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Risultati da Google Ricerca Libri
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li33ieg: 1984, Brave New World and Fahrenheit 451: 3 essential titles that remind us of the need to keep our individual souls pure.
Ludi_Ling: Really, the one cannot be mentioned without the other. Actually, apart from the dystopian subject matter, they are very different stories, but serve as a great counterpoint to one another.
Utente anonimo: It's essential to read Huxley's and Orwell's books together. Both present the ultimate version of the totalitarian state, but there the similarities end. While Orwell argues in favour of hate and fear, Huxley suggests that pleasure and drugs would be far more effective as controlling forces. Who was the more prescient prophet? That's what every reader should decide for him- or herself.… (altro)
readafew: Both books are about keeping the people in control and ignorant.
hipdeep: 1984 is scary like a horror movie. Fahrenheit 451 is scary like the news. So - do you want to see something really scary?
BookshelfMonstrosity: A man's romance-inspired defiance of menacing, repressive governments in bleak futures are the themes of these compelling novels. Control of language and monitors that both broadcast to and spy on people are key motifs. Both are dramatic, haunting, and thought-provoking.… (altro)
ivan.frade: Both books talk about revolution and the people, individual rights vs. common wellness. "darkness at noon" is pretty similar to 1984, without the especulation/science-fiction ingredient.
Utente anonimo: Huxley and Zamyatin are practically the canon recommendations for this work, so much so that they hardly need to be mentioned, let alone mentioned again.. Therefore, let me instead recommend a lesser-known work that likewise influenced Orwell's work: Burdekin's dystopian future-history, Swastika Night… (altro)
Uno dei romanzi più terrificanti e angoscianti che abbia mai letto. Nonostante la guerra fredda sia finita e se ne legga solo nei libri di storia, è impossibile non rimanere soffocati dalla cappa di odio e terrore che emana dalle pagine di 1984. Siamo portati a chiederci, insieme a Winston, il protagonista, di quali persone ci si possa fidare e quali saranno quelle vaporizzate, cioè fatte sparire dalla storia. Sì, perché ogni tipo di opposizione, anche il più piccolo ed insignificante gesto contrario alla dottrina del Partito, viene punito con la totale ed assoluta cancellazione della propria esistenza. Dopo la vaporizzazione nessuno si ricorderà di te. Nessuno potrà ricordarsi di te. Non c'è modo di sfuggire al controllo: se qualcuno va contro il partito, sa di essere un uomo morto. Oggi. Domani. Tra un mese, tra un anno. Prima o poi sa che la psicopolizia lo arresterà e per lui non ci sarà più speranza. L'unico modo per sopravvivere è integrarsi a tal punto con il Partito da diventare un tutt'uno con esso. Avere come idee le sue idee. Essere convinti che il bianco è nero, che 2+2=5 se il Partito così afferma. Senza chiedere, senza esitare. Sembra impossibile che in mezzo a tanto odio possa nascere una storia d'amore. Eppure è così. Winston e Julia si amano e si ribellano silenziosamente al Partito. Pur sapendo di essere entrambi morti, stare insieme li fa sentire meglio. Li fa sentire vivi in qualche modo. La fine del romanzo è in parte tremenda, in parte deludente. Tremenda perché vediamo fino a dove può spingersi il Partito. Di quali azioni disumane e aberranti è in grado di compiere per mantenere il proprio potere. E, cosa più tremenda di tutte, non avvertiamo tutto ciò come irrealistico. Orwell non ha creato un mondo distopico del quale possiamo leggere comodamente sedute. Ci fa pensare alle libertà che abbiamo e a quanto esse siano preziose. Deludente perché ho trovato la conclusione del romanzo irrealistica, troppo affrettata nella conversione finale da parte del protagonista. Un colpo di coda sbrigativo che forse poteva convincere il lettore durante la guerra fredda, ma non il lettore attuale. Ma, nonostante questo, 1984 resta un must per chi ama il genere distopico. E' un mondo così orribilmente ben costruito da non poter essere ignorato. ( )
Un classico non solo per gli amanti del genere distopico, purtroppo molto spesso usato come una Bibbia politica, come un libro di storia o un trattato ideologico. Ben scritto e scorrevole ( )
IL libro distopico per eccellenza; citato (spesso a sproposito) in lungo e in largo, tanto che quando l'ho preso in mano la prima volta pensavo di saperne già troppo, che non avrebbe potuto soprendermi: non avrei potuto essere più lontana dal vero. Niente può prepararci all'angoscia cupa che ci prende dalla prima pagina e non ci abbandona fino alla fine; non c'è mai un momento di riscatto, tutto viene rovinato e calpestato: famiglia, amore, ideali. E' un'opera claustrofobica in cui la paura è la vera protagonista e l'unico movente che fa agire i personaggi. Non è un "bel" libro, ma è di sicuro un "grande" libro. ( )
Recensire 1984 non ha molto senso, sarebbe come recensire *i promessi sposi* , posso solo brevemente dire che è un libro straordinario e terribile nel contempo, un pugno nello stomaco che turba e fa riflettere. Da leggere. ( )
In conclusion, 1984 is not the pinnacle of dystopian novels. The insufficiency of Orwell’s writing, the blandness of the characters and the inappropriate content make this book just plain bad.
"We get Arthur Calder-Marshall’s attack, in Reynolds News, on Orwell’s book and character"
aggiunto da vibesandall | modificaReynolds News, Arthur Calder-Marshall(Jun 22, 2019)
You don’t need to be Will Self to find fault with Orwell’s novel...It must surely be possible that the book can be both mediocre and brilliant, deeply flawed and enduringly great?
George Orwell's handling of his main female character in 1984 is clichéd, clumsy, and not a little sexist.
aggiunto da vibesandall | modificaThe Atlantic, Noah Berlatsky(Jan 28, 2014)
The actress's claims have horrified Orwell devotees, but if the book's romantic plot isn't convincing, it's only because the dystopian classic itself is flawed.
aggiunto da vibesandall | modificaThe Atlantic, Noah Berlatsky(Jan 22, 2014)
George Orwell opens his stunning novel '1948' novel by telling the reader that the “clocks were striking thirteen”. If this isn’t an opening line for the ages, I don’t know what is.
How Winston and Julia rebelled, fell in love and paid the penalty in the terroristic world of tomorrow is the thread on which Britain’s George Orwell has spun his latest and finest work of fiction. In Animal Farm, Orwell parodied the Communist system in terms of barnyard satire; but in 1984 ... there is not a smile or a jest that does not add bitterness to Orwell’s utterly depressing vision of what the world may be in 35 years’ time.
Though the indignation of Nineteen Eighty-Four is singeing, the book does suffer from a division of purpose. Is it an account of present hysteria, is it a satire on propaganda, or a world that sees itself entirely in inhuman terms? Is Mr Orwell saying, not that there is no hope, but that there is no hope for man in the political conception of man?
aggiunto da vibesandall | modificaThe New Statesman, V.S. Pritchett(Jun 18, 1949)
It is an instructive book; there is a good deal of What Every Young Person Ought to Know—not in 1984, but 1949. Mr Orwell’s analysis of the lust for power is one of the less satisfactory contributions to our enlightenment, and he also leaves us in doubt as to how much he means by poor Smith’s ‘faith’ in the people (or ‘proles’). Smith is rather let down by the 1984 Common Man, and yet there is some insinuation that common humanity remains to be extinguished.
Make no mistake this book has nothing whatsoever to do with literature.. enlivened by occasional salacious passages, like currants in a very dry plum duff.
L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo. (piopas)
Nonostante la guerra fredda sia finita e se ne legga solo nei libri di storia, è impossibile non rimanere soffocati dalla cappa di odio e terrore che emana dalle pagine di 1984. Siamo portati a chiederci, insieme a Winston, il protagonista, di quali persone ci si possa fidare e quali saranno quelle vaporizzate, cioè fatte sparire dalla storia. Sì, perché ogni tipo di opposizione, anche il più piccolo ed insignificante gesto contrario alla dottrina del Partito, viene punito con la totale ed assoluta cancellazione della propria esistenza. Dopo la vaporizzazione nessuno si ricorderà di te. Nessuno potrà ricordarsi di te.
Non c'è modo di sfuggire al controllo: se qualcuno va contro il partito, sa di essere un uomo morto. Oggi. Domani. Tra un mese, tra un anno. Prima o poi sa che la psicopolizia lo arresterà e per lui non ci sarà più speranza.
L'unico modo per sopravvivere è integrarsi a tal punto con il Partito da diventare un tutt'uno con esso. Avere come idee le sue idee. Essere convinti che il bianco è nero, che 2+2=5 se il Partito così afferma. Senza chiedere, senza esitare.
Sembra impossibile che in mezzo a tanto odio possa nascere una storia d'amore. Eppure è così. Winston e Julia si amano e si ribellano silenziosamente al Partito. Pur sapendo di essere entrambi morti, stare insieme li fa sentire meglio. Li fa sentire vivi in qualche modo.
La fine del romanzo è in parte tremenda, in parte deludente.
Tremenda perché vediamo fino a dove può spingersi il Partito. Di quali azioni disumane e aberranti è in grado di compiere per mantenere il proprio potere. E, cosa più tremenda di tutte, non avvertiamo tutto ciò come irrealistico. Orwell non ha creato un mondo distopico del quale possiamo leggere comodamente sedute. Ci fa pensare alle libertà che abbiamo e a quanto esse siano preziose.
Deludente perché ho trovato la conclusione del romanzo irrealistica, troppo affrettata nella conversione finale da parte del protagonista. Un colpo di coda sbrigativo che forse poteva convincere il lettore durante la guerra fredda, ma non il lettore attuale.
Ma, nonostante questo, 1984 resta un must per chi ama il genere distopico. E' un mondo così orribilmente ben costruito da non poter essere ignorato. ( )