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William Golding (1911–1993)

Autore di Il signore delle mosche

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Sull'Autore

William Golding was born in Cornwall, England on September 19, 1911. Although educated to be a scientist at the request of his father, he developed an interest in literature. At Oxford University, he studied natural science for two years and then transferred to a program for English literature and mostra altro philosophy. He eventually became a schoolmaster at Bishop Wordsworth's School in Salisbury. During World War II, he joined the Royal Navy and was involved in the sinking of the German battleship Bismarck. After the war, he returned to Bishop Wordsworth's School and taught there until 1962. His first novel, Lord of the Flies, was published in 1954 and was made into a film in 1963. His other novels include The Inheritors, Free Fall, The Spire, The Pyramid, The Paper Men, Close Quarters, and Fire down Below. He won the Booker Prize for Rites of Passage in 1980 and the Nobel Prize for Literature in 1983. He also wrote plays, essays, and short stories. He was knighted by Queen Elizabeth II in 1988. He died on June 19, 1993. (Bowker Author Biography) mostra meno
Fonte dell'immagine: From Owen Barfield Website

Serie

Opere di William Golding

Il signore delle mosche (1954) 49,397 copie
Uomini nudi (1955) 1,499 copie
Rites of Passage (1980) 1,221 copie
La guglia (1964) 1,140 copie
Pincher Martin (1956) 886 copie
Darkness Visible (1979) 656 copie
Free Fall (1959) 592 copie
The Paper Men (1984) 450 copie
Close Quarters (1987) 363 copie
Fire Down Below (1980) 340 copie
The Pyramid (1967) 322 copie
The Double Tongue (1995) 252 copie
The Hot Gates (1957) 148 copie
An Egyptian Journal (1605) 119 copie
A Moving Target (1982) 92 copie
Lord of the flies (2009) 18 copie
Il signore delle mosche: Riti di passaggio (1989) — Autore — 13 copie
Envoy Extraordinary (2006) 8 copie
Lord of the flies (2006) 8 copie
Novelas (1983) 7 copie
Ceberut Martin (2018) 4 copie
The Spire / The Pyramid (1965) 2 copie
Lord of the Rings (1954) 1 copia
Vidna tema 1 copia
Poems 1 copia
Nasljednici (2022) 1 copia
O Deus das Moscas — Autore — 1 copia
Sobranie sochinenii. Tom 2 (1999) — Autore — 1 copia
Sobranie sochinenij. Tom 1 (1998) — Autore — 1 copia
Clonk! Clonk! 1 copia
1983 1 copia
Arieka (DU MONDE ENTIER) (2001) 1 copia

Opere correlate

The Penguin Book of Modern British Short Stories (1989) — Collaboratore — 429 copie
Il signore delle mosche [film 1963] (1963) — Original book — 129 copie
The Norton Book of Travel (1987) — Collaboratore — 110 copie
Lord of the Flies [1990 film] (1990) — Original novel — 53 copie
The Genius of the Later English Theater (1962) — Collaboratore — 36 copie

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Recensioni

Un aereo cade su un'isola deserta mentre è in corso un conflitto planetario. Sopravvivono solo alcuni ragazzi che si mettono subito all'opera per riorganizzarsi senza l'aiuto ed il controllo degli adulti. Sembra il prologo ideale per un romanzo d'avventura che celebri il pragmatismo e il senso della democrazia britannici. Qualcosa invece comincia a non funzionare come dovrebbe, emergono paure irrazionali e comportamenti asociali, da cui si sviluppa una vicenda che metterà a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana. Quelli di sempre ...… (altro)
 
Segnalato
AntonioGallo | 742 altre recensioni | Sep 19, 2022 |
Un gruppo di ragazzi inglesi, sopravvissuti a un incidente aereo, resta abbandonato a se stesso su un'isola deserta e si trasforma in una terribile tribù di selvaggi sanguinari dai macabri riti. Golding nel 1983 ha ottenuto il Nobel per la letteratura.
 
Segnalato
kikka62 | 742 altre recensioni | Feb 6, 2020 |
Non ricordo se da ragazzo avevo letto Il signore delle mosche; credo di si. Sicuramente leggere oggi, sulla soglia dei cinquanta anni, un libro clamoroso come questo è una grande emozione; dei ragazzini naufragano su un’isola deserta, l’incipit è quello dell’isola di corallo di Robert Ballantyne. All’inizio l’emozione di un piccolo continente da esplorare, la libertà, l’autonomia, un luna park da vivere. Ma presto emerge la necessità di darsi un’organizzazione; Ralph e Jack si contendono la carica di capo, subito dietro Piggy, un ragazzino grasso che sa usare la testa e Simon, un ragazzo introverso. Nell’assemblea ha diritto di parlare chi ha la conchiglia, si decide il capo, Ralph, si individuano le priorità, il fuoco sempre acceso per segnalare la presenza ad eventuali navi, la costruzione degli alloggi. All’inizio tutto funziona, ma ben presto emergono i primi problemi. Jack caccia i maiali con la sua banda di cacciatori, è lui che procura il cibo, non Ralph; ed il primato di quest’ultimo presto viene messo in discussione; il fuoco non viene ravvivato, gli alloggi non vengono finiti, i piccoli mangiano disordinatamente i frutti e stanno male, l’ordine viene meno come presto vengono meno tutte le regole. E presto Jack disconosce il ruolo di Ralph, poi Simon muore, come Piggy; gli uomini producono il male come le api il miele, la filosofia di fondo di Goldling per un libro che ha un ruolo analogo alla fattoria degli animali di Orwell. Un grande capolavoro con profonde radici nel pessimismo sulla natura dell’uomo.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | 742 altre recensioni | Apr 7, 2019 |
come avevo detto al momento della scelta di questo libro ero fortemente titubante perché perseguitata dai brutti ricordi del film, visto sicuramente ad un'età non adatta però devo dire che alla fine il diavolo non è così brutto come lo si dipinge, almeno rispetto ai ricordi del film. all'inizio ho assaporato le descrizioni della natura e delle dinamiche di riflessione di Ralph, l'unico personaggio cui, mi pare, sia stato dato uno spessore individuale. gli altri sono tutti "massa": i "piccoli", i "cacciatori"...e questo mi pare un po' strano, come mi sembra superficiale il descrivere sommariamente i piccoli intenti al gioco e i loro incubi: così, solo accennati; credo che invece, soprattutto i piccini avranno avuto paure, fatto capricci ecc ecc; il punto d'osservazione è invece distaccato, puntato sul dualismo Jack/Ralph.ho da fare qualche appunto sulla traduzione italiana in mio possesso (di Filippo Donini per gli Oscar Mondadori): sa di vecchio e di datato: il fatto che i nomi dei ragazzi siano italianizzati, ma non tutti, mi ha dato molto fastidio; da traduttrice mi sono dannata a cercare il come/perché della scelta, dapprima ho pensato che avessero tradotto quelli della "massa" volendo sottolineare l'individualità dei protagonisti principali, ma era una chiave di lettura sbagliata: Simone è un individuo, è un ragazzo "strano", il suo personaggio è importante, è lui che ci porta al cospetto del Signore delle Mosche, che ci "parla", è lui che risolve il mistero della bestia...ma il suo nome è italianizzato; mi sono messa a pensare se avessero lasciato in lingua originale nomi palesemente intraducibili, ma neppure: per Jack avremmo potuto avere Giacomo per Sam&Eric Samuele ed Enrico (o Arrigo, se proprio lo vogliamo differenziare da un Henry tradotto in Enrico)..e poi se si vuole tradurre si traduce qualsiasi cosa (ad esempio nel film "Incompreso" Miles e Humphrey diventano Milo e Andrea) e il piccolo Percival Wemys Madison, se non si vuole scomodare il Parsifal, si può far diventare Osvaldo.Superando il disagio della traduzione, un altro aspetto per cui, secondo me, il libro dimostra tutti gli anni che ha è l'assenza di una descrizione psicologica analitica, così come ci siamo abituati a leggerne negli ultimi decenni: Golding narra scarnamente dall'esterno la vicenda, con pochi approfondimenti o analisi dei sentimenti dei personaggi e delle dinamiche che si instaurano; forse per questo il libro ormai viene considerato come "letteratura per ragazzi" (e come tale spacciato dalla biblioteca del mio quartiere): si presta ad un'analisi ex post che però deve necessariamente essere guidata da adulti capaci.L'involuzione, l'arretramento nella barbarie è proprio tale o è uno sconfinamento dovuto all'immaturità, all'attrazione per il "giocare ai selvaggi", allo scimmiottare una tribù, senza avere una vera coscienza di crimini quali le uccisioni?Studi psicologi anche sugli adulti hanno dimostrato, in realtà, che dividendo i soggetti, ad esempio, in "prigionieri" e "carcerieri", produce man mano una degradazione sempre più esasperata verso il concetto di "branchi" contrapposti, con in aggiunta, nel branco che detiene il controllo/potere, un'escalation verso dinamiche di crudeltà gratuita.Del libro mi piace ricordare una frase, che descrive Jack quando annuncia la scissione e di fatto la creazione della sua tribù, per la quale organizza una specie di sabba:"La maschera di colore lo proteggeva dalla vergogna e dalla voce della coscienza, così poteva guardarli tutti in faccia"; è come se Jack, in fondo dentro di sé sapesse che quel che stava creando, le modalità che usava e intenteva usare, erano sbagliate...in qualche modo ne aveva coscienza, perciò aveva necessità di mascherarsi, quasi a non volersi riconoscere, a potersi raccontare "non sono io, è un altro, un selvaggio dipinto".Poi mi piace ricordare l'ingenuo pensiero, retaggio della buona educazione del mondo civile, per cui Ralph e Piggy per andare a parlamentare con Jack vorrebbero essere puliti e pettinati...e come più tardi Ralph, nell'ordalia che sta passando, si sia fatto scurpolo di legarsi i capelli "come una femmina" ma, vedendo che gli altri lo hanno già fatto, si senta legittimato a pensare di poterlo in seguito fare anche lui.

http://www.anobii.com/anobi/forum_thread.php?tid=18223&pid=130&lid=#new_...
… (altro)
 
Segnalato
ShanaPat | 742 altre recensioni | Oct 10, 2017 |

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