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Christopher Hitchens (1949–2011)

Autore di Dio non è grande: come la religione avvelena ogni cosa

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Sull'Autore

Christopher Hitchens was born in Portsmouth, England on April 13, 1949. He was a contributing editor to Vanity Fair and wrote for numerous other publications throughout his lifetime. He was the author of numerous books including No One Left to Lie To, For the Sake of Argument, Prepared for the mostra altro Worst, God Is Not Great, Hitch-22: A Memoir, and Arguably. He died due to complication from esophageal cancer on December 15, 2011 at the age of 62. (Bowker Author Biography) mostra meno
Fonte dell'immagine: ensceptico

Opere di Christopher Hitchens

Hitch 22: le mie memorie (2010) 2,211 copie
Mortality (2012) 1,588 copie
Letters to a Young Contrarian (2001) 1,353 copie
Why Orwell Matters (2002) 1,165 copie
And Yet...: Essays (2015) 423 copie
The Best American Essays 2010 (2010) — A cura di — 226 copie
I marmi del Partenone (1987) 117 copie
Hitchens vs. Blair (2011) 81 copie
The Enemy (Kindle Single) (2011) 75 copie
A hitch in time (2024) 13 copie
Struggle of the Kurds (1992) 3 copie
Does God Exist? (2009) 3 copie
Can Atheism Save Europe (2010) 1 copia
Inequalities in Zimbabwe (1981) 1 copia

Opere correlate

La casa degli spiriti (1982) — Introduzione, alcune edizioni13,887 copie
Il nostro agente all'Avana (1958) — Prefazione, alcune edizioni5,321 copie
Infedele (2007) — Prefazione, alcune edizioni4,558 copie
Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo (1932) — Prefazione, alcune edizioni4,400 copie
L'inviato speciale (1938) — Introduzione, alcune edizioni3,794 copie
La fattoria degli animali: 1984 (2003) — Introduzione, alcune edizioni3,563 copie
Il treno d'Istambul (Divertimento) (1932) — Introduzione, alcune edizioni1,842 copie
Black Lamb and Grey Falcon: A Journey through Yugoslavia (1941) — Introduzione, alcune edizioni1,690 copie
La stagione degli amori (1949) — Introduzione, alcune edizioni1,620 copie
Gorazde Area Protetta - La guerra in Bosnia 1992-95 (2000) — Introduzione, alcune edizioni1,060 copie
The Three Hostages (1924) — Introduzione, alcune edizioni557 copie
Taccuino di un vecchio bevitore (1983) — Introduzione, alcune edizioni439 copie
Diaries (2009) — Introduzione, alcune edizioni252 copie
The Best American Essays 2011 (2011) — Collaboratore — 225 copie
The Best American Essays 2002 (2002) — Collaboratore — 220 copie
The Best American Travel Writing 2003 (2003) — Collaboratore — 179 copie
Granta 31: The General (1990) — Collaboratore — 143 copie
The Best American Travel Writing 2010 (2010) — Collaboratore — 100 copie
The Best American Essays 1989 (1989) — Collaboratore — 100 copie
Imagine There's No Heaven: Voices of Secular Humanism (1997) — Collaboratore — 89 copie
Granta 16: Science (1985) — Collaboratore — 82 copie
The Best American Magazine Writing 2003 (2003) — Collaboratore; Collaboratore — 70 copie
The Best American Magazine Writing 2007 (2007) — Collaboratore — 59 copie
The Weekly Standard: A Reader: 1995-2005 (2005) — Collaboratore — 47 copie
The Best American Magazine Writing 2008 (2008) — Collaboratore — 46 copie
The Best American Political Writing 2004 (2004) — Collaboratore — 41 copie
The Best American Magazine Writing 2011 (2011) — Collaboratore — 36 copie
The Best American Magazine Writing 2012 (2012) — Collaboratore — 34 copie
Why Bosnia? Writings on the Balkan War (1993) — Collaboratore — 32 copie
The Best of Slate: A 10th Anniversary Anthology (2006) — Collaboratore — 28 copie
The Best American Political Writing 2009 (2009) — Collaboratore — 26 copie
The Trial of Henry Kissinger [2002 film] (2008) — Original book — 5 copie
Critical Essays on Oscar Wilde (1991) — Collaboratore — 2 copie
Hustler Magazine | January 2008 | Volume 34, No. 08 (2008) — Interview — 1 copia
Harper's Magazine 1989 Oct. — Collaboratore — 1 copia

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Recensioni

È incredibile come nel XXI secolo ancora ci siano credenti che si aspettano che un ateo si converta sul punto di morte per paura dell’inferno o comunque dell’aldilà: è così difficile immaginare di ritenere che la morte sia la fine del nostro essere?

Eppure riesco a pensare a poche cose che tirino fuori la nostra umanità come vedere una persona che sta morendo, con le sue debolezze esposte, e provare compassione per tutto il male fatto e ricevuto, del tutto insensato visto il poco tempo che passiamo in vita, e per tutto il bene fatto e ricevuto, che rischia in gran parte di andare perduto; e poi finire per estendere quella compassione a noi stessə, fragili e umanə, proprio come chi sta morendo, raggiungendo una vicinanza con gli altri esseri umani che prescinde qualsiasi religione o differenza.

Hitchens avrebbe odiato questo discorso smielatissimo. Magari avrebbe detto che lui non voleva nessuna vicinanza con unə qualunque stronzə fondamentalista di una qualunque religione. Difficile dargli torto: i cancri, che siano tumori del corpo o ideologie autoritarie, non possono che suscitare il nostro ribrezzo, dato tutto il carico di sofferenza che portano con loro.

Sono in disaccordo con diverse posizioni di Hitchens (e la noncuranza con la quale parla di cure all’avanguardia in un Paese, gli USA, dove parecchia gente non può permettersi nemmeno quelle standard, è piuttosto raccapricciante), ma Mortalità è un libriccino da leggere per ricordarci che, nel bene e nel male, siamo soprattutto – se non soltanto – un corpo mortale.
… (altro)
 
Segnalato
lasiepedimore | 73 altre recensioni | Sep 23, 2023 |
Essendo atea agnostica e frequentando discussioni dove la Chiesa cattolica ha pochi fan, conoscevo di fama il contenuto di questo breve saggio del 1995 e alla fine mi è sembrato giusto leggere l’originale e non solo articoli che lo citavano come fonte. Penso comunque non ci sia bisogno di riassumerne il contenuto, visto che ormai è largamente conosciuto (altrimenti potete farvi un giretto su Wikipedia e poi tornare qui).

L’aspetto che mi ha colpito di più e che per motivi biografici non ho vissuto in prima persona visto che Madre Teresa è morta quando ero ancora bambina è stato l’atteggiamento completamente acritico con il quale tutti sembravano approcciarsi alla donna. Hitchens stesso racconta di essere quasi “caduto vittima” del fascino di Madre Teresa (che, diciamocelo, in Occidente chiamiamo tutti così perché non abbiamo idea di come pronunciare il suo vero nome, Anjezë Gonxhe Bojaxhiu).

Infatti, nonostante le sue posizioni dogmatiche e la mole di soldi che convergeva nell’ordine da lei fondato, pare che quasi nessuno si facesse troppe domande e sarebbe molto interessante capirne il motivo. Faceva sentire e/o apparire più buone le persone? Esorcizzava il senso di colpa dei ricchi? Sembrava una così cara vecchina che era ritenuta incapace di sbagliare? Un mix di tutto questo e chissà cos’altro?

La posizione della missionaria è un libriccino molto interessante, peccato sia un po’ troppo corto e un po’ poco organizzato: non so se perché sia stato pensato come integrazione al documentario Hell’s Angel, al quale Hitchens aveva dato il suo contributo e che era uscito nel 1994, oppure perché l’autore, a dispetto delle sue doti dialettiche, si sia lasciato trascinare dall’astio per Madre Teresa (o forse da quello per chi le aveva assegnato il Nobel per la pace?).
… (altro)
 
Segnalato
lasiepedimore | 31 altre recensioni | Sep 23, 2023 |
Sto scrivendo la recensione di Dio non è grande: ecco, magari ora che l’ho messo nero su bianco mi verrà qualche brillante idea per dare un senso al casino che ho nella testa.

Il fatto è che sono contemporaneamente d’accordo e in disaccordo con Hitchens: bello, vero? Sì, facilita alla grande la stesura di una recensione che abbia una qualche parvenza di senso. D’altra parte, è difficile non essere d’accordo con lui quando si incazza con le istituzioni e i gruppi religiosi per aver contribuito alla diffusione dell’epidemia di AIDS da HIV in Africa o per aver impedito l’eradicazione della poliomielite tramite la vaccinazione.

È altrettanto difficile non condividere le sue considerazioni sui cosiddetti miracoli, che ho sentito tante volte lasciare indifferenti (e a volte anche un po’ schifat*) tant* credenti. D’altro canto, se hai la fede, che diamine di motivo dovresti avere di cercare delle prove? Si chiama fede proprio perché è senza prove ed è irrazionale: è inutile scomodare la ragione e poi lamentarsi se questa se la ride dei tentativi di dimostrare inconfutabilmente l’esistenza di un dio.

Cosa è andato storto con questa lettura, quindi? Io non penso che estirpare la religione ci darà automaticamente un mondo migliore. Sì, le religioni ancora oggi si macchiano di orrendi crimini in nome dei loro stupidi principi o dei presunti dettami delle loro divinità, ma io non riesco a ignorare tutt* quei/quelle credenti che cercano nel loro piccolo di cambiare le cose. Trovo scellerato e profondamente ingiusto che un* fedele cattolic* debba vedersi rappresentat* nei dibattiti televisivi da un triste figuro come Adinolfi – o almeno dopo non lamentatevi dello svuotamento delle chiese.

Il problema, secondo me, è questa assurda volontà di mettere la fede davanti a tutto. Non dubito del fatto che sia un’importante componente della vita di una persona, ma non dovrebbe mai essere anteposta alla ragione e all’empatia. La fede (qualunque fede), lasciata lassù in cima, da sola, finisce per accecare le persone e far fare loro cose terribili, nel tentativo di adattare il mondo alla loro visione monodimensionale.

Quindi, meno fede e più cuore e cervello per tutt*, grazie: siamo parecchi* su questa pallina con più acqua che terre emerse e ci sono già così tante sofferenze (malattie, catastrofi naturali…) indipendenti dal nostro operato che sarebbe davvero il caso di limitare i nostri contributi al numero delle morti ingiuste.
… (altro)
 
Segnalato
lasiepedimore | 200 altre recensioni | Sep 21, 2023 |
Christopher Hitchens, redattore di Washington per Harper's e editorialista di The Nation, parla a John Metzger, un suprematista bianco e membro della White Aryan Resistance.
 
Segnalato
MemorialSardoShoahDL | Jul 26, 2018 |

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Michael Korda Contributor

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