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Sto caricando le informazioni... Hunger gamesdi Suzanne Collins
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Sinceramente, la parte relativa ai preparativi degli Hunger Games, non l'ho trovata granchè. Si salva l'ambientazione, la descrizione delle difficoltà dei distretti soprattutto se paragonati a un mondo decisamente avanzato e privo di carenze energetico/alimentari… ma poi… poi si entra nella classica atmosfera da grande fratello, e li la noia impera e dilaga. Vado avanti solo per curiosità: proprio io, che non ce la faccio a guardare sti programmi dove l'unico scopo è interessarsi morbosamente alle vite altrui, voglio quantomeno capire cosa abbia appassionato così tanto tutti coloro che hanno letto questa trilogia (o almeno il primo volume). Nonostante il fatto che li dentro si debbano scannare l'uno con l'altro, gli eventi non mi prendono più di tanto. Nemmeno quando si inizia a parlare di alleanze, amicizie, strategie. Molte volte mi sembra fin troppo facile, con gli aiutini che arrivano quando ormai non ci sarebbe alcuna alternativa alla morte. E in più c'è l'onnipresente sensazione che li tutto sia costruito ad arte per arrivare in fondo, esattamente come nelle trasmissioni che la nostra tv trasmette ormai da anni. L'unica sorpresa sono stati gli ibridi, anche se davvero non ho capito perchè siano stati introdotti. Ipotizzo soltanto che sia per lo stesso motivo per cui si descrivono le cure quasi miracolose che la protagonista riceve alla fine… ovvero per pura dimostrazione del livello scientifico/tecnologico che ha raggiunto il mondo futuro in cui è ambientata la storia. Ma perchè utilizzare i caduti per una cosa tanto crudele, salvo poi farli sparire una volta svolto il compitino? Proprio non riesco a dare un senso alla cosa, è davvero qualcosa di troppo esagerato e inumano per assere davvero credibile. In ogni caso… sia la sorpresa appena descritta, sia gli interrogativi che nascono durante il viaggio che sta riportando a casa i due reduci (non riesco a inquadrarli in nessun'altra ottica, dato che non possono più essere loro stessi fino in fondo), mi spingono ad andare avanti per cercare risposte nei seguiti. Il che mi spinge a dare mezza stella in più rispetto alle tre che, in caso contrario, avrei dato davvero a stento. La storia non è del tutto originale, visto che "Battle Royale" è stato pubblicato in data antecedente, nel 2003. Sembra essere stato scritto "a tavolino" con esperti di marketing, finalizzato a quel successo commerciale, che peraltro ha avuto, anche grazie alla recente uscita del film. Comunque si legge tutto di un fiato, con una caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi non troppo approfondita, ma volta soprattutto allo sviluppo della storia. Più che di reality, si dovrebbe parlare di irreality: ne sono di esempio gli ibridi che spuntano verso la fine dei giochi, per rafforzare un finale che, altrimenti sarebbe stato quasi scontato. La scelta del genere distopico ha agevolato il lavoro l'autrice, nell'aggiungere nella storia elementi fantasy, non si è dovuta più di tanto preoccupare della congruenza degli stessi, con un ambiente reale, come nel caso degli aghi inseguitori; sarebbe stato più complicato utilizzando delle normali vespe o calabroni. Lo stesso vale per quei medicinali portentosi che in un giorno guariscono dalla cancrena. Che dire quindi dopo la lettura di questo libro? Un buon libro commerciale, ma forse un pò troppo sopravvalutato dai giudizi entusiastici di migliaia di lettori di tutto il mondo! Un libro avvincente, del quale a breve si parlerà anche troppo, perché sta per uscire il film. Che andrò certamente a vedere. Come il primo Harry Potter, un altro libro per giovani adulti che a suo tempo mi fulminò, la segnalazione prima l’ho avuto dalle pagine della stampa progressista. Infatti lo schema narrativo, che può ricordare il celeberrimo Battle Royale (ma quello parlava del conflitto generazionale, qui siamo dalle parti della lotta di classe), è profondamente legato al mondo attuale. Il romanzo è ambientato in una credibile distopia, caratterizzata da un 99% dell’umanità di schiavi affamati relegati in riserve specializzate a produrre beni che essi non consumano, mentre l’1% si appropria di tutto e vive nel lusso e nella tecnologia avanzata di una capitale imperiale. In un tempo lontano i Distretti (allora erano 13, ma sono diventati 12) hanno tentato la ribellione, e hanno perso. Perciò il 13° distretto non esiste più (ma chissà, forse se ne parlerà ancora) e gli altri dodici ogni anno pagano un crudele tributo, per il divertimento dei potenti e, soprattutto, per un tragico memento. Siamo quindi dalle parti della fantascienza sociologica delle origini, attualizzata e intrecciata con gli schemi narrativi che hanno fatto la fortuna del manga giapponese e questo probabilmente spiega l’inspiegabile: ci ho fatto le due di notte, mi ci sono commossa fino alle lacrime, sono finita completamente dentro al mondo narrato (ho letto il secondo volume, aspetto il terzo) malgrado i limiti indubbi del modo di raccontare. Il versante rosa, in particolare, sconta il pubblico cui è destinato ed è piuttosto debole; in compenso il mondo creato e le parti d’avventura sono ottimi. La narrazione tutta in prima e al presente, dal punto di vista della protagonista che a lungo ne è testimone inconsapevole, funziona benissimo. Sono arrivata a leggere questo libro dopo averne sentito i commenti positivi di alcuni ragazzi americani che ho incontrato quest'anno e sono felicissima di aver dato ascolto a loro! Prima i miei libri preferiti erano quelli di Harry Potter, sono stati tutta la mia infanzia e la mia fonte di ispirazione,ma dopo aver letto Hunger Games ho scoperto che c'era un altro libro capace di darmi grandi emozioni!Un libro con molti colpi di scena e dei personaggi a cui non si può restare indifferenti,sia in senso positivo come per Peeta,Cinna,Katniss e molti altri, che in senso negativo come Snow.Una storia che fa anche riflettere su una società che non si rende conto che si sta divertendo a spese di intere popolazioni, che è indifferente ai bisogni degli altri finchè i propri vengono soddisfatti, cosa che possiamo benissimo trovare anche nel mondo reale. Vi consiglio di leggere tutti e tre i libri di Suzanne Collins perchè sono davvero meravigliosi e anche di vedere il film perchè è molto vicino al libro e gli attori sono stati molto bravi,hanno colto l'essenza dei loro personaggi.
Het verhaal, vertaald uit het Engels, speelt zich af in de toekomst. Na een burgeroorlog is van Noord-Amerika het land Panem overgebleven, bestaande uit het welvarende Capitool met twaalf daaraan ondergeschikte districten, waarin veel armoede en onvrijheid heersen. In de jaarlijkse Hongerspelen moeten 24 kinderen, uit elk district een jongen en een meisje, strijden op leven en dood in een ‘Big Brother’-omgeving. Katniss Everdeen (16, ik-figuur) uit het 12e, armoedigste district springt in de bres voor haar jongere zusje Prim wanneer deze wordt uitgeloot. Na een wat aarzelend begin krijgt het verhaal vaart in het tweede en derde deel. Het thema is gedurfd: een strijd op leven en dood tussen twaalf- en achttienjarigen, als vorm van vermaak. Wie is de slimste overlever? De auteur creëert een eigen begrippenkader dat zijdelings doet denken aan Harry Potter. Ze combineert overlevingstechnieken uit de traditie van Jean Auels prehistorische romans met ultramoderne technologie. Het slot lijkt voorspelbaar, maar is dat niet. Spanning, romantiek en het open einde maken de lezer nieuwsgierig naar het volgende boek in deze serie, 'De Hongerspelen II: vlammen'*. È contenuto inHa l'adattamentoÈ parodiato inHa ispiratoHa come guida di riferimento/manualeHa uno studioHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
In un futuro Nord America, dove i governanti di Panem mantengono il controllo attraverso una competizione televisiva annuale di sopravvivenza che mette l'uno contro l'altro i giovani di ciascuno dei dodici distretti, le abilit ?della sedicenne Katniss vengono messe alla prova quando prende volontariamente il suo giovane il posto della sorella.In a future North America, where the rulers of Panem maintain control through an annual televised survival competition putting young people from each of the twelve districts against one another, sixteen-year-old Katniss's skills are put to the test when she voluntarily takes her younger sister's place. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Già recensito in anteprima su LibraryThingIl libro di Suzanne Collins The Hunger Games è stato disponibile in LibraryThing Early Reviewers. Copertine popolari
![]() GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.6Literature English (North America) American fiction 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:![]()
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Mi avevano detto che era estremamente crudo. Invece la protagonista, Katniss, non si trova mai davanti ad una vera e propria scelta tra sopravvivenza e morale (forse alla fine, ma dura un battito di ciglia, niente che possa lacerare il cuore del lettore). E mi aspettavo una protagonista decisamente più ca***ta, una che, da esperta cacciatrice, fosse in grado di fiutare le debolezze ed usarle a suo vantaggio. Invece se non fosse per gli altri – Haymitch, Cinna, Peeta, Rue e perfino Effie – non sarebbe quasi sicuramente sopravvissuta.
Per tutto il libro ho avuto l'impressione che Katniss fosse del tutto inconsapevole delle sue azioni, che si limitasse a lasciarsi trascinare dagli eventi. Paradossalmente, l'ho trovata un personaggio molto passivo. E molto, molto fortunata per essere finita nei terribili Hunger Games...
Peeta? Non sono riuscita a dubitare nemmeno un istante sul fatto che sia perdutamente cotto di Katniss e che la sua sia tutta una finzione a beneficio degli Hunger Games. Più maturo della sua amata (e anche mentalmente più sveglio), capisce subito come si gioca la partita.
Gli altri ragazzi scelti dalla mietitura. Muoiono tutti? Chi se ne importa. L'autrice non riesce a farci sentire il peso di queste morti. Il dramma di questo gioco crudele. E di conseguenza tutta l'imperfezione di questo mondo. D'altra parte, come potremmo avvertirla se non c'è dilemma e tensione morale da nessuna parte?
Haymitch è il mio personaggio preferito. L'unico che abbia capito tutto e che ritiene i suoi due protetti troppo ingenui per poter capire come funzionano le cose. Quindi non dice niente più dello stretto indispensabile ad entrambi.
Morale della favola, credo che Hunger Games sia stata una delle tante buone idee sprecate da troppa superficialità. Un'ennesima delusione. (