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Sto caricando le informazioni... The Night Circus (edizione 2012)di Erin Morgenstern (Autore)
Informazioni sull'operaIl circo della notte di Erin Morgenstern
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Se dovessi limitarmi alle atmosfere, considererei questo romanzo uno dei migliori che abbia mai letto. Raramente ho trovato rappresentata la magia in maniera così suggestiva, l'intero libro è permeato da un'aura onirica ed evocativa che lo rende unico nel panorama del fantasy contemporaneo. E' evidente quindi che la Morgenstern sa scrivere, ogni parola è sapientemente scelta per contribuire alla creazione di un mondo immaginifico e rarefatto. Peccato che proseguendo la lettura ci si accorga che tutto il volume non è altro che un numero di illusionismo, proprio come quelli di Marco e Celia. Sì, perchè dietro l'apparenza sfavillante... non c'è niente. La trama parte da un'idea originale ma si fa via via più inconsistente, diluita in un mare di digressioni e descrizioni, fino ad arrivare ad un finale scontato e prevedibile; i personaggi poi sono bidimensionali, molto scenografici ma psicologicamente piatti. Insomma l'autrice ha messo una cura minuziosa nel tratteggiare i dettagli e le sfumature, dimenticando per strada l'essenziale. Il classico esempio della forma sopra la sostanza. Sicuramente i lettori più sognatori e contemplativi avranno adorato questo libro, io col mio pragmatismo non posso fare a meno di notare che nonostante sia davvero piacevole da leggere, sarebbe bastato uno sforzo in più per renderlo quel capolavoro che prometteva di diventare, ma è ben lungi dall'essere.
Morgenstern’s wonderful novel is made all the more enchanting by top-notch narration from the incomparable Jim Dale. I am a reader who should have hated this novel; yet I found it enchanting, and affecting, too, in spite of its sentimental ending. Morgenstern's patient, lucid construction of her circus – of its creators and performers and followers – makes for a world of illusion more real than that of many a realist fiction. There is a matter-of-factness about the magicians' magic, a consistency about the parameters of the circus world, that succeeds both in itself and as a comment upon the need for and nature of illusion in general. While the novel's occasional philosophical gestures seem glib ("You are no longer quite certain which side of the fence is the dream"), the book enacts its worldview more satisfyingly than could any summary or statement. Rather than forcing its readers to be prisoners in someone else's imagination, Morgenstern's imaginary circus invites readers to join in an exploration of the possible. Underneath the icy polish of her prose, Morgenstern well understands what makes The Night Circus tick: that Marco and Celia, whether in competition or in love, are part of a wider world they must engage with but also transcend. It’s a world whose mystique and enigma is hard to shake off, and that invites multiple visits. The Night Circus is one of those books. One of those rare, wonderful, transcendent books that, upon finishing, you want to immediately start again. The book itself looks beautiful but creaky plotting and lifeless characters leave The Night Circus less than enchanting Appartiene alle Collane EditorialiPremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Waging a fierce competition for which they have trained since childhood, circus magicians Celia and Marco unexpectedly fall in love with each other and share a fantastical romance that manifests in fateful ways. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Già recensito in anteprima su LibraryThingIl libro di Erin Morgenstern The Night Circus è stato disponibile in LibraryThing Early Reviewers. Discussioni correntiThe Night Circus by Books Illustrated in Fine Press Forum Copertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.6Literature English (North America) American fiction 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:
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Il primo elemento di disturbo per me è stato la presenza di molte descrizione che non aggiungevano granché alla storia. La parte centrale del romanzo è costituita per lo più da descrizioni volte a meravigliare il lettore, ma che non portano avanti la storia e non aiutano a dare tridimensionalità ai personaggi. Insomma, mi ha annoiato a morte: non amo leggere pagine non utili alla storia o al messaggio che l’autrice vuole trasmettere…
Tuttavia, Il Circo della Notte avrebbe ancora potuto rivelarsi una buona lettura se non fosse stato per il finale. Non ho idea di come scrivere chiaramente le mie impressioni senza fare spoiler, ma vediamo quel che riesco a mettere giù.
Il Circo della Notte è un romanzo molto simbolico: se lo avete letto, avrete notato l’importanza che vi rivestono i tarocchi. Ora, queste carte magiche possono essere considerate una sintesi della simbologia classica che potete trovare nell’occultismo: i tarocchi si intersecano con l’oroscopo, i pianeti, l’alfabeto ebraico, le stagioni, i quattro elementi, la numerologia e chi più ne ha più ne metta. Si tratta anche di un sistema magico-simbolico estremamente dualistico: bene/male, cielo/terra, acqua/fuoco, uomo/donna e via dicendo (se bazzicate il genere fantasy, niente di quanto sto scrivendo vi sembrerà una novità).
Cosa c’entra tutto questo con Il Circo della Notte? Il rigido dualismo uomo/donna tipico della simbologia usata da Morgenstern in questo romanzo è talmente superato che ormai lo sbandierano solo gli integralisti religiosi e/o politici. Sappiamo che esistono più dei due generi “tradizionali” (agender, bigender, genderfluid, etc…) e anche l’esistenza di due sessi “opposti” è messa in discussione dai vari tipi di intersessualità.
Erin Morgenstern non mi avrebbe infastidito tanto se nel finale avesse sovvertito questo sistema: invece lo ribadisce, e nella maniera più classica possibile, con la forza tipica del maschile e la cura tipica del femminile. Per quanto sia tutto ben mascherato dal circo e da questa sfida che non si capisce bene cosa voglia dimostrare, Il Circo della Notte è la solita storiella d’amore dove si è pronti anche a morire l’uno per l’altra (e viceversa) senza che neanche ci sia stato il tempo e il modo di costruire un vero e proprio rapporto.
Che palle... ( )