Un romanzo favola o un'avventura picaresca, vanno bene entrambe le definizioni per questo libro geniale, commovente e "on the road". Il povero orfanello Walt nella St. Louis degli anni Venti scopre di possedere una dote senza precedenti: riesce a levitare e a innalzarsi nell'aria. Ma ogni prodigio ha un nemico o uno sfruttatore,in questo caso è Maestro Yehudi, ebreo ungherese mezzo stregone e mezzo ciarlatano, che sottopone Walt ad anni di duro tirocinio fino a insegnargli a volare. Il ragazzo diventa famoso, è un'attrazione da circo e lungo le tappe dei suoi spettacoli si imbatte nel Ku Klux Klan, in gangster, in giocatori di baseball, fino a quando dopo un decennio, nella Chicago degli anni Trenta, finisce con l'aprire un locale destinato a diventare famoso, chiamato Mr Vertigo. Ma un giorno il prodigio cessa improvvisamente e Walt ritorna normale. Auster torna ad incantarci con storie sul filo del surreale, come a ricordare che la vita è imprevedibile e confina con la fantasia. ( )

Quando ho letto questo libro non ho cercato un messaggio o una morale, mi è piaciuto e basta. Intanto la scelta del protagonista ti fa subito tifare per lui: un ragazzino orfano e maltrattato dai parenti adottivi nell'America degli anni '20. Quando compare il Maestro Yehudi che vede in Walt il predestinato, colui che potrebbe imparare a volare, cominci a sperare che le cose possano migliorare. Ma le varie avventure, disavventure, situazioni roccambolesche che si susseguono vertiginosamente ti disilludono immediatamente: non ci sono successi facili, per ottenere qualsiasi cosa bisogna lottare e guadagnarsela. Però il libro ti infonde ottimismo perchè "in fondo, non credo che occorra un talento particolare per sollevarsi da terra e librarsi a mezz'aria. E' qualcosa che tutti abbiamo dentro, uomini, donne, bambini, e se uno ha voglia di metterci tanto lavoro e concentrazione, non c'è essere umano che non potrebbe ripetere le gesta che io ho compiuto nei panni di Walt il Bambino Prodigio". ( )