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La fiera delle vanità (1848)

di William Makepeace Thackeray

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14,608191383 (3.87)1 / 790
Classic Literature. Fiction. HTML:

Vanity Fair: A Novel without a Hero is William Thackeray's celebrated satirical novel of 19th century British society. Vanity Fair follows the rags-to-riches tale of the captivating and ruthless Becky Sharpe as she navigates her way through London society with fearsome determination and ambition.

.… (altro)
  1. 131
    Madame Bovary di Gustave Flaubert (HollyMS)
    HollyMS: Both works are about women who would do anything to gain a life of luxury.
  2. 30
    Moll Flanders di Daniel Defoe (flissp, Booksloth)
  3. 10
    La vita oggi di Anthony Trollope (morryb)
  4. 11
    Tess dei d'Urberville di Thomas Hardy (Antarehs)
  5. 02
    Infinite Jest di David Foster Wallace (Utente anonimo)
    Utente anonimo: It's all about what people do for entertainment, status, and sport. Along the way, the entire spectrum of society is satirized.
  6. 02
    Casa Desolata di Charles Dickens (Utente anonimo)
    Utente anonimo: Obra soberbia de Dickens. Más "luminosa" que otras de sus obras. Historia larga, pero atrapante.
  7. 13
    Via col vento di Margaret Mitchell (aprille)
    aprille: Scarlett and Becky share a lot in common.
AP Lit (30)
1840s (1)
100 (36)
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 Monthly Author Reads: December: Thackeray : Vanity Fair5 non letti / 5rainpebble, Gennaio 2011

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Quanto mi sono divertita a leggere La fiera delle vanità! È stato proprio un ottimo libro per entrare nel mood delle letture da calura estiva che, per quanto mi riguarda, comprende romanzi poco impegnativi perché il mio cervello va in pappa oltre una certa temperatura afosa. Quindi ben vengano queste ottocento e passa pagine di vanità umana, che sarà anche effimera e tutta apparenza, ma quanto tempo ci perdiamo, magari nascondendoci dietro questioni di principio e morale.

Se, infatti, la società nella quale viviamo non è quella inglese dell’Ottocento, la vanità che Thackeray mette in scena è ben lungi dall’essere un ricordo del passato. Anzi, oggi invece di averla confinata nei salotti e nei luoghi dabbene, ce la ritroviamo sempre davanti grazie – si fa per dire – ai social. E allora ecco le persone vanesie che si sono ambientate perfettamente, quelle arriviste che si sono adattate, quelle goffe che suscitano risa e compatimento, quelle virtuose che vengono ignorate… È ancora la stessa fiera: difficile non subire il fascino del romanzo di Thackeray.

Mi risulta evidente come a Dickens potesse rodere il culo davanti al successo de La fiera delle vanità: l’attrattività di una storia piena di personaggi tridimensionali e realistici non può che essere maggiore rispetto a una con personaggi che mirano a essere dei modelli. Niente da eccepire sul talento di Dickens – ci mancherebbe! – ma la soddisfazione che deriva dal leggere un romanzo che non ha paura di affrontare le ipocrisie della società è impareggiabile.

Né Rebecca né Amelia, le protagoniste del romanzo, possono essere annoverate tra i perfetti modelli di donna cattiva e donna buona. Sono due donne con caratteri, background e obiettvi molto diversi e non sono né buone, né cattive, ma persone che ogni tanto si comportano bene e a volte si comportano male (okay, Rebecca tende più a comportarsi male, ma non può comunque essere definita una persona cattiva tout court).

Il fascino de La fiera delle vanità è tutto qui: pare poco, ma chi vuole leggere di donne di alta levatura morale quando può leggere la storia di quella bricconcella di Rebecca Sharp che si inventa storie strappalacrime e alla fine l’ha sempre vinta? ( )
  lasiepedimore | Jan 17, 2024 |
La trama del libro presenta vari personaggi, delle più alte sfere sociali come delle più basse ma due spiccano sugli altri: Rebecca (Becky) Sharp e Amelia Sedley. La prima è la figlia di un pittore e di una ballerina francese, decisa e pronta a tutto pur di conquistarsi un posto al sole nell'aristocrazia inglese; la seconda invece è figlia di borghesi benestanti, dolce, remissiva, il cui unico interesse è sposarsi con George Osborne, un giovane a cui è stata promessa fin dalla più tenera età
  kikka62 | Mar 18, 2020 |
non credevo che mi avrebbe preso così tanto! mi riporta un po' all'atmosfera delle Piccole Donne che tanto ho amato nell'infanzia
  ShanaPat | Aug 17, 2017 |
Considerato a ragione uno dei capolavori della letteratura vittoriana, ci offre un ritratto ironico e disincantato della società inglese della prima metà dell' ottocento
Come dice il sottotitolo, si tratta di un "romanzo senza eroe": nessuno agisce spinto da grandi ideali, piuttosto tutti sono alle prese con le piccole meschinità di ogni giorno. Proprio per questo nessun personaggio è mai completamente positivo o negativo, a cominciare dalle due protagoniste: la buona e dolce Amelia è in fondo una donna debole e scialba; Becky è ambiziosa e opportunista, ma grazie alla sua vitalità e intelligenza è anche l'unica ad innalzarsi dalla mediocrità che regna sovrana. I personaggi secondari sono altrettanto sfaccettati e ben riusciti, l'autore riesce con poche pennellate a dare loro profondità e spessore.
E' un romanzo monumentale e ricchissimo di contenuti, che si dipana per oltre un ventennio tra le situazioni più disparate, dai saloni da ballo ai campi di battaglia; ogni tanto assume toni moraleggianti e predicatori, ma per fortuna lo humor è sempre presente e contribuisce ad alleggerire l'atmosfera.
Uno dei romanzi che ho riletto più spesso e ogni volta scopro qualche sfumatura nuova che me ne fa inamorare ancora di più. ( )
  Lilirose_ | Feb 23, 2016 |
Mostra 5 di 5
In the novels of Thackeray, essay is so much mixed up with narrative, and comment with characterization, that they can hardly be thoroughly appreciated in poor editions.
aggiunto da vibesandall | modificaThe Atlantic, Edwin Percy Whipple (1, 1865)
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Thackeray, William MakepeaceAutoreautore primariotutte le edizioniconfermato
Ball, RobertIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Beach, Joseph WarrenIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Borden, GabrielleProgetto della copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Carey, JohnIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Carey, JohnA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Castle, JohnReaderautore secondarioalcune edizioniconfermato
Cheshire, GerardCollaboratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dames, NicholasIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dospevska, NeliTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hill, JamesImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Leslie, Charles RobertImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Macchi, RuthTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Margolyes, MiriamNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Marquand, JohnIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Melosi, LauraTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Mutzenbacher, TheresiaÜbersetzerautore secondarioalcune edizioniconfermato
Nierop, A. vanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Pagetti, CarloCollaboratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Pym, RolandIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Ricci Miglietta, MauraTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Ridley, M. R.Introduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Saintsbury, GeorgeA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Stewart, J. I. M.Introduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Stewart, J. I. M.A cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sutherland, JohnA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sutton, GeorginaNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Thackeray, William MakepeaceIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Trollope, JoannaIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Tuomikoski, AinoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Weldon, FayIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Winterich, John T.Introduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Epigrafe
Dedica
Incipit
In una luminosa mattina di giugno, nel secondo decennio del nostro secolo, una grade carrozza padronale trainata da due cavalli ben nitriti con lustri finimenti e guidata da un corpulento cocchiere n cappello a tre punte e parrucca, si dirigeva alla velocità di quattro miglia all'ora verso il grande cancello di ferro del convitto per signorine di buona famiglia di Miss Pinkerton a Chiswick Mall.
Citazioni
Ultime parole
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese

Nessuno

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Vanity Fair: A Novel without a Hero is William Thackeray's celebrated satirical novel of 19th century British society. Vanity Fair follows the rags-to-riches tale of the captivating and ruthless Becky Sharpe as she navigates her way through London society with fearsome determination and ambition.

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Descrizione del libro
Riassunto haiku

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Penguin Australia

3 edizioni di questo libro sono state pubblicate da Penguin Australia.

Edizioni: 0141439831, 0141199644, 0141199547

Tantor Media

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