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Sto caricando le informazioni... Madame Bovary (1856)di Gustave Flaubert
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![]() ![]() Se dovessi descrivere questo libro con una frase, lo definirei il trionfo della mediocrità. Non certo dell'opera in se, che è scritta magistralmente, ma quella dei personaggi e dell'ambiente in cui si muovono. Un piccolo e angusto mondo provinciale dove nessuno ha mai slanci sentimentali o intellettuali e tutti sono invece insignificanti, gretti o fanfaroni. La nostra protagonista si rende conto del piattume che la circonda, se ne sente soffocare, ma non ha il coraggio di cambiare davvero le cose né il buon senso di rassegnarsi; l'unica cosa che sarà in grado di fare sarà estraniarsi dalla realtà, inseguendo un ideale di felicità destinato ad infrangersi al minimo contatto con la quotidianità. In fondo è una mediocre anche lei, non ha la tempra morale né le qualità intellettuali per diventare quell'eroina che tanto ambirebbe ad essere, anzi la sua perenne insoddifazione la porterà a fare delle scelte discutibili che la precipiteranno in una spirale di autodistruzione.[SPOILER]-Lo stesso suicidio non è che l'ennesimo tentativo malriuscito di fuga dalla realtà: nelle sue intenzioni vorrebbe essere grandiosamente tragico, ma risulta più che altro grottesco-[FINE SPOILER] Emma Bovary è forse uno dei ritratti psicologici più riusciti della letteratura, eppure nonostante questo (o forse proprio per questo) non è un personaggio con cui si possa empatizzare: è egoista, incosciente, una madre assente ed una moglie ancora peggiore, la si può solo compatire perchè tutto il male che ha causato non le ha portato altro che infelicità. Ma non si tratta solo di Emma, l'intero romanzo è costruito in modo che non vi sia un solo personaggio che si elevi dalla massa, nel bene o nel male. E' per questo che per quanto io abbia apprezzato lo stile, la caratterizzazione dei personaggi e soprattutto l'idea alla base, non sono riuscita ad amare questo libro: se non riesco ad immedesimarmi nei protagonisti e non mi interessa la loro sorte, difficilmente il mio apprezzamento andrà al di là del riconoscimento dei meriti oggettivi che spettano ad un classico che ha segnato la storia della letteratura (e non solo) È molto difficile per me recensire questo libro. Flaubert per la sua scrittura merita sicuramente 5 stelline. Se potessi valutare Emma solo come donna avrebbe tutta la mia simpatia e approvazione ma non posso dimenticarmi che Emma era anche una madre, e in questo ruolo non posso ne giustificarla ne appoggiarla. Charles è un uomo buono ma poco attento a sua moglie, Emma una donna troppo presa da se stessa e dal suo egoismo, dal suo stato sociale, che per tutta la durata del libro le sta stretto e fa di tutto per evadere e cercare di cambiare questa sua condizione, dimenticando pero, di non essere sola e che le scelte che andrà a fare inevitabilmente avranno un peso, sia per lei che per la sua famiglia.. E Berthe, la figlia, ??? http://lettureedintorni.blogspot.it/2014/06/madame-bovary-flaubert.html "Quando ebbe battutto così per un poco l'acciarino sul proprio cuore senza farne sprizzare una sola scintilla, incapace, del resto, di comprendere quanto non provava come di credere a quanto non si manifestava in forme convenzionali, si persuase facilmente che nella passione di Charles per lei non vi era nulla di eccessivo." Ho letto, o meglio riletto, Madame Bovary ed è stata una grande sorpresa: non me lo ricordavo proprio così, tanto che mi è venuto il dubbio se l'avessi già letto o no. Ora, non posso averne l'assoluta certezza, ma sono abbastanza sicura di averlo letto negli anni del liceo, con un'altra disposizione d'animo probabilmente. Penso che sia proprio questa la forza dei classici - e in genere dei libri scritti bene: ci parlano sempre, o raccontandoci qualcosa di nuovo o riconfermando verità già acquisite. Sono davvero sempreverdi - "evergreen", secondo la perfetta espressione anglosassone. Non voglio addentrarmi in disquisizioni scolastiche e di critica letteraria - ché là fuori ci sono fior fior di professoresse pronte a bacchettarmi - ma solo fare una breve riflessione su questo romanzo che costò ben cinque anni di lavoro, oltre che problemi con la censura, a Flaubert che lo visse come un estenuante esercizio di stile perché "Non è una cosa da poco essere semplici", come scrive alla sua amante Colet. La lettura è avvolgente, piena, ricca, ma non ridondante, per quanto mi riguarda perfetta e molto rilassante. La storia è nota: le vicende di Emma Bovary, inguaribile sognatrice, ambiziosa, adultera e amante dell'amore o dell'idea romantica dell'amore che ha ricavato dalle letture di diversi romanzi, e che per inseguire le sue chimere porta la sua famiglia alla rovina. Nella mia testa avevo idealizzato questo personaggio, ora rileggendo, orrore! E' una donna tremenda: matta da legare, pessima moglie e madre, avida di soldi e sentimenti, superficiale ed egoista. Accanto a lei il buon Charles, semplice, innamorato, devoto, certo anche un po' noioso e piuttosto mediocre, per rendere giustizia alla sua consorte. La perfetta coppia borghese di provincia, il peggio del peggio per quanto riguarda Flaubert. E perfetta è la descrizione che l'autore fa della provincia francese di metà Ottocento e della vita di provincia, che per certi versi non è cambiata molto: troviamo il farmacista progressista e anticlericale che non perde occasione per beccare il parroco del villaggio - Don Camillo e Peppone, per intenderci - il merciaio intrallazzone e usuraio, la locandiera affacendata, lo storpio, il giovane intellettuale romantico, le beghine, la servetta non troppo onesta, la balia arraffona e lo scapolo impenitente. In questo quadro il buon medico di campagna Charles si inserisce a meraviglia, la sua bella e ambiziosa moglie, invece, soffoca e inizia a cercare nuovi spazi. Peccato che nulla riesca a acquietare e tanto meno appagare la sua sete di felicità. "Di dove le veniva, dunque, quell'insufficienza della vita, quella putrefazione istantanea di tutte le cose su cui s'appoggiava?" Che tristezza! E io che me la ricordavo come un personaggio forte, ma come l'ho letto questo romanzo? Viva la rilettura! Tutte le citazioni sono tratte da Madame Bovary, Flaubert, Garzanti, Milano 2005.
Madame Bovary is many things - a perfect piece of fictional machinery, the pinnacle of realism, the slaughterer of romanticism, a complete study of failure - but it is also the first great shopping-and-fucking novel. Appartiene alle Collane EditorialiAirmont Classics (CL89) — 53 altro BUR: L [Rizzoli] (149) Delfinserien (192) detebe (20721) Doubleday Dolphin (C19) Everyman's Library (808) Florin Books (29) Gallimard, Folio (51-804) insel taschenbuch (0167) Le livre de poche (0713) Modern Library (28) Penguin Classics (L015) Penguin Clothbound Classics (2008) Perpetua reeks (23) Pocket Books (240) The Pocket Library (PL-69) RBL (20075) Signet Classics (CE 2387) A tot vent (247) The Travellers' Library (144) È contenuto inOeuvres, Vol I et II di Gustave Flaubert (indirettamente) Five Novels: Madame Bovary / Salammbô / Sentimental Education / The Temptation of Saint Anthony / Bouvard and Pécuchet di Gustave Flaubert OEuvres complètes II, III: (1845-1862) di Gustave Flaubert (indirettamente) ContieneÈ rinarrato inHa l'adattamentoÈ riassunto inHa ispiratoHa uno studioHa come supplementoHa come commento al testoHa come guida per lo studente
Emma Bovary, moglie insoddisfatta di un mite medico di campagna, cerca un senso alla sua monotona esistenza in una serie di sfortunate vicende sentimentali. Un romanzo dallo stile esemplare che cost©ø a Flaubert (1821-80) un processo con l'accusa d'avere offeso la morale pubblica. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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![]() GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)843.8Literature French French fiction Later 19th century 1848–1900Classificazione LCVotoMedia:![]()
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