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Sto caricando le informazioni... Anna Karenina (1877)di Leo Tolstoy
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Romanzo molto bello. Lentissimo, con le scene che cambiano dopo pagine e pagine. Descrizioni della Russia spettacolari, con queste steppe immense solate da cavalli nella neve. La storia, in sè e per sè, si chiuderebbe in 100 pagine. Il colpo di scena, lei che si butta sotto il treno, non è tipico del periodo. Con lui che rimane con il bambino.... Incipit: Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. In casa Oblonski tutto era sossopra. La moglie aveva scoperto una relazione amorosa del marito con una francese che era stata istitutrice in casa loro, qualche tempo prima, e gli aveva dichiarato che non poteva più vivere con lui sotto lo stesso tetto. Questa situazione durava da due giorni e si faceva sentire in modo penoso, tanto dai due coniugi quanto dagli altri membri della famiglia e sinanche dal personale di servizio. Tutti provavano l'impressione che la loro vita in comune non avesse più senso e che l'unione della famiglia e dei familiari di casa Oblonski fosse più effimera di quella delle persone che si trovavano casualmente riunite in qualsiasi albergo. La moglie non usciva dalle sue stanze; il marito era sempre fuori; i bambini correvano per la casa abbandonati a se stessi; l'istitutrice inglese aveva litigato con la governante e aveva scritto a un'amica pregandole di trovarle un altro posto; la sguattera e il cocchiere si erano licenziati. In fondo Anna Karenina è la storia di tante famiglie ed inizia con la scoperta di un tradimento e di una crisi coniugale, che sarà superata grazie all'intervento pacificatore di Anna nei confronti della moglie del fratello fedifrago. Proprio Anna, venuta a Mosca in visita al fratello, si troverà travolta da una storia d'amore, intensa e piena di passione, con il bel ufficiale Vronskij, iniziata proprio in occasione di quella visita, nel corso del ballo a casa degli Oblonsky. Sarà la famiglia di Anna a diventare "infelice" ed i rapporti con il marito saranno sempre più conflittuali, fino alla rottura. Ma anche la nuova famiglia di Anna con Vronski, il sogno romantico di un nuovo amore, è destinata a finire con una conclusione tragica: il suicidio di Anna con la scena del treno che si riallaccia a quella, all'inizio del romanzo, quando Anna, arrivata alla stazione di Mosca, assiste alla morte di una persona sotto le ruote del treno, Quindi, "famiglia infelice" quella di Stepan Oblosnsy (fratello di Anna) e marito di Dolly, anche se si tratta di una infelicità fatalisticamente accettata, grazie alla rassegnazione della moglie; "famiglia infelice" quella di Anna e del marito Karenin, con il figlio che, di fatto, Anna abbandona; "famiglia infelice", tranne il periodo di iniziale passione, quella "nuova" di Anna e di Vronsky, con qualche parentesi di serenità vissuta lontano dalla Russia. C'è, tuttavia, una famiglia felice: quella di Levin e di Kitty, che, alla fine, coroneranno il loro sogno d'amore. Ma non è una felicità sdolcinata, passionale e scontata: è una felicità legata alla semplicità della vita in campagna, a continue meditazioni, ai confronti con le difficoltà e, anche, alla volontà di Levin (Tolstoj) di diventare migliore, di mettersi sempre in discussione e di autocriticarsi. Nel romanzo, i protagonisti sono due: Anna, che si macera nella sua insoddisfazione, eroina tragica di una vita irrisolta e Levin, l'eroe positivo con le sue debolezze e nei suoi dubbi. Personaggi: Stepan (Stiva) Arkadic Oblonsky, ufficiale civile, marito di Darja (Dolly) Alexandrovna, fratello di Anna Karenina Darja (Dolly) Aleksandrovna, moglie di Stepan (Stiva) Arkadic Oblonsky, sorella di Katerina (Kitty) Aleksandrovna-Scerbackaja Konstantin Dimitric Levin, innamorato e poi marito di Katerina (Kitty) Aleksandrovna-Scerbackaja Katerina (Kitty) Aleksandrovna-Scerbackaja, sorella di Darja (Dolly) Aleksandrovna Sergej Ivanovich Koznystev, fratellastro di Konstantin Dimitric Levin Nikolajv, fratello di Konstantin Dimitric Levin e di Sergej Ivanovich Koznystev Anna Karenina, sposata con Aleksei Aleksandrovic Karenin Aleksei Aleksandrovic Karenin, marito di Anna Sereza, figlio di Anna Karenina e di Aleksei Aleksandrovic Karenin Aleksej Kirillovic Vronskij, amante di Anna Karenina Anna, figlia di Anna Karenina e di Aleksej Kirillovic Vronskij Elizaveta (Betsy), amica di Anna, cugina di Aleksej Kirillovic Vronskij Lidija Ivanovna, amica di Aleksei Aleksandrovic Karenin Temi Ipocrisia: l'adulterio è permesso, anzi accettato, purchè rimanga nascosto Gelosia: presente in tutte le relazioni (Dolly/Stepan; Kitty/Levin; Anna/Vlonskj), ma è nella coppia Anna/Vlonskij che assune aspetti distruttivi Fede: al centro del personaggio di Levin, alter ego di Tolstoj Fedeltà/Infedeltà: infedele e simpaticamente superficiale Stepan, infedele tragica, Anna Karenina Famiglia: 3 famiglie principali Matrimonio: unico felice quello tra Levin e Kitty Società russa: pranzi, balli, feste, cose di cavalli, affari Agricoltura: contadini e politica agraria, possidenti terrieri. Viaggi: viaggio in Italia e terme Ben lungi dall’essere esclusivamente incentrato sulla storia d’amore tra Anna e Vronskj, questo romanzo traccia l'imponente affresco di una società e di un periodo storico, toccando temi – contingenti e universali – di natura politica, religiosa, etica, e mettendo in scena una schiera di personaggi vividi e rappresentativi delle più varie situazioni. Su tutti emergono Anna e Levin, le due figure immense e titaniche del romanzo, che, se pure in modi e con esiti diversi, prendono le distanze dall’imperante mediocrità e accondiscendenza alle cosiddette regole del vivere civile praticate dall’alta borghesia del loro tempo. Il tema amoroso, sentimentale o familiare, si precisa attraverso tre vicende diverse e per molti aspetti contrapposte : quella di Stiva e Dolly, quella di Kitty e Levin e quella di Anna e Vronskj, alla quale le altre due servono quasi da contrappunto per meglio svilupparne gli aspetti e le implicazioni. La questione primaria su cui immancabilmente si concentra l'attenzione della critica è se Anna sia da considerare colpevole e se nelle intenzioni dell’autore la sua fine costituisca una equa pena per il "peccato" che ha commesso. Personalmente ritengo che Anna sia più che altro una vittima, innanzi tutto della sorte, che le pone dinanzi un marito arido, ottuso e presuntuoso e un amante fatuo, immaturo e senz'altro inadeguato all'intensità del sentimento di cui è oggetto. In secondo luogo, Anna è vittima delle convenzioni sociali e dell'ipocrisia dell'ambiente in cui vive, dove l'adulterio è ampiamente praticato, tollerato e perfino ammirato, purché non vada ad intaccare le apparenze, ossia non provochi scandalo. Anna è una donna fuori del comune: bella, colta, intelligente, brillante, raffinata e ricca di fascino; è impossibile restare indifferenti di fronte a lei e Vronskj ne è incantato fin dal loro primo incontro. Ma quella che per lui è soltanto una conquista, pur se prestigiosa, per Anna è l'incontro con l'amore assoluto, esclusivo, fatale che potrà condurla soltanto alla pazzia o alla morte. In realtà c'è qualcosa di puerile e irrazionale nelle motivazioni del suo gesto estremo, ma è proprio in ciò che il suo amore si sublima e diviene Mito. Lettura imprescindibile e grandiosa.
De nieuwe vertaling van Anna Karenina leest als een trein, dankzij allerlei knappe vondsten van vertaler Hans Boland. Appartiene alle Collane Editoriali — 32 altro Everyman's Library (612-613) Gallimard, Folio (38/39) Goldmanns gelbe Taschenbücher (692 / 693 / 694) I grandi della letteratura [Fabbri] (66-67-68) insel taschenbuch (0308) Oneworld Classics (39) Penguin Classics (L041) Penguin Clothbound Classics (2013) Perpetua reeks (73) Rainbow pocketboeken (205) A tot vent (231) È contenuto inI capolavori: Anna Karenina - Guerra e pace - La morte di Ivan Il'ič - Resurrezione - La sonata a Kreutzer e altri racconti di Lev Tolstoj ContieneResurrezione di Leo Tolstoy (indirettamente) Ha l'adattamentoÈ riassunto inÈ parodiato inHa ispiratoHa uno studioHa come commento al testoHa come guida per lo studente
"Anna Karenina" fu pubblicato per la prima volta nel 1877. Tolstoj vedeva in questo libro, considerato un capolavoro del realismo, il suo primo vero romanzo. Per la stesura di Anna Karenina egli trasse ispirazione da "I racconti di Belkin" del poeta russo Aleksandr Sergeevic Puskin.Nel 1887 lo stesso Tolstoj circa l'inizio di "Anna Karenina" affermò di avere immaginato, mentre era sdraiato sul divano, un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico», e che da lì fu così perseguitato da quell'immagine da doverne creare un'incarnazione.Sebbene la maggior parte della critica russa stroncasse il romanzo fin dalla prima pubblicazione, definendolo "un romanzo frivolo dell'alta società", secondo lo scrittore russo Fëdor Michajlovic Dostoevskij "Anna Karenina in quanto opera d'arte è la perfezione... e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato". La sua opinione fu condivisa da Vladimir Vladimirovic Nabokov, che lo definì "il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo".Traduzione di Federigo VerdinoisNato nel 1828 a Jasnaja Poljana (Tula) da famiglia nobile e ricca, Tolstoj a nove anni rimase orfano della madre a due anni e del padre e venne allevato da alcune zie molto religiose. Studiò lingue orientali, poi giurisprudenza, senza arrivare a laurearsi. Frequentò i salotti aristocratici di Mosca e San Pietroburgo; poi nel 1851 si volse alla carriera militare, che abbandonò dopo la guerra di Crimea.Dopo aver offerto invano l'emancipazione ai suoi contadini, servi della gleba, viaggiò in Europa, dove venne in contatto con la letteratura occidentale e con esuli russi votati a idee di riforma sociale.Rientrò in patria nel 1858 e sposò Sof'ja Bers, dalla quale ebbe tredici figli. Si stabilì a Jasnaja Poljana, lontano dai centri mondani, dedicandosi con passione all'insegnamento a favore dei figli dei contadini. La sua inquietudine esistenziale e la sua sensibilità alle grandi questioni sociali sfociavano in un'intensa crisi spirituale: Tolstoj si staccò dalle istituzioni politiche e dalla chiesa ortodossa ed elaborò una concezione religiosa e morale fondata sui valori di solidarietà, non violenza, povertà, tipici del cristianesimo primitivo.Entrato in contrasto con la moglie e con una parte dei figli, il 28 ottobre 1910 abbandonò, vecchio e malato, la sua casa, ma dopo pochi giorni dovette fermarsi alla piccola stazione di Astapovo, dove morì. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Discussioni correntiAnna Karenina in George Macy devotees Copertine popolari
![]() GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)891.733Literature Literature of other languages Literature of east Indo-European and Celtic languages Russian and East Slavic languages Russian fiction 1800–1917Classificazione LCVotoMedia:![]()
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Innanzi tutto abbiamo Dolly e Stiva, moglie e marito in crisi dopo una scappatella di lui. Faranno la pace, ma a che scopo? Certo, la loro unità familiare sarà preservata agli occhi dei loro figli e della società, ma la felicità non albergherà più tra di loro. Vedremo quindi una donna che si butta anima e corpo nell'educazione dei figli, addolorandosi oltremodo quando questa non sortisce i risultati desiderati. E avremo un uomo, Stiva, che persevera impenitente nelle sue avventure extra-matrimoniali, dilapida il patrimonio ed è in tutto e per tutto membro della corrotta alta società russa.
Abbiamo poi Levin e Kitty. Anime candide e semplici, mostreranno al lettore la felicità che deriva dal focolare e dalla vita essenziale di campagna. A Kitty è sufficiente l'amore del marito, vederlo felice ed esserne felice. E per Levin la vita di società, i giochi della politica, certe disquisizioni filosofiche saranno incomprensibili perché non necessari allo svolgimento della vita quotidiana.
E poi c'è lei, Anna Karenina, il personaggio assolutamente più potente e indimenticabile del romanzo. Sposata con un uomo rispettabile, si innamorerà di Vronskij di un amore proibito e così assoluto da spingerla ad abbandonare marito e figlio. E tuttavia, sarà un amore che le porterà tanto dolore: per la lontananza dal figlio, per i giudizi moralisti della società contro la sua scelta, per il marito odiato e allo stesso tempo rispettato per le sue decisioni, per la perdita dell'onore e di tutto ciò che una donna potesse possedere di prezioso. La potenza della sua figura, incapace di convivere con la falsità come fanno Dolly e Stiva e altrettanto incapace di trovare la pace come Levin e Kitty, domina e regna sulle storie di tutti gli altri, la sua luce vi seguirà durante la lettura e vi farà interpretare ogni evento in funzione della sua infelice situazione.
Ma alla fine l'oscurità offuscherà il suo splendore, il suo amore totalizzante e assoluto per Vronskij finirà per cercare di risucchiarlo nelle sue spire. Determinato a mantenere la sua indipendenza da uomo, Vronskij, pur amando Anna con tutto se stesso, cercherà di sfuggire a questa eccessività d'amore. E Anna, che ormai sente di non avere più nulla, sarà davvero una donna perduta, ma non prima di aver capito il senso della vita, la vita che le sembra gretta, piena d'odio e di bassi appetiti. Un senso che non è dato sapere razionalmente ai vivi, come scoprirà lo stesso Levin. (