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Il crollo (1958)

di Chinua Achebe

Altri autori: Vedi la sezione altri autori.

Serie: African Trilogy (1)

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiConversazioni / Citazioni
20,532431209 (3.76)5 / 1047
First published in 1958, this novel tells the story of Okonkwo, the leader of an Igbo (Ibo) community who is banished for accidentally killing a clansman. The novel covers the seven years of his exile to his return, providing an inside view of the intrusion of white missionaries and colonial government into tribal Igbo society in the 1890s.… (altro)
  1. 245
    Cuore di tenebra di Joseph Conrad (SanctiSpiritus)
  2. 160
    Metà di un sole giallo di Chimamanda Ngozi Adichie (mrstreme)
  3. 226
    Gli occhi negli alberi di Barbara Kingsolver (jlelliott, bbudke)
    jlelliott: Each tells the story of Christian missionaries in Africa, one from the perspective of the missionaries, one from the perspective of the local people targeted for "salvation".
  4. 71
    Cry, the Beloved Country di Alan Paton (Osbaldistone)
  5. 51
    La stagione della migrazione a Nord di Tayeb Salih (Rubbah)
  6. 31
    The Lion and the Jewel di Wole Soyinka (libron)
    libron: Similar themes
  7. 54
    La buona terra di Pearl S. Buck (Ellen_Elizabeth)
    Ellen_Elizabeth: Another classic, historical fiction novel that explores traditional culture through the story and of one man and his family. Both were written in English and illustrate the author's perceived strengths and weaknesses of the subject culture in a way that is accessible to western readers.… (altro)
  8. 10
    Death and the King's Horseman di Wole Soyinka (hazzabamboo)
  9. 10
    Il bevitore di vino di palma di Amos Tutuola (Cecrow)
  10. 11
    Living Memories: Kenya's Untold Stories di Al Kags (WorldreaderBCN)
  11. 01
    The Ghost of Sani Abacha di Chuma Nwokolo (WorldreaderBCN)
  12. 03
    Nel regno dei ghiacci: l'avventura della Jeannette intrappolata nei ghiacci artici di Hampton Sides (GaryBigfoot)
  13. 17
    Cronache marziane di Ray Bradbury (andomck)
    andomck: Both books are about colonization. One is from the perspective of colonizer, the other the colonized.
  14. 113
    Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller (TuesdayNovember)
    TuesdayNovember: Both follow the fall of a callous man - one great, one not quite so.
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Non credo di aver mai letto un libro come questo sul colonialismo in Africa: a fine lettura mi è ben chiaro come mai sia considerato un classico sul tema e un testo imprescindibile. Infatti, gran parte dei testi sull’argomento presentano un’impostazione manichea: colonialistз cattivз e colonizzatз buonз. Non che sia sbagliato: non c’è molto di positivo da dire su un gruppo di persone che saccheggia la terra altrui e mette su un sistema volto a discriminare le persone indigene.

Però come sempre le visione manichee eliminano i dettagli che ci aiutano a farci un’idea più chiara della complessità delle situazioni: Achebe inizia mostrandoci il funzionamento della società ibo attraverso uno dei suoi membri più in vista e rispettati, Okonkwo, un uomo molto ambizioso che gode della stima del suo villaggio, conquistata a fatica a partire da una condizione familiare di svantaggio.

Okonkwo, però, non è il tipico personaggio positivo per cui ci viene spontaneo fare il tifo: affogato nel suo bisogno di affermare la sua mascolinità a tutti i costi per smarcarsi dall’ombra del padre, un uomo lontano dell’ideale guerriero ibo, è difficile provare simpatia per lui mentre maltratta il figlio, che vorrebbe più simile a lui, e picchia le mogli.

Achebe lo ha reso un esempio perfetto della società ibo nel momento i cui l’uomo bianco è arrivato: una società niente affatto idilliaca e non una mitica età dell’oro precoloniale alla quale aspirare a tornare, ma una società come tante altre, con i suoi pregi e i suoi difetti. Sicuramente una società bisognosa di un cambiamento, un bisogno che diviene drammaticamente evidente a tuttз nel momento in cui la religione cristiana manifesta tutta la sua attrattiva sullз abitanti del villaggio.

La tesi di Achebe è che entrambe le culture si siano dimostrate rigide e si siano rifiutate di lasciarsi contaminare l’una dall’altra, vedendo nella contaminazione solo la corruzione della propria purezza e non una preziosa evoluzione. Alla fine la cultura inglese è diventata quella colonizzatrice (e distruttrice) solo perché la sua potenza offensiva in quel contesto era maggiore, non perché fosse culturalmente superiore: non c’è nessuna superiorità morale nell’essere solo il bullo più forte. ( )
  lasiepedimore | Dec 3, 2023 |
Traduzione italiana di un libro del ’58, forse allora originale e innovativo, oggi piuttosto scontato. Racconta, con linguaggio semplice piano, la storia di un villaggio della Nigeria al tempo della colonizzazione. La prima parte restituisce la vita del villaggio, con i suoi ritmi, i suoi usi e costumi, attraverso le vicende di un personaggio chiave che fa da perno al racconto. Nella seconda parte è raccontato l’arrivo dei missionari e l’impatto devastante del conseguente, e inevitabile, scontro di civiltà. Lettura interessante anche se non una pietra miliare. ( )
  Marghe48 | Mar 24, 2018 |
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In conclusion, it is easy to see why ‘Things Fall Apart’ has sustained the reputation it has so far. It is easy to see why, despite the simplicity of narration and language, it continues to retain the reverence of some of the most prominent writers and critics, as well as readers from around the world.
aggiunto da vibesandall | modificaBook Analysis, Israel Njoku
 

Set in the late 19th century, at the height of the "Scramble" for African territories by the great European powers, Things Fall Apart tells the story of Okonkwo, a proud and highly respected Igbo from Umuofia, somewhere near the Lower Niger. Okonkwo's clan are farmers, their complex society a patriarchal, democratic one. Achebe suggests that village life has not changed substantially in generations.

The first part of a trilogy, Things Fall Apart was one of the first African novels to gain worldwide recognition: half a century on, it remains one of the great novels about the colonial era.
 
[Achebe] describes the many idyllic features of pre-Christian native life with poetry and humor. But his real achievement is his ability to see the strengths and weaknesses of his characters with a true novelist's compassion.
aggiunto da Shortride | modificaThe New York Times Book Review, Selden Rodman (sito a pagamento) (Feb 22, 1959)
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Achebe, Chinuaautore primariotutte le edizioniconfermato
Appiah, Kwame AnthonyIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bandele, BiyiIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dicker, JaapTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dicker, JanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
James, Peter FrancisNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Okeke, UcheIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Puigtobella, BernatTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Rodriguez, EdelImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Serraillier, IanIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Vertaalgroep Administratief Centrum BergeykTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Werk, Jan Kees van dePostfazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Epigrafe
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Turning and turning in the widening gyre
The falcon cannot hear the falconer;
Things fall apart; the centre cannot hold;
Mere anarchy is loosed upon the world.

—W.B. Yeats, "The Second Coming"
Dedica
Incipit
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Okonkwo was well-known throughout the nine villages and even beyond. His fame rested on solid personal achievements. As a young man of eighteen he had brought honour to his village by throwing Amalinze the Cat.
Citazioni
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The white man is very clever. He came quietly and peaceably with his religion. We were amused at his foolishness and allowed him to stay. Now he has won our brothers, and our clan can no longer act like one. He has put a knife on the things that held us together and we have fallen apart.
There is no story that is not true.
The world has no end, and what is good among one people is an abomination with others.
If I hold her hand she says, Don't Touch!. If I hold her foot she says Don't Touch! But when I hold her waist-beads she pretends not to know.
A man who calls his kinsmen to a feast does not do so to save them from starving. They all have food in their own homes. When we gather together in the moonlit village ground it is not because of the moon. Every man can see it in his own compound. We come together because it is good for kinsmen to do so.
Ultime parole
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(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
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Lingua originale
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First published in 1958, this novel tells the story of Okonkwo, the leader of an Igbo (Ibo) community who is banished for accidentally killing a clansman. The novel covers the seven years of his exile to his return, providing an inside view of the intrusion of white missionaries and colonial government into tribal Igbo society in the 1890s.

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