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Sto caricando le informazioni... Mørkets hjerte (originale 1899; edizione 2010)di Joseph Conrad
Informazioni sull'operaCuore di tenebra di Joseph Conrad (1899)
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“L’orrore! L’orrore” La chiave di lettura di questo romanzo, cardine della produzione di Joseph Conrad, è appunto nelle due parole sopraccitate, ultima esclamazione prima di morire del misterioso, nonché enigmatico, signor Kurtz, principale artefice dello sfruttamento delle risorse locali ed estrema emanazione delle società europee ad esso collegate. Tutto il romanzo è un’immensa metafora-paradosso degli enormi guasti creati già nell’ottocento, dalla cosiddetta società civile occidentale, nei riguardi dei popoli “non civilizzati”, in questo caso riferito all’Africa e al pesante sfruttamento di cui furono oggetto le sue materie prime da parte delle nazioni europee che l’avevano colonizzata. Guasti che peseranno moltissimo quando poi il continente africano proverà a muoversi con delle proprie autonomie. La scrittura di Conrad è molto evocativa creando con rara arte luoghi ed atmosfere al limite della tangibilità, anche con l’efficace descrizione di veri e propri gironi infernali, dove agiscono poi gli allucinati personaggi, protagonisti del sistematico saccheggio in atto tra i recessi dei fiumi africani. Suggestivo il momento culminante del romanzo, a cui si è ispirato anche Francis Ford Coppola con il suo “Apocalypse now”, in cui, in un’atmosfera sospesa, vagamente metafisica, avviene l’incontro tra l’emissario della società e il carismatico Signor Kurtz: attraverso i dialoghi criptici tra i due verrà dispiegato tutto l’orrore che sta producendo la devastazione in atto, sia sugli uomini che sulle cose. Un esplicito atto d’accusa verso una socièta occidentale preoccupata già all’epoca soltanto di sopravvivere a se stessa; un drammatico richiamo alle responsabilità dei tanti “cuori di tenebra” che misero in atto quello scempio… https://www.youtube.com/watch?v=SGyBvvbC_Mg “Un corso d’acqua deserto, un grande silenzio e una foresta impenetrabile. L’aria era calda, densa, opprimente, stagnante. Non c’era gioia nello splendore del sole. I lunghi tratti di quel corso d’acqua procedevano deserti, nel buio di ombreggiate lontananze.” “Nessuno sfoggio di eloquenza avrebbe potuto distruggere la fede di un uomo nell’umanità, più di quella sua ultima esplosione di sincerità. Lottava anche con se stesso. Lo vidi, lo udii. Vidi il mistero inconcepibile di un’anima che non conosceva né freno, né fede, né paura, e che pure lottava alla cieca con se stessa.” “Aveva ricapitolato – aveva giudicato: “l’orrore!” Era un uomo notevole. Dopo tutto, aveva espresso una sorta di fede; con schiettezza, con convinzione; c’era nel suo sussurro una nota vibrante di rivolta, il volto terrificante della verità intravvista.” La prima volta che vidi questo film (come già successe per La leggenda del pianista sull'oceano, poi rivalutato e apprezzato in seguito), mi addormentai. Il libro da cui era tratta la pellicola, ancora una volta (ri-vedi La leggenda del pianista...) mi venne in soccorso e dopo averlo letto, riuscii anche a guardare il film senza alcun problema di narcolessia. Io non so scrivere buone recensioni, perché ho una pessima memoria e mi restano impresse solo le scene che mi hanno dato uno scossone emotivo e che spesso non sono fondamentali per la comprensione del fil. Tant'è, ci provo. Durante una crociera, il marinaio Marlow racconta ad un gruppo di viaggiatori, il suo precedente viaggio in Congo: un viaggio soprattutto metaforico che si snoda con il sinuoso serpeggiare (il serpente è simbolo del male) sulle acque del Fiume Congo, che potrebbe rappresentare l'Acheronte dantesco dal quale venivano traghettate le anime dei peccatori. Il libro è un susseguirsi di citazioni e rimandi, cosa che mi ha spinto a fare ricerche su ricerche, più per interesse personale che per fini didattici. Certo: ho preso trenta e lode (il secondo della mia carriera) e no nci sputo certo su, però sono soprattutto soddisfatta di aver trovato legami, citazioni ed aver sciolto metafore. Ma torniamo a Marlow: in realtà lui si imbarca per compiere una spedizione verso il Congo per conto di una compagnia per il trasporto dell'avorio. Costretto a fermarsi dentro il 'cuore di tenebra' per riparare l'imbarcazione danneggiata, Marlow scopre una realtà spaventosa: quella dello sfruttamento dei cosidetti 'selvaggi' e del tentativo di civilizzazione da parte degli occidentali, da sempre consideratisi superiori. E' bene ricordare, ogni tanto, che gli indigeni di questi luoghi siti in culo al mondo, hanno sempre vissuto in armonia e in simbiosi con la natura, prima che arrivassero i colonizzatori e sinonimi vari. Il libro, infatti, racconta metaforicamente (ma solo a chi ha orecchie per intendere...) il tentativo dell'occidente di conquistare e troppo spesso distruggere, tutto ciò che è 'altro' e costringerlo all'omologazione. Una figura che torna spesso nei racconti dei compagni di viaggio di Marlow, è quella di Kurtz: uno dei più esperti ed odiati commercianti di avorio che vive nel cuore della giungla, venerato alla stregua di una divinità dai 'selvaggi', grazie al suo carisma. [la citazione deandreiana è d'obbligo: Uomini senza fallo, semidei...] Quella di Kurtz è una presenza-assenza inquietante che aleggia lungo tutto il viaggio e per Marlow, il desiderio di conoscerlo diventa quasi un'ossessione. Mi fermo qui perché sto per svelarvi la fine, lo sento... Vorrei però soffermarmi su qualche 'scoperta' (probabilmente ci saranno tomi di trecento pagine che affrontano l'argomento, ma per me resta una scoperta). Innanzittutto la simbologia numerica che ricorre spesso nel libro, in particolare per quanto riguarda il numero TRE che, anche un'agnostica 'gnurant come me, sa che è legato alla Trinità. No, non mi riferisco ad Aldo, Giovanni e Giacomo, se è quello che state pensando! Comunque, dicevo del tre: il libro è diviso in 3 parti, Marlow interrompe la narrazione 3 volte, le stazioni lungo il fiume sono 3 e 3 sono i personaggi principali del libro (il Narratore, Marlow e Kurtz). Infine, 3 sono le chiavi di lettura: avventura, religione ed economia. Inoltre, un'altra caratteristica del libro è la presenza de i contrasti come luce/tenebra, bianco/nero, civile/selvaggio. Il libro, come già detto, è una gran fonte di citazioni, una su tutte: La terra desolata di T.S.Eliot, che però vi recensirò un'altra volta, se no impallo il blogghe. Forse la lettura di Cuore di tenebra è unpo' pesantuccia, però ne vale la pena, soprattutto se associato al film Apocalypse Now di Coppola (ambientato in Vietnam). Appartiene alle Collane EditorialiBiblioteca de Verão (17) Butxaca 62 (12) Centopaginemillelire (78) — 34 altro Colecção História da Literatura (Livro 17) Colecção Mil Folhas (99) dtv (13338) Penguin English Library, 2012 series (2012-09) Penguin Modern Classics (3566) Perpetua reeks (22) Reclam Fremdsprachentexte (9161) Reclams Universal-Bibliothek (9161) WEB reeks (45) È contenuto inThe Longman Anthology of British Literature, Volume 2C: The Twentieth Century (2nd Edition) di David Damrosch The Oxford Library of Short Novels {complete} di John Wain (indirettamente) Joseph Conrad: The Complete Novels [Nostromo, Heart of Darkness, Lord Jim, The Secret Agent, etc.] (Book House) di Joseph Conrad È rinarrato inHa l'adattamentoRiceve una risposta inHa ispiratoHa come guida di riferimento/manualeHa uno studioHa come commento al testoHa come guida per lo studenteHa come guida per l'insegnantePremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
Romanzo breve, pubblicato nel 1902, è il più famoso di Joseph Conrad, ed è considerato un classico della letteratura inglese. Lo stile narrativo, a tratti impressionistico, ha ispirato molti scrittori moderni. Il racconto è ambientato nell'Africa nera, e esprime una critica al colonialismo basato su scopi commerciali; su un piano più profondo tocca il tema della lotta intima del conflitto con la propria parte ombra.A questo lungo racconto si sono ispirati vari film, fra cui Apocalypse Now.Traduzione di Silvia Cecchini. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.912Literature English English fiction Modern Period 1901-1999 1901-1945Classificazione LCVotoMedia:
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Ecco, secondo me sì, anche se non riesco a biasimare chi lo bolla come feccia razzista, perché il punto di vista di Conrad, veicolato attraverso il racconto di Marlow, oggi è inaccettabile e il fastidio che provoca può facilmente annegare quello che Cuore di tenebra è ancora capace di dirci, cioè che la nostra civiltà è ben lungi dall’essere conquistata per sempre.
Per quanto, infatti, ci raccontiamo di aver superato la nostra disumanità e averla cancellata a colpi di progresso, basta un nonnulla per far cadere la nostra facciata di popoli civili e ripiombare nell’oscurità della ferocia. Conrad racconta molto bene la perdita di ogni freno inibitorio dettata dall’avidità di materie prime, dal razzismo e dalla lontananza fisica da ogni giudizio morale vincolante, che rende inutile anche il mantenimento di una parvenza di civiltà.
Cuore di tenebra è ancora rilevante per il modo in cui espone quell’orrore che sta dentro di noi, appena sotto la superficie dei nostri principi cosiddetti inviolabili, che non sono riusciti affatto a tenerlo a bada; un orrore che riaffiora ancora e ancora, stupendoci ogni volta, nonostante le annose denunce delle persone razzializzate.
Eh già. Noi oggi, in più di Conrad, abbiamo le testimonianze e le denunce delle vittime di quell’orrore: iniziare a prenderle sul serio e ad ascoltarle, invece di liquidarle come esagerazioni, potrebbe essere un buon modo per non cadere dal pero davanti a certi soprusi. ( )