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Sto caricando le informazioni... Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886)di Robert Louis Stevenson
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![]() Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Un avvocato londinese, Gabriel John Utterson, investiga i singolari episodi tra il suo vecchio amico, il dottor Jekyll, e il malvagio Mister Hyde. L'impatto della storia è stato universale, facendo entrare la definizione Jekyll e Hyde nel linguaggio comune a significare una persona con due distinte personalità, una buona e l'altra malvagia; o la natura normalmente buona ma talvolta totalmente imprevedibile di un individuo; in senso psicologico, è diventata la metafora dell'ambivalenza del comportamento umano, e anche del dilemma di una mente scissa tra l'Io e le sue pulsioni irrazionali. Un libro penetrato talmente a fondo nell'immaginario popolare che ormai tutti (me compresa) pensano di saperne già abbastanza in proposito e che quindi non ci sia bisogno di leggerlo davvero: grave errore, qualche giorno fa ho deciso di colmare questa lacuna e mi sono ritrovata di fronte a qualcosa di molto diverso da ciò che mi aspettavo. I vari adattamenti mettono l'accento sui lati più spettacolari della vicenda, rendendo Hyde un mostro nel vero senso della parola ed aggiungendo personaggi e linee narrative che snaturano l'opera ed in qualche modo la banalizzano. Il racconto di Stevenson è invece molto più scarno, con una trama ridotta all'osso in modo da puntare l'attenzione sulle atmosfere; infatti si respira fin da subito una sottile inquietudine, che non ci abbandonerà mai fino all'ultima pagina: è una tensione tutta interiore, che fa leva sulle pulsioni più nascoste dell'animo umano. Lo stesso rapporto tra Jekyll è Hyde è molto più complesso ed ambiguo di quello a cui siamo abituati a pensare. Il "buon dottore" non è caduto preda di un esperimento fuori controllo, sapeva bene a cosa andava incontro ed ha scelto consapevolmente di avviarsi sulla strada del male. Niente vittima o carnefice quindi, semplicemente un uomo represso che sceglie una forma estrema di libertà, senza condizionamenti morali e sociali. Un racconto breve, ma che lascia il segno: mi sento come se avessi finalmente scoperto il valore di una storia che davo da troppo tempo per scontata. “Questa è l’ora della mia vera morte. Ciò che verrà poi riguarda un altro…” Il vero problema dell’umanità non è, come dice Amleto, l’essere o non essere, ma, secondo me, va ricercato da un’altra parte e cioè nell’eterna lotta tra il bene e il male. Non quella roba che trovi per strada a volte anche un po’ ingenuotta e caciarona, ma quella più perfida e sottile che alberga in pianta stabile dentro di noi e che tutti i giorni ci fa sudare per tenere a bada la nostra metà dedita alle scorrettezze più oscene. E tenendo presente anche che la metà buona, nel conflitto, si interesserà sempre di cosa fa quella cattiva, cosa che viceversa non accadrà, il male tende sempre a egemonizzare, fregandosene altamente di quello che fanno gli altri. Ed è appunto quello che succederà al povero dottore, che trasformandosi crede di poter controllare la sua metà inquieta, per non dire cattiva, che invece prevarrà decretando la fine dell’ambiguo dottor Jekyll, rimasto soffocato nei meandri della sua stessa doppia personalità. Anche se qualcuno dice che in fondo era quello che lui voleva veramente, riconoscendo quella parte meno nobile come la più vera e anticonformista di se stesso. Come al solito questione di interpretazioni e non è detto quale sia la migliore o quella giusta. Fu comunque una bella sfida per uno scrittore come Stevenson, che in realtà predilesse sempre la letteratura d’avventura, vedi “Isola del tesoro”, cimentarsi in quello che allora si supponeva solamente esistere e cioè la presenza inconscia di altre personalità che se opportunamente stimolate potevano addirittura prevaricare le altre; una straordinaria anticipazione di quello che saranno poi i tormentoni freudiani su questi temi e che induce ancora oggi a una severa riflessione su quanti uomini finiscono vittime di cose che credono di controllare e da cui invece sono sopraffatti… “Questa è l’ora della mia vera morte. Ciò che verrà poi riguarda un altro…” Il vero problema dell’umanità non è, come dice Amleto, l’essere o non essere, ma, secondo me, va ricercato da un’altra parte e cioè nell’eterna lotta tra il bene e il male. Non quella roba che trovi per strada a volte anche un po’ ingenuotta e caciarona, ma quella più perfida e sottile che alberga in pianta stabile dentro di noi e che tutti i giorni ci fa sudare per tenere a bada la nostra metà dedita alle scorrettezze più oscene. E tenendo presente anche che la metà buona, nel conflitto, si interesserà sempre di cosa fa quella cattiva, cosa che viceversa non accadrà, il male tende sempre a egemonizzare, fregandosene altamente di quello che fanno gli altri. Ed è appunto quello che succederà al povero dottore, che trasformandosi crede di poter controllare la sua metà inquieta, per non dire cattiva, che invece prevarrà decretando la fine dell’ambiguo dottor Jekyll, rimasto soffocato nei meandri della sua stessa doppia personalità. Anche se qualcuno dice che in fondo era quello che lui voleva veramente, riconoscendo quella parte meno nobile come la più vera e anticonformista di se stesso. Come al solito questione di interpretazioni e non è detto quale sia la migliore o quella giusta. Fu comunque una bella sfida per uno scrittore come Stevenson, che in realtà predilesse sempre la letteratura d’avventura, vedi “Isola del tesoro”, cimentarsi in quello che allora si supponeva solamente esistere e cioè la presenza inconscia di altre personalità che se opportunamente stimolate potevano addirittura prevaricare le altre; una straordinaria anticipazione di quello che saranno poi i tormentoni freudiani su questi temi e che induce ancora oggi a una severa riflessione su quanti uomini finiscono vittime di cose che credono di controllare e da cui invece sono sopraffatti… “Questa è l’ora della mia vera morte. Ciò che verrà poi riguarda un altro…” Il vero problema dell’umanità non è, come dice Amleto, l’essere o non essere, ma, secondo me, va ricercato da un’altra parte e cioè nell’eterna lotta tra il bene e il male. Non quella roba che trovi per strada a volte anche un po’ ingenuotta e caciarona, ma quella più perfida e sottile che alberga in pianta stabile dentro di noi e che tutti i giorni ci fa sudare per tenere a bada la nostra metà dedita alle scorrettezze più oscene. E tenendo presente anche che la metà buona, nel conflitto, si interesserà sempre di cosa fa quella cattiva, cosa che viceversa non accadrà, il male tende sempre a egemonizzare, fregandosene altamente di quello che fanno gli altri. Ed è appunto quello che succederà al povero dottore, che trasformandosi crede di poter controllare la sua metà inquieta, per non dire cattiva, che invece prevarrà decretando la fine dell’ambiguo dottor Jekyll, rimasto soffocato nei meandri della sua stessa doppia personalità. Anche se qualcuno dice che in fondo era quello che lui voleva veramente, riconoscendo quella parte meno nobile come la più vera e anticonformista di se stesso. Come al solito questione di interpretazioni e non è detto quale sia la migliore o quella giusta. Fu comunque una bella sfida per uno scrittore come Stevenson, che in realtà predilesse sempre la letteratura d’avventura, vedi “Isola del tesoro”, cimentarsi in quello che allora si supponeva solamente esistere e cioè la presenza inconscia di altre personalità che se opportunamente stimolate potevano addirittura prevaricare le altre; una straordinaria anticipazione di quello che saranno poi i tormentoni freudiani su questi temi e che induce ancora oggi a una severa riflessione su quanti uomini finiscono vittime di cose che credono di controllare e da cui invece sono sopraffatti… Appartiene alle Collane EditorialiAirmont Classics (CL 42) Biblioteca de Verão (11) — 62 altro Blackbirds (1995.4) Club Joven Bruguera (29) detebe (22868) detebe-Klassiker (22868) dtv zweisprachig (Englisch) El País. 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( Phantastische Literatur). di Robert Louis Stevenson È rinarrato inHa l'adattamentoÈ riassunto inHa ispiratoHa come guida di riferimento/manualeHa come guida per lo studente
Robert Louis Stevenson originally wrote "Dr. Jekyll And Mr Hyde" as a " chilling shocker." He then burned the draft and, upon his wife's advice, rewrote it as the darkly complex tale it is today. Stark, skillfully woven, this fascinating novel explores the curious turnings of human character through the strange case of Dr. Jekyll, a kindly scientist who by night takes on his stunted evil self, Mr. Hyde. Anticipating modern psychology, "Jekyll And Hyde" is a brilliantly original study of man's dual nature -- as well as an immortal tale of suspense and terror. Published in 1866, "Jekyll And Hyde" was an instant success and brought Stevenson his first taste of fame. Though sometimes dismissed as a mere mystery story, the book has evoked much literary admirations. Vladimir Nabokov likened it to "Madame Bovary" and "Dead Souls" as " a fable that lies nearer to poetry than to ordinary prose fiction." "From the Paperback edition." Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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