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Sto caricando le informazioni... Frankenstein (1818)di Mary Shelley, Johanna M. Smith
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Versione didattica con CD e note di vocabolario, grammatica e lettura. Quest'opera appartiene allo stage 4 (media difficoltà) Ho un serio problema con Frankenstein: non sopporto Victor Frankenstein. Per tutta la durata del romanzo non fa che lamentarsi di essere l'uomo più sventurato del mondo e io a tutt'oggi devo capire perché si sia tirato la zappa sui piedi, abbandonando la sua Creatura. Simbologia e interpretazioni a parte, mi è sempre sembrato strano e ingiusto che Frankenstein non solo rifiutasse la sua Creatura, ma addirittura la abbandonasse a se stessa nella speranza che gli facesse il favore di morire. Messa così, il comportamento della Creatura diventa più comprensibile, sebbene non giustificabile. Sarà per questo che con il tempo il nome Frankenstein è andato a designare la Creatura più che l'artefice nell'immaginario popolare. Celebrando la nascita di Mary Shelley e il suo capolavoro "Frankenstein"! Segue una nota anche sulla Madre. Festeggiamo un evento letterario epocale: la nascita di Mary Shelley, avvenuta il 30 agosto 1797. In questa data speciale, vogliamo rendere omaggio a una delle autrici più influenti della storia e al suo indimenticabile romanzo, "Frankenstein". Mary Shelley, una donna straordinaria e visionaria, ci ha regalato un'opera che ha sfidato i confini dell'immaginazione e ha posto domande fondamentali sulla natura dell'umanità e sulla creazione stessa. Con la sua penna audace e la sua mente geniale, Shelley ci ha introdotti a uno dei personaggi più iconici e complessi della letteratura: il mostro di Frankenstein. Attraverso le pagine del suo romanzo, Shelley ha tessuto una trama avvincente, in cui si intrecciano temi come l'ambizione, la solitudine, l'alienazione e la responsabilità morale. Ha esplorato le conseguenze disastrose dell'orgoglio umano e ci ha spinto a riflettere sulle implicazioni etiche della ricerca scientifica e della manipolazione della vita stessa. "Frankenstein" non è solo un racconto di terrore gotico, ma un'opera che attinge alle profondità dell'animo umano. Shelley ci ha mostrato la fragile sottigliezza tra il bene e il male, sfidando le nostre percezioni e spingendoci a esaminare le nostre paure più profonde e i pregiudizi che ci separano. Oltre alla grandiosa portata filosofica, "Frankenstein" è anche un esempio luminoso della maestria di Mary Shelley come scrittrice. La sua prosa incisiva e suggestiva ci trasporta in un mondo oscuro e inquietante, popolato da personaggi indimenticabili che riflettono le complessità dell'esperienza umana. La eredità di Mary Shelley è immortale. Il suo romanzo ha ispirato generazioni di lettori e scrittori, e la sua influenza si estende ben oltre i confini della letteratura. "Frankenstein" ci ha regalato un'icona culturale che ancora oggi affascina e spaventa, e ci spinge a esplorare le incertezze e i misteri che risiedono nel cuore dell'umanità. Quindi, in questa giornata speciale, alziamo un bicchiere per Mary Shelley, una pioniera che ha regalato al mondo un capolavoro senza tempo. Che la sua straordinaria eredità continui a vivere attraverso le pagine di "Frankenstein" e nell'immaginazione di tutti coloro che abbracciano il potere della letteratura. Auguri di cuore, Mary Shelley, e grazie per averci donato un mostro che, in realtà, ci rende più umani. ..... Mary Shelley, nata Mary Wollstonecraft Godwin, era una scrittrice inglese, scrittrice di racconti e biografa. Nacque il 30 agosto 1797 a Londra, in Inghilterra, dal filosofo William Godwin e dalla scrittrice femminista Mary Wollstonecraft. La madre di Shelley morì tragicamente poco dopo la sua nascita e lei fu allevata dal padre e dalla matrigna. I primi anni di vita di Shelley furono segnati da un profondo impegno con la letteratura e le attività intellettuali. All'età di 16 anni incontrò il poeta Percy Bysshe Shelley, che in seguito sarebbe diventato suo marito. Nell'estate del 1816, Mary e Percy, insieme a Lord Byron e John William Polidori, trascorsero del tempo insieme in Svizzera. Fu durante questo periodo che Mary concepì l'idea per il suo romanzo più famoso, "Frankenstein". Pubblicato in forma anonima nel 1818, "Frankenstein; or, The Modern Prometheus", racconta la storia di Victor Frankenstein, un giovane scienziato che crea una creatura grottesca nel suo laboratorio attraverso l'uso di metodi scientifici non convenzionali. Il romanzo esplora le implicazioni morali ed etiche della creazione di Frankenstein e le conseguenze che derivano dal suo abbandono della creatura. La storia si svolge attraverso una serie di narrazioni, offrendo molteplici prospettive sugli eventi e approfondendo i temi della natura contro l'educazione, la ricerca della conoscenza e il desiderio umano di compagnia. "Frankenstein" ha ricevuto recensioni contrastanti al momento della sua uscita iniziale, ma gradualmente ha ottenuto il riconoscimento come capolavoro letterario. Da allora è diventata una delle opere più influenti e durature della narrativa gotica. L'impatto del romanzo si estende oltre il regno della letteratura e ha ispirato numerosi adattamenti, rappresentazioni teatrali, film e altre interpretazioni artistiche. L’immagine iconica del mostro, spesso raffigurato come una creatura dalla pelle verde e dal collo sferico, è diventata profondamente radicata nella cultura popolare. I contributi di Mary Shelley alla letteratura vanno ben oltre "Frankenstein". Ha scritto altri romanzi, tra cui "L'ultimo uomo" e "Lodore", oltre a numerosi racconti, saggi e biografie. Nonostante le tragedie personali e le sfide sociali, i successi letterari di Shelley continuano ad affascinare lettori e studiosi. L'eredità di Mary Shelley come scrittrice e la sua esplorazione di temi come l'identità, la responsabilità e le conseguenze delle azioni umane rimangono molto rilevanti oggi. Il suo lavoro continua a ispirare discussioni sull’etica dei progressi scientifici, sulla natura dell’umanità e sul potere dell’empatia. Attraverso il suo duraturo romanzo "Frankenstein", Mary Shelley ha lasciato un segno indelebile sia nel mondo letterario che nella cultura popolare. La sua capacità di creare una narrazione avvincente ed esaminare profonde questioni filosofiche le ha assicurato un posto tra gli autori più celebri della storia. Quindi, mentre commemoriamo la nascita di Mary Shelley e la pubblicazione di "Frankenstein", riconosciamola come una scrittrice visionaria che ha osato scavare nelle profondità della natura umana e ha creato un capolavoro letterario che continua a risuonare con i lettori di tutti i tempi. . ---------- MARY WOLLSTONECRATFT - La madre di Mary Da poco è uscito in Inghilterra una ennesima biografia di Mary Wollstonecraft la scrittrice inglese del 18°, secolo autrice di questo famoso trattato sui diritti delle donne, moglie del filosofo William Godwin e madre di Mary Shelley, autrice dell’altrettanto famosa storia di Frankenstein. Negli anni settanta il movimento femminista internazionale ebbe come slogan, tra i tanti, anche questo: “The personal is the political”. La vita di Mary fu, appunto, un fatto personale che diventò poi un fatto politico, uno slogan che ha il carattere di un “mantra”, un’energia, una vibrazione nel significato della parola indiana, una “politica” nel significato culturale occidentale. Mary mise al centro della sua filosofia la “casa”, la sua vita e il suo lavoro furono regolati dalla lotta per l’emancipazione delle donne. Purtroppo il fatto che tutti fossero a conoscenza che lei se la faceva con due amanti e che ad essi aveva rivolto l’offerta di un “vita a tre”, che avesse una figlia illegittima e che avesse tentato il suicidio, tutti questi fatti distrussero la sua reputazione. Fu solamente verso gli anni settanta del novecento, ben due secoli dopo, che Mary riemerse come l’antesignana e la madre del femminismo. Molti critici e storici ritengono che il genio di Wollstonecraft vada ricercato nella sua vita. Secondo un’altra grande femminista inglese, Virginia Woolf, la sua genialità va ritrovata nel fatto che sin dall’inizio la sua fu una vita sperimentale. Figlia di uno sfaccendato ubriacone imparò subito a come vivere da sola scegliendosi uno dei mestieri più impossibili per quel tempo vale a dire: la scrittrice. Troviamo la diciannovenne scrittrice Mary camminare da sola per Londra di notte di ritorno da una serata letteraria col suo editore Joseph Johnson e altri membri del circolo radicale frequentato da uomini come Paine, autore dei “Diritti dell’Uomo”, di William Blake, poeta e pittore immortale, Erasmo Darwin, il grande pittore Fuseli. Frequentazioni e conoscenze fatte in nome di una chiara indipendenza esistenziale e culturale, impensabile a quel tempo, in quel tipo di società del 18° secolo inglese. Era l’epoca nella quale le donne non si sarebbero mai sognate di studiare botanica a causa dei riferimenti sessuali femminili delle piante negli studi di Darwin, un’epoca in cui le donne non avevano diritto a fare carriera, non potevano avere accesso al loro denaro, non possedevano il proprio corpo dal punto di vista strettamente fisico, i figli non appartenevano loro. Insomma, erano solo dei giocattoli nelle mani degli uomini. Il matrimonio non era altro che “prostituzione legalizzata”, come la stessa Mary ebbe a dire nel suo famoso libro sui Diritti. “I Diritti delle Donne” venne pubblicato nel 1792 e le diede immediata fama. Fece andare su tutte le furie poeti classici e conservatori come Horace Walpole il quale la defini”una iena col reggiseno”. Fece impallidire molti presunti radicali, sia politici che scrittori e opinionisti di una stampa che era solo maschile e conservatrice. Mary, nel libro, sosteneva con violenza il diritto delle donne all’istruzione, all’emancipazione, alla liberazione da uno stato di una umiliante servitù maschile affermando che non era vero che gli uomini fossero esseri dotati di ragione e le donne di solo emozioni. Lei sosteneva invece che il matrimonio fosse la giusta fusione equilibrata tra i due sessi, pietra d’angolo per mantenere le relazioni tra i sessi e quindi le fondamenta della società civile. Pur avendo scritto romanzi, manuali e antologie educative, il saggio sui “Diritti delle Donne” è il suo vero e proprio testamento intellettuale. Mary non è soltanto una icona femminista del tutto nuova ed inaspettata sullo scenario inglese della fine del settecento. Essa ben si inserisce nella corrente dell’Illuminismo europeo che sfocia liberamente nel Romanticismo per mutarsi e trasformarsi in Politica culturale. Una donna che conobbe a fondo il dr. Johnson, il famoso autore del primo Dizionario della lingua inglese e che sarebbe diventata suocera del grande poeta romantico Shelley. Nella sua vita appassionata e sofferta la confluenza dell’Illuminismo nel Romanticismo divenne una vera e propria battaglia sanguinosa come si evince da una sua lettera: “Io sono un vero animale e le emozioni istintive troppo spesso mettono a tacere le suggestioni della ragione…Sono ben consapevole che la vita è solo un gioco, spesso solo un incubo, eppure ogni giorno sono alla ricerca di qualcosa di serio, che vale, ma resto sempre disillusa”. La lettera fu scritta dopo il rifiuto di Fuseli a convivere in tre. Una Mary esasperatamente romantica nella sua essenza, sostanzialmente cruda nella sua esasperazione ma profondamente seria nel suo illuminismo razionalistico. Mary fece della sua vita un continuo esperimento. Respinta da Fuseli, se ne andò dall’Inghilterra e andò a seguire la Rivoluzione Francese nei giorni del Terrore, come una moderna giornalista che va al fronte. Intraprese un viaggio nei paesi scandinavi e si ritrovò con una figlia a scrivere le sue straordinarie lettere dalla Scandinavia, Svezia, Norvegia e Danimarca. Furono queste lettere che trasformarono il filosofo William Godwin da suo ammiratore in amante. Il matrimonio fu il suo ultimo ma “fruttuoso esperimento”, come lo definì Virginia Woolf. Una vita di “esperimenti” fatti sulla propria pelle. Mary Wollstonecraft è il ritratto di una donna coraggiosa, irritante, attraente, appassionata, istintiva, a volte brutale, ma giammai intellettuale o saccente. La sua fama venne enormemente danneggiata dalle rivelazioni che lo stesso Godwin impunemente fece quando pubblicò nelle sue Memorie pubblicate nello stesso anno delle Memorie di Mary, alcuni particolari privati, discreditandola agli occhi delle femministe fino alla metà del secolo scorso. In fondo, molti biografi moderni tendono a pensare che lo sforzo di Mary fosse rivolto a dare alle donne non solo una nuova e diversa condizione fatta di riscatto e di ricerca di identità, quanto anche a concorrere a “creare” un “uomo nuovo”, visto nel gioco delle relazioni e degli equilibri tra i due sessi. Anche questo fa parte della vastissima categoria di classici entrati così a fondo nell'immaginario collettivo che tutti credono di conoscerli già, ma che invece riservano soprese. Aldilà del fatto ormai noto che Frankenstein sia il nome del creatore e non della creatura, è proprio l'impostazione del romanzo che è molto diversa da come il cinema e la cultura popolare ci lasciano credere. Non è la storia di uno scienziato geniale e del mostro feroce che ha incautamente generato, e non è nemmeno la versione opposta ma altrettanto semplicistica in cui la creatura è in fondo un essere gentile ed incompreso ed i veri cattivi sono gli uomini che non accettano il diverso. E' una vicenda infinitamente più complessa nella quale Frankenstein e la sua creatura passano continuamente dal ruolo di carnefice a quello di vittima, metafora dell'animo umano in cui convivono innocenza e colpevolezza; e questa è solo una delle tante questioni esistenziali che vengono affrontate in questo romanzo, si parla anche dei limiti della conoscenza e del concetto stesso di umanità. Un'opera di gran pregio quindi, che però non è riuscita a coinvolgermi quanto speravo per via di uno stile involuto ed enfatico; anche i personaggi secondari risentono di questa pomposità, infatti sono stereotipati modelli di ogni virtù, senza la minima verosimiglianza o profondità. Resta comunque un libro fondamentale per l'originalità di trama e temi (soprattutto calcolando che è stato scritto due secoli fa) e per l'importanza che ha rivestito nella nostra cultura. Appartiene alle Collane EditorialiAirmont Classics (CL 19) Arion Press (115) Austral singular (4) — 64 altro Bastei Lübbe Taschenbuch (13643) Club Joven Bruguera (36) Crisol (265) Doubleday Dolphin (C44) dtv phantastica (1860) El País. Aventuras (14) Everyman's Library (616) Gallimard, Folio SF (5-533) Grandes Novelas de Aventuras (XXIII) Harper Perennial Olive Editions (2018 Olive) Lanterne (L 295) Livro B (12) Mirabilia (42) Mirabilia (42) Oxford English Novels (1818) Penguin Clothbound Classics (2013) Penguin English Library, 2012 series (2012-04) Reclams Universal-Bibliothek (8357) SF Masterworks (New design) SF Utopia (26) Tus libros (24) È contenuto inBest of Gothic Horror: The Edgar Allan Poe Collection, Dr Jeckyll & Mr. Hyde (Literate Listener) di Mary Wollstonecraft Shelley The Collected Supernatural and Weird Fiction of Mary Shelley-Volume 1: Including One Novel "Frankenstein or The Modern Prometheus" and Fourteen Short Stories of the Strange and Unusual di Mary Shelley 90 Masterpieces You Must Read (Vol.1): Novels, Poetry, Plays, Short Stories, Essays, Psychology & Philosophy di Various The World's Greatest Books Set di Arthur Mee (indirettamente) ''Frankenstein'' by Mary Shelley with ''The Rime of the Ancient Mariner'' by Samuel Taylor Coleridge and *commentary by Alison Larkin: 200th Anniversary Audio Edition di Mary Shelley The Complete Frankenstein: 200-year Edition: Including both the 1818 and 1831 Versions, and Bonus Chapter: Farewell, Dear Prometheus di Mary Shelley The Ultimate Science Fiction Mega Collection: 24 of the Best Sci-Fi Books of All Time: A Journey to the Center of the Earth, 20,000 Leagues Under the Sea, Around the World in 80 Days, John Carter of Mars Trilogy, The War of the Worlds, The Time Machine, Frankenstein, Dr. Jekyll and Mr. Hyde, 3 Ray Bradbury Stories, Flatland, & More di Jules Verne È rinarrato inHa un sequel (non seriale)Ha un prequel (non seriale)È un adattamento diHa l'adattamentoThe Graphic Canon, Vol. 2: From "Kubla Khan" to the Bronte Sisters to The Picture of Dorian Gray di Russ Kick È riassunto inÈ espanso inÈ parodiato inHa ispiratoHa uno studioThe Things That Matter: What Seven Classic Novels Have to Say About the Stages of Life di Edward Mendelson Mary Shelley: Frankenstein (Icon Reader's Guides to Essential Criticism) di Berthold Schoene-Harwood Ha come commento al testoHa come guida per lo studenteHa come guida per l'insegnantePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Risorse esterne che parlano di questo libro Wikipedia in inglese (97)Nel 1816 Lord Byron, durante una sera tempestosa nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti - Mary e Percy Shelley, e William Polidori - di scrivere, per gioco, cun racconto dell'orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull'origine della vita: l'angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua autonomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell'orrore in cui il mostro è più umano del suo creatore. Introduzione di Nadia Fusini. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Discussioni correntiTerrible cover: Frankenstein in Good Show Sir! — bad science fiction and fantasy covers Mary Shelley's Frankenstein in Gothic Literature Copertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.7Literature English English fiction Early 19th century 1800-37Classificazione LCVotoMedia:
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