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LipstickAndAviators: Both are tales of an animal going through various hardships, many different masters and lots of adventures. The setting is very different, being about a cavalary horse in World War 1 but often the themes and scenarios are very similar.
Un classico della letteratura per ragazzi, chi non conosce le (dis)avventure di Buck tra i ghiacci dell'Alaska? Benché non sia il mio genere devo riconoscere che è scritto magistralmente: lo stile è evocativo in certi momenti, stringato e quasi brutale in altri, a rappresentare le due anime di una terra spietata, ma allo stesso tempo colma di un fascino ancestrale. Malìa di cui cade preda anche Buck, che si dibatte fra le ultime vestigia della civilizzazione (l'amore per John Thornton) e quel "richiamo della foresta" che risveglia in lui istinti primordiali. Le atmosfere immersive ed i temi universali hanno fatto si che quest'opera arrivasse fino a noi, trascendendo la semplice definizione di romanzo d'avventura per diventare simbolo di un'epoca. Prova del tempo superata quindi, ma non a pieni voti perchè per apprezzarlo bisogna chiudere un occhio su molte imprecisioni ed ingenuità: un cane che è praticamente un supereroe ad esempio, o l'idea tutta antropocentrica che gli animali amino ammazzarsi di fatica per noi da mattina a sera. La brevità poi fa si che ci sia poco tempo per una caratterizzazione accurata dei personaggi, animali o uomini che siano. Resta comunque un libro iconico, da leggere almeno una volta nella vita, che personalmente ho apprezzato anche se non amato. ( )
Buck non leggeva i giornali, così non poteva sapere i guai che si preparavano non solo per lui ma per tutti i cani di grandi dimensioni, di forte muscolatura e di lungo e caldo pelo fra lo stretto di Puget a San Diego
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Quando vengono le lunghe notti d'inverno e i lupi seguono il loro cibo nelle vallate più basse, lo si può vedere correre alla testa del branco nella pallida luce lunare o nei chiarori crepuscolari dell'aurora boreale, balzando gigantesco sopra i suoi compagni, la vasta gola mugghiante mentre canta il canto del più giovane mondo, il canto del branco
Benché non sia il mio genere devo riconoscere che è scritto magistralmente: lo stile è evocativo in certi momenti, stringato e quasi brutale in altri, a rappresentare le due anime di una terra spietata, ma allo stesso tempo colma di un fascino ancestrale. Malìa di cui cade preda anche Buck, che si dibatte fra le ultime vestigia della civilizzazione (l'amore per John Thornton) e quel "richiamo della foresta" che risveglia in lui istinti primordiali.
Le atmosfere immersive ed i temi universali hanno fatto si che quest'opera arrivasse fino a noi, trascendendo la semplice definizione di romanzo d'avventura per diventare simbolo di un'epoca. Prova del tempo superata quindi, ma non a pieni voti perchè per apprezzarlo bisogna chiudere un occhio su molte imprecisioni ed ingenuità: un cane che è praticamente un supereroe ad esempio, o l'idea tutta antropocentrica che gli animali amino ammazzarsi di fatica per noi da mattina a sera. La brevità poi fa si che ci sia poco tempo per una caratterizzazione accurata dei personaggi, animali o uomini che siano.
Resta comunque un libro iconico, da leggere almeno una volta nella vita, che personalmente ho apprezzato anche se non amato. (