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Sto caricando le informazioni... Herzog (1964)di Saul Bellow
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![]() Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Nella sua grande e vecchia casa di campagna, solo, Moses Elkanah Herzog scrive febbrilmente lettere su lettere agli amici, alla famiglia, persino a morti illustri, ponendo a tutti i suoi interlocutori incalzanti quesiti sull'esistenza. Alter ego di Saul Bellow, portavoce delle inquietudini intellettuali del tipico americano postkennediano, spoglio di ogni romantica illusione, personaggio quanto mai contraddittorio, Herzog è un umiliato che va fiero dell'umiliazione che subisce e, nel disastro della propria esistenza, si sente tuttavia fiducioso, pur non possedendo la risposta al mistero della vita. ( ![]() Ambientato negli Stati Uniti del secondo dopoguerra, Herzog è un romanzo sulla crisi di mezza età di un intellettuale ebreo, Moses E. Herzog, che ha appena divorziato per la seconda volta (un divorzio particolarmente difficile). Ha due figli, uno con la prima moglie e uno con la seconda, che stanno crescendo senza la sua presenza. La sua carriera di scrittore e di accademico è in una fase di stallo. Herzog ha una relazione con Ramona, una donna molto sensuale con cui, però, non vuole impegnarsi. Il secondo matrimonio di Herzog, quello con l'esigente e manipolatrice Madeleine, si è appena concluso in modo umiliante. Madeleine ha convinto Moses a far trasferire lei e la loro figlia Junie a Chicago, e a fare in modo che anche i loro migliori amici, Valentine e Phoebe Gersbach, si trasferissero là, dopo aver procurato un buon lavoro a Valentine. Ma era tutta un'astuta manovra, perché Madeleine e Valentine hanno una tresca e, subito dopo il trasferimento a Chicago, Madeleine lascia Herzog, ottiene un ordine restrittivo contro di lui e cerca di farlo internare in un ospedale psichiatrico. Herzog passa il tempo scrivendo lettere che poi non invia. Le lettere sono indirizzate ad amici, familiari e personaggi famosi. I destinatari possono essere persone non più in vita, e spesso sono persone che Herzog non ha mai incontrato. L'unico elemento comune delle lettere è che Herzog esprime costantemente la sua delusione, o per i suoi fallimenti o per i fallimenti degli altri o per le parole dette dagli altri; altre volte Herzog chiede scusa per il modo in cui egli stesso ha deluso gli altri. Incipit: Se sono matto, per me va benissimo, pensò Moses Herzog. C'era della gente che pensava che fosse toccato, e per qualche tempo persino lui l'aveva dubitato. Ma adesso, benché continuasse a comportarsi in maniera un po' stramba, si sentiva pieno di fiducia, allegro, lucido e forte. Gli pareva d'essere stregato, e scriveva lettere alla gente più impensata. Era talmente infatuato da quella corrispondenza, che dalla fine di giugno, dovunque andasse, si trascinava dietro una valigia piena di carte. Se l'era portata, quella valigia, da New York a Martha's Vineyard. Ma da Martha's Vineyard era riscappato indietro subito; due giorni dopo aveva preso l'aereo per Chicago, e da Chicago era filato in un paesino del Massachusetts occidentale. Lì, nascosto in mezzo alla campagna, scriveva a più non posso, freneticamente, ai giornali, agli uomini pubblici, ad amici e parenti e finì per scrivere pure ai morti, prima ai suoi morti e poi anche ai morti famosi. Ho fatto molta fatica a leggere questo libro, ma ci sono riuscito. E' un libro pieno di elucubrazioni del protagonista Moses Herzog, il quale vive una crisi esistenziale, in seguito alla rottura del suo secondo matrimonio con Madeleine, che gli preferisce il suo amico Valentine. Herzog reagisce a questa crisi scrivendo lettere a tutti, ma si tratta di lunghe e pesanti elucubrazioni di difficile lettura. Proprio queste lettere, a mio avviso, rappresentano la parte più noiosa del libro. Qualche pagina interessante qua e là, soprattutto quando Bellow (Herzog) racconta la storia della famiglia di origine ebraica, venuta dalla Russia, il difficile inserimento prima in Canada e poi negli Stati Uniti. Emerge un ambiente ebraico-americano ed Herzog è il tipico intellettuale, un po' frustrato. A me ricorda la figura del "trombone", tipico dell'Accademia italiana: ma qui si tratta di un "trombone", senza pubblico, o con un pubblico molto limitato, al contrario dei "tromboni" italiani, che hanno bisogno di pubblico e di potere. Anche le pagine finali in cui Herzog trascorre qualche ora con la figlia piccola e viene coinvolto in un incidente e fermato dalla polizia, per il possesso di una pistola, sono interessanti e avvincenti, ma nel complesso prevale un giudizio negativo. Peccato! Un libro difficile. Molto cerebrale e complesso. Saul Bellow ci sa fare, ma non lo definirei un capolavoro. Per la verità non l'ho neppure finito, mi mancano le ultime cinquanta pagine, e non ho neanche voglia di finirlo. Perchè non credo abbia una "fine" e neppure un fine. Scritto negli anni 60, risente degli anni 60, di quel clima, di quella voglia di rivoluzionare il mondo - anche letterario- che c'era allora. Per questo, mi sembra datato, comprensibile nel suo dispiegarsi ma fatalmente datato. E' la storia di in intellettuale, il prof. Herzog per l'appunto ( alter ego dello stesso Bellow) nel momento in cui viene "mollato" dalla seconda moglie e ciò lo porta ad interrogarsi non solo sulla sua vita ma sulla vita dell'intero popolo americano, sul mondo e sul perchè dell'universo e della storia. Incapace di portare a termine un lavoro sul Romanticismo che lo impegna da anni, Herzog spreca il suo talento filosofico ed anche letterario scrivendo lettere o immaginando di scrivere lettere a tutti: alla prima moglie, alla seconda, all'amante sua attuale, all'amante di sua moglie, al presidente degli Stati Uniti, ad amministratori di cose pubbliche, a colleghi , vicini di casa e tanti altri. In queste lettere pone ( a sè stesso) interrogativi variegati, con un dire stanco, scocciato, quasi maniacale però, certo frustrato. Insomma questo libro è una grande "sega mentale" come si usava dire negli anni 70. E' la negazione del romanzo; mi fa venire in mente Nanni Moretti che ha girato una marea di film sulla sua incapacità di fare un film. Gli interrogativi filosofici, psicologici ed esistenzial che Herzog si pone a mio parere rappresentano un tentativo di salvezza attraverso la scrittura, una scrittura che non soddisfa però. Il senso del libro è enucleato nel tentativo fallito di sfuggire alla banalità. "Nessun filosofo sa bene che cosè il banale, nessuno c'è mai caduto dentro abbastanza a fondo. Il problema dell'esperienza umana banale è il problema principale dei secoli moderni, come Montaigne e Pascal, altrove in disaccordo, videro con chiarezza. La forza della virtù o delle capacità spirituali dell'uomo misurata sulla sua esistenza banale". Ovviamente non vi è solo questo, vi è anche una critica all'America borghese "civiltà superba e pigra che adora la propria cafonaggine" e molto altro ( ad esempio, sempre per come la vedo io, l'assoluta incapacità dell'autore di comprendere e accettare che le donne possano avere un'intellettualità anche superiore ad un uomo!)
Anybody who has gotten some distance from a heartbreak’s wickedest throes, and wants to understand it, and wants to feel again the vibrancy of mind that made love possible in the first place, should read... Herzog. A masterpiece... Herzog's voice... for all its wildness and strangeness and foolishness is the voice of a civilization, our civilization... The book is new and classic, and its publicaiton now... suggests that things are looking up for America and its civilization. With this new work, his sixth novel, Saul Bellow emerges not only as the most intelligent novelist of his generation but also as the most consistently interesting in the point of growth and development. To my mind, too, he is the finest stylist at present writing fiction in America. A novel that is certain to be talked about and written about for a long time to come, Herzog reinforces my conviction that Bellow is the leading figure in American fiction today. Appartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inContieneHa come commento al testoHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
In one of his finest achievements, Nobel Prize winner Bellow presents a multifaceted portrait of a modern-day hero, a man struggling with the complexity of existence and longing for redemption. Winner of the National Book Awards. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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![]() GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.52Literature English (North America) American fiction 20th Century 1900-1944Classificazione LCVotoMedia:![]()
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