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Sto caricando le informazioni... Versos Satanicos, Los (originale 1988; edizione 1989)di Salman Rushdie (Autore)
Informazioni sull'operaI versetti satanici di Salman Rushdie (1988)
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l romanzo è diviso in nove capitoli, in cui si alterna il racconto delle vicende di due musulmani indiani miracolosamente scampati a un disastro aereo, Gibreel Farishta e Saladin Chamcha (nei capitoli 1, 3, 5, 7, 9) e la rivisitazione romanzesca di alcuni aspetti della cultura islamica, contenuti appunto nei versi che danno il titolo al romanzo (nei capitoli pari). Simboli del Bene e del Male i due protagonisti si affronteranno in una lotta senza esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno, fino alla improvvisa apparizione divina del profeta Mahound. l romanzo è diviso in nove capitoli, in cui si alterna il racconto delle vicende di due musulmani indiani miracolosamente scampati a un disastro aereo, Gibreel Farishta e Saladin Chamcha (nei capitoli 1, 3, 5, 7, 9) e la rivisitazione romanzesca di alcuni aspetti della cultura islamica, contenuti appunto nei versi che danno il titolo al romanzo (nei capitoli pari). Simboli del Bene e del Male i due protagonisti si affronteranno in una lotta senza esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno, fino alla improvvisa apparizione divina del profeta Mahound.
Talent? Not in question. Big talent. Ambition? Boundless ambition. Salman Rushdie is a storyteller of prodigious powers, able to conjure up whole geographies, causalities, climates, creatures, customs, out of thin air. Yet, in the end, what have we? As a display of narrative energy and wealth of invention, ''The Satanic Verses'' is impressive. As a sustained exploration of the human condition, it flies apart into delirium. Los Versos Satánicos; Novela 1988, Conj de Editoriales Españolas 1989; Salman Rushide; India - Inglaterra. Hasta las personas que no leen habrán escuchado hablar alguna vez de este libro y/o de su autor; yo era uno de aquellos a finales de los 80’s. Cuando empezé a leer en el ‘94 sabía que éste sería uno de esos libros que leería alguna vez. No recuerdo haberlo visto y dejado pasar: simplemente no lo encontraba, pero tampoco lo buscaba. Y ahora, caminando por una librería de segunda mano lo encontré en primera edición española, en buen estado y a un precio razonable: y habían 2 ejemplares. Para los fanáticos islámicos es blasfemo desde que el Ayatolá Jomeini sentenciara una fatwa en febrero del ‘89 condenando a muerte a Rushdie por escribir tal obra. Vamos al libro: De sus 9 capítulos sólo la parte 1 del Cap 1 me pareció la más difícil de digerir: la conversa y pensamientos de los hindúes-musulmanos Gibreel Farishta y Saladim Chamcha durante la caída en la explosíon del avión sobre Londres. En esta primera historia lo interesante es la metamorfosis que se da con la sobrevivencia y renacimiento: Farishta en el Arcángel Gabriel, con aureola y todo, y Chamcha en Shaitan, con pequeños cuernos naciendo de sus sienes, y poseedor de un aliento sulfúrico. En capítulos posteriores la descripción de la metamorfosis del segundo, acostumbrándose a su nueva condición de macho cabrío es magistral.: mucha ironía y humor negro en esos capítulos. Farishta, actor e ídolo del cine hindúe, y Chamcha, el hombre de las mil y una voces, que se abrió paso haciendo comerciales de tv, ganándose de a pocos un lugar en esa misma indústria, anglófilo, y desencantado de su fé y su cultura, adoptando como suya la inglesa (quizá el alter ego de Rushidie). Luego de caer en la playa londinense Chamcha, en plena metamorfosis, es arrestado y ultrajado por la policía inglesa en el apartamento de Rosa Diamond, mientras que Farishta , vestido con ropas del difunto esposo de ésta es hasta respetado por los mismos policías, sin necesidad de mencionar palabra alguna. Ahí hay un primer punto de quiebre: el angélico guarda silencio mientras ve como su amigo es arrestado y clamándole que cuente a sus captores lo ocurrido, mientras que el diabólico es maltratado, humillado y arrestado injustamente, sin darle la mínima opción de defenderse, ni escucharlo, de decirles que él es uno de los dos únicos sobrevivientes de la explosión de avión. La segunda historia: Ayesha, la bella joven con su nube de mariposas amarillas que la siguen por donde vaya, que influenciada en sueños por el arcángel Gabriel inicia un recorrido convenciendo a todo un pueblo ir hacia la Meca en una peregrinación bíblica. Aquí también las historias de Mishal, y su esposo Mizra Saed con su ateísmo, tratando de disuadir a su mujer enferma en no escuchar las palabras de Ayesha rinden grandes páginas del libro. La tercera historia es sobre Mahound (se supone que es Mahoma), el comerciante que se convierte en profeta, quien inicia una religión en un desértico pueblo, Jahilia, y, quien inspirado por el Arcángel Gabriel quien le hablaba en sueños en el Monte Cone incluye unos versos dictados por él, pero luego cree que quien le recitó esos versos fue Shaitan. Rushidie hace ver que ni de Shaitan, ni del arcángel salieron aquellos versos, tan solo de la cabeza de Mahound. Esta historia es corta y una de las menos interesantes en comparación con las dos primeras, pero es la que debe haber iniciado la ira del Ayatolá Jomeini. Todo un clásico de la literatura contemporánea. Imprescindible Appartiene alle Collane EditorialiRiceve una risposta inHa ispiratoHa uno studioHa come commento al testoHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Il romanzo ©· diviso in nove capitoli, in cui si alterna il racconto delle vicende di due musulmani indiani miracolosamente scampati a un disastro aereo, Gibreel Farishta e Saladin Chamcha (nei capitoli 1, 3, 5, 7, 9) e la rivisitazione romanzesca di alcuni aspetti della cultura islamica, contenuti appunto nei versi che danno il titolo al romanzo (nei capitoli pari). Simboli del Bene e del Male i due protagonisti si affronteranno in una lotta senza esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno, fino alla improvvisa apparizione divina del profeta Mahound. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Discussioni correntiSalman Rushdie and The Satanic Verses in Banned Books The Satanic Verses in Book talk Copertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.914Literature English English fiction Modern Period 1901-1999 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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In effetti, questo mio pregiudizio è in parte giustificato, in quanto I versi satanici non è quello che potremmo definire un romanzo convenzionale. In primis per l'uso disinvolto del realismo magico, che Rushdie non usa come un folklorico elemento fantastico, ma come un artificio letterario necessario a narrare la sua storia. In sintesi, succede roba strana in questo romanzo. Roba strana che ti induce a rileggere il passaggio per essere sicura di aver letto bene. Ma vi assicuro che il realismo magico si intreccia perfettamente con il suo significato e con il messaggio che ci vuol trasmettere l'autore: il risultato non è così oscuro come potrebbe sembrare a prima vista.
In secondo luogo, a Rushdie piace mischiare le carte. Gli piace prendere storie ormai consolidate nella nostra mente e rinarrarle per far sì che producano novità: nuove idee e nuove sfide. Per Rushdie, fossilizzarsi su una storia e diventare incapaci di rivederla e rinarrarla è una sconfitta e l'inizio della fine della propria libertà. Infatti, se non hai il coraggio e la capacità di rivedere le vicende del passato alla luce del presente, hai perso la facoltà di migliorarti.
Questo modus operandi ha procurato una fatwā al povero Rushdie, come oramai tutti sappiamo: il modo in cui l'autore ha rinarrato la storia dei versi satanici ha scatenato le ire di una parte dei musulmani, che lo ha accusato di blasfemia.
Ora, io non sono certo in grado di stabilire cosa sia o meno blasfemo nei confronti di qualunque religione, ma nel corso della lettura non ho avuto proprio la sensazione che Rushdie volesse insultare la religione islamica. Anzi, la questione religiosa, se così vogliamo chiamarla, è inserita nel romanzo solo come parte di un'altra tematica, decisamente preponderante: le difficoltà che deve affrontare lo straniero nell'integrarsi in un ambiente a lui totalmente estraneo. In queste difficoltà rientrano numerosi schemi mentali e certamente anche una diversa religione rispetto a quella predominante nel paese ospitante.
Difatti, se vorrete leggerlo, vi consiglio di focalizzarvi sul tema del migrante e di lasciar perdere le polemiche: scoprirete un romanzo sorprendentemente attuale e che offre numerosi spunti di riflessione sul mito dell'integrazione. ( )