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Colson Whitehead

Autore di La ferrovia sotterranea

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Sull'Autore

Colson Whitehead was born on November 6, 1969. He graduated from Harvard College and worked at the Village Voice writing reviews of television, books, and music. His first novel, The Intuitionist, won the Quality Paperback Book Club's New Voices Award. His other books include The Colossus of New mostra altro York, Sag Harbor, and Zone One. He won the Young Lions Fiction Award and the Anisfield-Wolf Book Award for John Henry Days, the PEN/Oakland Award for Apex Hides the Hurt, and the National Book Award for fiction and the Pulitzer Prize for fiction for The Underground Railroad. His reviews, essays, and fiction have appeared in numerous publications including the New York Times, The New Yorker, New York Magazine, Harper's and Granta. He has received a MacArthur Fellowship, a Whiting Writers Award, and a fellowship at the Cullman Center for Scholars and Writers. (Bowker Author Biography) mostra meno
Fonte dell'immagine: Larry D. Moore

Serie

Opere di Colson Whitehead

La ferrovia sotterranea (2016) 8,909 copie
I ragazzi della Nickel (2020) 4,047 copie
The Intuitionist (1999) 2,220 copie
Harlem Shuffle (2021) 2,179 copie
Zona Uno (2011) 2,040 copie
Sag Harbor (2009) 1,087 copie
John Henry Days (2001) 789 copie
Apex Hides the Hurt (2006) 573 copie
Il colosso di New York (2003) 567 copie
Crook Manifesto (2023) 553 copie
Reguły gry 1 copia

Opere correlate

The Future Dictionary of America (2004) — Collaboratore — 627 copie
Get Your War On (2002) — Introduzione, alcune edizioni302 copie
Granta 86: Film (2004) — Collaboratore — 205 copie
The Customer Is Always Wrong: The Retail Chronicles (2008) — Collaboratore — 103 copie
Brooklyn Noir 2: The Classics (2005) — Collaboratore — 70 copie
Hokum: An Anthology of African-American Humor (2006) — Collaboratore — 66 copie
The Best Mystery Stories of the Year: 2022 (2022) — Collaboratore — 41 copie

Etichette

Informazioni generali

Data di nascita
1969-11-06
Sesso
male
Nazionalità
USA
Nazione (per mappa)
USA
Luogo di nascita
New York, New York, USA
Luogo di residenza
Brooklyn, New York, USA
Istruzione
Harvard College (1991)
Attività lavorative
novelist
writer
Premi e riconoscimenti
Whiting Writers' Award (2000)
MacArthur Foundation "Genius Grant" (2002)
Cullman Center for Scholars and Writers fellowship
Young Lions Fiction Award (2002)
John Dos Passos Prize (2012)
National Humanities Medal (2021)
Agente
Nicole Aragi
Breve biografia
Arch Colson Chipp Whitehead (born November 6, 1969) is an American novelist. He is the author of seven novels, including his 1999 debut work, The Intuitionist, and The Underground Railroad (2016), for which he won the 2016 National Book Award for Fiction and the 2017 Pulitzer Prize for Fiction; he won the Pulitzer Prize for Fiction again in 2020 for The Nickel Boys. He has also published two books of non-fiction. In 2002, he received a MacArthur Fellowship ("Genius Grant").

Utenti

Discussioni

October 2023: Colson Whitehead in Monthly Author Reads (Novembre 2023)
April 2020: Colson Whitehead in Monthly Author Reads (Agosto 2020)

Recensioni

Dopo averci descritto senza sconti la schiavitù nell'America di metà '800 con La ferrovia sotterranea, Colson Whitehead ci porta a più di un secolo di distanza, in quei primi anni '60 che hanno visto il fiorire del Movimento per i diritti civili. Eppure la situazione non sembra così diversa da quella di cento anni prima, il destino dei neri resta in balia dei capricci dei bianchi ed il romanzo rende dolorosamente chiara l'impotenza di un'intera razza che si rende conto di essere sconfitta in partenza.
L'acquisizione di questa consapevolezza è il tema portante del romanzo, incentrato sulla discesa agli inferi di Elwood: un ragazzino serio e studioso convinto che con la buona volontà potra conquistare il proprio posto nel mondo e a cui invece basterà trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato per ritrovarsi la vita distrutta all'improvviso, catapultato in quel labirinto degli orrori che è la scuola-riformatorio Nickel; la sua fiducia nell'umanità e nella giustizia verrà calpestata giorno dopo giorno, senza rimedio e senza redenzione. Questa negativià assoluta e priva di sfumature a quanto pare è tipica dello stile dell'autore, ma così come nell'altro libro anche in questo continua a sembrarmi straniante e semplicistica, è un mondo diviso in maniera troppo manichea tra buoni e cattivi, vittime e carnefici. Probabilmente (e tristemente) è così che va nella vita vera, ma letterariamente parlando lo trovo poco efficace; anche la trama in certi punti manca di mordente e la cosiddetta rivelazione finale era prevedibile a chilometri di distanza.
Nel complesso la giudico un'opera avvincente che ha il merito di gettare luce sull'ennesima pagina vergognosa della storia americana, ma che affidata ad un'altra penna avrebbe avuto uno spessore ben diverso.
… (altro)
 
Segnalato
Lilirose_ | 215 altre recensioni | Mar 18, 2023 |
Tramite le (dis)avventure di Cora, schiava in fuga da una piantagione della Georgia, ci viene offerta una panoramica sulle condizioni degli afro-americani negli anni appena precedenti alla guerra di secessione e quindi all'abolizione della schiavitù.
Il grande merito del libro è di raccontare in maniera chiara la violenza fisica e mentale perpetuata contro un'intera etnia in un periodo relativamente recente della nostra storia. Di solito se ne parla senza approfondire, o in maniera edulcorata (mi vengono alla mente opere quali " Via col vento" o "La capanna dello zio Tom"), mentre qui sin dalle prime righe è la brutalità insensata a farla da padrona: è subito chiaro che i neri nell'america di quel periodo non sono altro che merci, o bestie nei casi più fortunati. Il rovescio della medaglia è che i soprusi e la crudeltà sono talmente costanti da perdere ogni connotazione emotiva. Diventano ben presto la norma e il romanzo quindi risulta freddo, un elenco di atrocità sconvolgenti solo in teoria. Gli stessi personaggi sembrano predestinati al loro ruolo di vittime o carnefici, mancano di una caratterizzazione efficace.
Anche sullo stile ho delle perplessità: è scorrevole, ma un po' troppo frammentario. La narrazione passa dal presente al passato a volte nello spazio di poche righe. Cambiano scene e situazioni senza soluzione di continuità e più di una volta mi è sembrato di perdere il filo, per poi scoprire che era costruito volutamente così il capitolo.
Nel complesso è un romanzo che fa riflettere e si legge con piacere, ma che non è riuscito a coinvolgermi fino in fondo.
… (altro)
 
Segnalato
Lilirose_ | 452 altre recensioni | Jan 9, 2018 |

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