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Elizabeth Strout

Autore di Olive Kitteridge

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Sull'Autore

Elizabeth Strout (born January 6, 1956) is an American author of fiction. She was born in Portland, Maine. After graduating from Bates College, she spent a year in Oxford, England. In 1982 she graduated with honors, and received both a law degree from the Syracuse University College of Law and a mostra altro Certificate of Gerontology from the Syracuse School of Social Work. Strout wrote Amy and Isabelle over the course of six or seven years, which when published was shortlisted for the 2000 Orange Prize and nominated for the 2000 PEN/Faulkner Award for fiction. Amy and Isabelle was made into a television movie starring Elisabeth Shue and was produced by Oprah Winfrey's studio, Harpo Films. Strout was a NEH (National Endowment for the Humanities) professor at Colgate University during the Fall Semester of 2007, where she taught creative writing. She was also on the faculty of the MFA program at Queens University of Charlotte in Charlotte, North Carolina. In 2009 Strout was honored with a Pulitzer Prize for Fiction for Olive Kitteridge, a collection of connected short stories she wrote about a woman and her immediate family who lived on the coast of Maine. Strout also wrote The Burgess Boys in 2013 which made The New York Times Best Seller List. Ms. Strout's title, My name is Lucy Barton, made the New York Times Best Seller List in 2016. Her newest title, Anything is Possible (2017), won the 2018 Story Prize. (Bowker Author Biography) mostra meno

Serie

Opere di Elizabeth Strout

Olive Kitteridge (2008) 10,103 copie, 624 recensioni
My Name Is Lucy Barton (2016) 3,770 copie, 289 recensioni
I ‰ragazzi Burgess (2013) 2,441 copie, 213 recensioni
Amy e Isabelle (1998) 2,232 copie, 82 recensioni
Olive, Again (2019) 2,140 copie, 132 recensioni
Anything Is Possible (2017) 1,975 copie, 123 recensioni
Oh William! (2021) 1,524 copie, 103 recensioni
Resta con me (Italian Edition) (2006) 1,381 copie, 66 recensioni
Lucy by the Sea (2022) 1,091 copie, 71 recensioni
The Best American Short Stories 2013 (2013) — A cura di — 282 copie, 6 recensioni
Tell Me Everything (2024) 35 copie, 4 recensioni
The Fort 1 copia

Opere correlate

La bella estate (1940) — Introduzione, alcune edizioni592 copie, 15 recensioni
Ethan Frome / Summer (1982) — Introduzione, alcune edizioni306 copie, 8 recensioni
Fight of the Century: Writers Reflect on 100 Years of Landmark ACLU Cases (2020) — Collaboratore — 197 copie, 4 recensioni
The Best American Mystery Stories 2008 (2008) — Collaboratore — 169 copie, 2 recensioni
It Occurs to Me That I Am America: New Stories and Art (2018) — Collaboratore — 76 copie, 1 recensione
Providence Noir (2015) — Collaboratore — 47 copie, 11 recensioni
Dream Me Home Safely: Writers on Growing Up in America (2003) — Collaboratore — 41 copie
The Stories of Frederick Busch (2013) — A cura di, alcune edizioni35 copie, 1 recensione

Etichette

Informazioni generali

Data di nascita
1956-01-06
Sesso
female
Nazionalità
USA
Luogo di nascita
Portland, Maine, USA
Luogo di residenza
Portland, Maine, USA
New York, New York, USA
Durham, New Hampshire, USA
Brunswick, Maine, USA
Istruzione
Bates College (BA, 1977)
Syracuse University (JD, 1982)
Attività lavorative
faculty (MFA program, Queens University)
fiction writer
lecturer (Creative Writing ∙ Colgate University)
Organizzazioni
Queens University of Charlotte
Agente
Molly Friedrich (Aaron Priest Literary Agency)
Breve biografia
Elizabeth Strout (born January 6, 1956) is a US-American novelist and author. She is widely known for her works in literary fiction and her descriptive characterization. Born and raised in Portland, Maine, her experiences in her youth served as inspiration for her novels–the fictional "Shirley Falls, Maine" is the setting of four of her seven novels.

Strout's first novel, Amy and Isabelle (1998) met with widespread critical acclaim, became a national bestseller, and was adapted into a movie starring Elisabeth Shue. Her second novel, Abide with Me (2006), received critical acclaim but ultimately failed to be recognized to the extent of her debut novel. Two years later, Strout wrote and published Olive Kitteridge (2008), to critical and commercial success grossing nearly $25 million with over one million copies sold as of May 2017. The novel won the 2009 Pulitzer Prize for Fiction. The book was adapted into a multi Emmy Award-winning mini series and became a New York Times bestseller.

Five years later, she published The Burgess Boys (2013), which became a national bestseller. My Name Is Lucy Barton (2016) was met with international acclaim and topped the New York Times bestseller list. Lucy Barton later became the main character in Strout's 2017 novel, Anything is Possible. A sequel to Olive Kitteridge, titled Olive, Again, was published in 2019.

Utenti

Recensioni

 
Segnalato
kikka62 | 102 altre recensioni | Jul 4, 2024 |
Sono passati gli anni ed è ormai molto anziana la burbera Olive, diventata col tempo meno burbera, ormai fragile e molto più sensibile che nel libro precedente in cui l'abbiamo incontrata la prima volta. Protagonista o comprimaria dei racconti che compongono questo libro, che sono scene di vita restituite magistralmente da una Elizabeth Strout in stato di grazia.
 
Segnalato
Marghe48 | 131 altre recensioni | Oct 8, 2022 |
In una stanza d’ospedale nel cuore di Manhattan, davanti allo scintillio del grattacielo Chrysler che si staglia oltre la finestra, per cinque giorni e cinque notti due donne parlano con intensità. Non si vedono da molti anni, ma il flusso delle parole sembra poter cancellare il tempo e coprire l’assordante rumore del non detto. In quella stanza d’ospedale, per cinque giorni e cinque notti, le due donne non sono altro che la cosa più antica e pericolosa e struggente: una madre e una figlia che ricordano di amarsi. «Un romanzo perfetto, nelle cui attente parole vibrano silenzi. Mi chiamo Lucy Barton offre una rara varietà di emozioni, dal dolore più profondo fino alla pura gioia». Claire Messud, «The New York Times».… (altro)
 
Segnalato
kikka62 | 288 altre recensioni | Feb 4, 2020 |
La vita può lasciare senza fiato. Tutta quanta la vita, non solo quella di chi se n’è andato, come Lucy Barton, lasciandosi ogni cosa alle spalle. Anche la vita di chi è rimasto, la vita piccola e ordinaria della provincia americana, pur brulicante di emozioni impetuose sotto la cappa dell’immobilità.
La vita di Pete Barton, ad esempio, un bambino di mezza età, eterno custode e prigioniero nella casa di famiglia. O le vite deragliate delle «Principessine Nicely», nomignolo ormai grottesco per promesse giovanili non mantenute.
Riprendere quelle vite dopo molto tempo, conoscerle e riconoscerle, dà la stessa lancinante felicità di ogni ritorno a casa.

Ad Amgash, Illinois, le vetrine dell’unica libreria ospitano l’ultima fatica di una concittadina, Lucy Barton, partita molti anni prima alla volta della sfavillante New York e mai piú ritornata. E non vi è abitante del paese che non voglia accaparrarsene una copia. Perché quel libro, un memoir a quanto pare, racconta senza reticenze la storia di miseria e riscatto di una di loro, e insieme racconta la storia di tutti loro, quelli che sono rimasti fra le distese di mais e di soia del minuscolo centro del Midwest, con il suo carico di vergogna e desiderio, di gentilezza e rancore. A Patty Nicely la lettura di quelle memorie regala una dolcezza segreta, come avesse «un pezzo di caramella gialla appiccicata in fondo alla bocca». Patty, da bambina tanto graziosa da meritare, insieme alle sorelle, l’appellativo di «Principessina Nicely», è oggi una vecchia e grassa vedova, ancora tormentata dalla vergogna di un antico scandalo familiare e zimbello dei ragazzini della zona. Eppure lei, dal libro di Lucy Barton, si sente finalmente capita.
Livida e aggressiva appare invece la reazione di Vicky, sorella maggiore di Lucy, quando, con il fratello Pete, invecchiato in solitudine senza mai davvero crescere, i tre si ritrovano nella casa di famiglia per la prima volta dopo diciassette anni. Vicky, rimasta al palo delle occasioni mancate, non perdona alla sorella scrittrice di aver tagliato i ponti con un passato insopportabile, di avercela fatta, e le parole che i tre fratelli si scambiano sono coltelli che affondano nella carne viva dei loro ricordi di bambini. Eppure Vicky si è presentata all’incontro con un commovente velo di rossetto sulle labbra, e Pete, nel disperato tentativo di rendere la casa casa, ha comprato un tappeto nuovo.
… (altro)
 
Segnalato
kikka62 | 122 altre recensioni | Feb 4, 2020 |

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