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Marilynne Robinson

Autore di Gilead

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Sull'Autore

Marilynne Robinson's first novel, Housekeeping, won the Hemingway Foundation/PEN Award. Her other novels include Mother Country and Lila. Gilead won the 2005 Pulitzer Prize for Fiction and the National Book Critics Circle Award and Home won the Orange Prize and the Los Angeles Times Book Prize. Her mostra altro nonfiction books include When I Was a Child I Read Books, Absence of Mind, and The Death of Adam. She was the recipient of a 2012 National Humanities Medal, awarded by President Barack Obama. She received the Library of Congress Prize for American Fiction in 2016. She has been named the winner of the Richard C Holbrooke Distinguished Achievement Award as part of the 2016 Dayton Literary Peace Prize. She was included on Time magazine's annual list of the 100 most influential people in the world. (Bowker Author Biography) mostra meno

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Opere di Marilynne Robinson

Opere correlate

L'urlo e il furore (1929) — Prefazione, alcune edizioni17,168 copie
Il risveglio (1899) — Introduzione, alcune edizioni9,141 copie
The Awakening and Selected Short Stories {9 stories} (1899) — Introduzione, alcune edizioni1,128 copie
The Future Dictionary of America (2004) — Collaboratore — 627 copie
The Best American Essays 2007 (2007) — Collaboratore — 469 copie
The Best American Nonrequired Reading 2016 (2016) — Collaboratore — 109 copie
Granta 15: The Fall of Saigon (1985) — Collaboratore — 97 copie
The Granta Book of Reportage (Classics of Reportage) (1993) — Collaboratore — 93 copie
The Virago Book of Wanderlust and Dreams (1998) — Collaboratore — 36 copie
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The New Salmagundi Reader (1996) — Collaboratore — 3 copie

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Gilead in Someone explain it to me... (Luglio 2014)

Recensioni

Quando le acque gelide del lago di Fingerbone si chiudono su un'altra anima, in città a occuparsi di Ruth e Lucille, le due bambine rimaste orfane, torna la giovane zia Sylvie. Sylvie indossa abitini leggeri sotto il cappotto informe, ama la luce e gli spazi aperti e viaggia per l'America sui treni merci. Sa che il miglior antidoto alla perdita è non avere e crede che la casa sia più un luogo dell'anima che di regole e mattoni. Con questo romanzo Marilynne Robinson entrava magistralmente nel mondo delle grandi lettere, oltre che nella mente e nel cuore dei lettori, per non abbandonarli più. Ruth e Lucille non hanno mai visto Fingerbone, la cittadina del Midwest che ha dato i natali alla loro mamma Helen, né le acque fonde e cupe del lago intorno a cui sorge. Ma quel lago, che in passato è stato teatro di un tragico e spettacolare disastro ferroviario, divenendo luogo di eterno riposo per molti abitanti della zona, pretende un grande tributo dalle loro giovani vite. Lo esige il giorno in cui Helen decide di riconsegnare le bambine alle loro origini e, dopo aver affrontato il lungo viaggio da Seattle, le deposita sul portico della casa avita con un pacco di biscotti da sgranocchiare per ingannare l'attesa; quindi, senza una parola di commiato né una riga di spiegazioni, risale in macchina e va a gettarsi nel lago.… (altro)
 
Segnalato
kikka62 | 211 altre recensioni | Jan 30, 2020 |
“Lila” di Marilynne Robinson.
Il romanzo non mi è piaciuto tanto, anche se scritto bene e senza fronzoli. E’ la storia di Lila, rapita da bambina da una donna misteriosa, chiamata Doll, che la sottrae a una casa in cui nessuno si cura di lei e la porta in giro per le strade, in cerca di un lavoro e del cibo per sfamarsi, al seguito di una setta religiosa, al tempo della Grande Depressione, fino a quando finisce, per caso, ormai adulta, in una chiesa, dove un predicatore anziano si innamora e si prende cura di lei. Ci sono comunque pagine quasi poetiche e Lila, un temperamento indomito e quasi selvaggio, commuove quando si prende cura delle rose sulla tomba della moglie e della figlioletta del pastore o quando presta il suo cappotto al ragazzo in fuga, che pensava di aver ucciso il padre. Il tema è quello dell’amore, seppure nelle sue forme meno usuali, ma anche quello dell’amicizia, da parte degli abitanti di Gilead, che provvedono alla cura della casa del pastore e di Lila, quando deve partorire. L’amore che non cura le ferite del passato, ma le addolcisce, che non fuga i dubbi sul senso della vita e di tutto ciò che vi accade, ma la rende più sostenibile e se si è fortunati e ci si accontenta anche felice.… (altro)
 
Segnalato
CristinaGandolfi | 112 altre recensioni | Nov 28, 2017 |
Lei aveva solo quel coltello. E la paura e la solitudine e il rimpianto

Ho fatto una certa fatica a entrare in questo libro perché l’atmosfera di pervasiva religiosità che si respira fin dalle prime pagine mi è risultata, di primo acchito, poco congeniale. Poi mi sono ripetuta quello che dovrebbe essere un’ovvietà per chi legge ovvero che non ha senso ricercare in ogni libro lo specchio delle proprie convinzioni o del proprio vissuto. Quando capita, è bello, ma può essere bello anche allontanarsene e pure di molto. E così mi sono lasciata prendere, anche perché la qualità della scrittura di Marilynne Robinson è di tale livello da avvolgere anche un lettore (lettrice) potenzialmente riluttante. Una qualità, non esito a dire, eccezionale (ottima traduzione), capace di rendere con tocco elegiaco, semplice e potente al tempo stesso, riflessioni introspettive e sguardo sulla natura. I temi della storia sono l’abbandono, la solitudine, la lotta per la sopravvivenza, la violenza del mondo ma anche la possibilità di salvezza, grazie all’amore declinato qui nei modi meno scontati o prevedibili (l’amore tra Lila e la donna, diseredata e in fuga perenne, che l’ha rapita bambina e l’amore tra la giovane Lila, sola e apparentemente senza domani, e il vecchio reverendo, poi suo marito, che l’ha accolta). Il tutto, specie l’amore, raccontato con un pudore e una delicatezza che sono quanto di più lontano si possa immaginare dalla retorica, anche religiosa, che la parte iniziale del libro mi aveva fatto paventare. E su tutto le mille eterne domande, di chi crede e chi no, sul senso della vita e della sofferenza. Niente sdolcinature e, per intenderci, niente a che vedere con la trilogia di Kent Haruf che mi è venuta in mente perché anche questo libro fa parte di una trilogia, di cui non ho letto gli altri due.… (altro)
1 vota
Segnalato
Marghe48 | 112 altre recensioni | Aug 30, 2017 |

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