Muriel Spark (1918–2006)

Credevo che questo libro si inserisse nel ricco filone di storie su educatori illuminati che plasmano le menti di giovani discepoli (stile "L'attimo fuggente", per intenderci), ma sono bastate poche pagine per rendermi conto di essere completamente fuori strada: la signorina Brodie del titolo dietro una facciata di progressismo si rivela una donnetta meschina e pretenziosa, che plagia le alune predilette a sua immagine e somiglianza cercando di rivivere la passata gioventù per loro tramite. Le "ragazze Brodie" a loro volta sono un gruppo disomogeneo e mediocre, che finirà incasellato in vite convenzionali ben lontane dai precetti della loro vecchia insegnante, di cui conserveranno solo uno sbiadito ricordo. Fa eccezione la perspicace Sandy, l'unica su cui la Brodie lascerà davvero il segno, anche se in negativo, e l'unica a vederla per quello che realmente era: una figura patetica e un po' ridicola.
Siamo ben lontani da qualunque idealismo, è una storia di grottesca quotidianità in cui non ci sono eroi, solo persone imperfette raccontate con acume e ironia pungente.
Ad un tema così originale non poteva che accompagnarsi uno stile altrettanto inconsueto, che unisce una scrittura estremamente scorrevole ad un impianto narrativo schizofrenico, che frantuma qualsiasi unità di tempo, luogo e azione (per buona pace di Aristotele). Ammetto che si arriva alla fine un po' disorientati, ma mai annoiati.
Questo romanzo è un unicum, l'esempio di come spesso sovvertire le aspettative si riveli una scelta azzeccatissima.… (altro)

Daniela:
Londra, 1960, ma potrebbe essere adesso, ai giorni nostri. Attorno ad un circolo spiritista gravitano e s'incrociano personaggi squallidi e imbarazzanti: sfruttatori, opportunisti, finti preti, bamboccioni over40, un irlandese cattolico ossessionato dal sesso che per evitare di cadere in tentazione mangia cipolle crude prima di un incontro galante, sperando così di essere respinto; un procuratore del Regno che persegue un ambiguo medium che ha rubato i soldi che una vedova gli aveva consegnato perchè li investisse, pur facendo egli stesso la stessa cosa coi beni della sua amante...... tutti scapoli. Ma in rispetto della par condicio neanche le donne fanno bella figura: come minimo sono tutte irrimediabilmente stupide. Ma Muriel Spark, più che fustigare vizi e difetti li mette in ridicolo con una grande spiritosissima ironia. I dialoghi sono formidabili, arrivando talvolta a vette degne del teatro dell'assurdo. Una lettura piacevole.… (altro)

Una scrittura perfetta per un ritratto d'epoca, nella Edimburgo del primo trentennio del novecento. In una scuola eccezionalmente tradizionale Miss Brodie ha fatto del proprio ruolo una missione, convinta di possedere quel carisma, il "fulgore" nella traduzione dall'inglese "prime", in grado di preparare le giovanissime allieve alla vita più che impartire un'istruzione e formarle culturalmente. Durante lezioni assai poco ortodosse, Miss Brodie racconta con toni mitici dei propri ardori sentimentali, dei viaggi in Italia e delle convinzioni politiche, tentando di plagiare in modo tortuoso le allieve per renderle una sorta di doppio di se stessa. La raffinata capacità di indagine psicologica della Spark, come sempre, è in grado di rivoltare il carattere umano fino a svelarne i lati grotteschi, con sguardo divertito e in fondo indulgente, senza condannare o esaltare, quasi a ricordare che questa è la specie umana.… (altro)