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Sto caricando le informazioni... Le ceneri di Angela (1996)di Frank McCourt
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![]() Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. 813.54 MCC Leggendo questo libro, mi sono resa conto di come si possa raccontare con leggerezza, e addirittura con irresistibile umorismo, una storia di inimmaginabile miseria e di lutti tremendi. Ma anche una storia di speranza, un cammino verso una vita più accettabile e dignitosa. Frank Mc Court lo fa, filtrando le vicende attraverso gli occhi del bambino che lui stesso è stato, e dando vita ad un autentico capolavoro. La fiction è semplice da analizzare, si può sezionare, guardare al microscopio, distruggere senza alcun rimorso. Ma quando un autore scrive per raccontarti la sua storia, allora è diverso, c'è una sorta di timore reverenziale anche soltanto ad iniziare la lettura. Eppure, Frank McCourt ti prende per mano, come se fosse ancora quel bambino di dieci anni, e ti fa correre insieme a lui per le strade umide d'Irlanda, per mostrarti i luoghi della sua infanzia, come farebbe con un coetaneo, in cui tu finisci per trasformarti, dimenticando tutto il resto. La lettura di questo libro è un'esperienza da ricordare, dolorosa e divertentissima insieme; è un viaggio nell'Irlanda di metà secolo scorso, in una società fortemente cattolica, bigotta, molto tradizionalista, che apparirebbe incomprensibile a qualsiasi bambino, figurarsi a uno cresciuto nella libera America. E Frankie bambino, che non puoi non amare, ti racconta la propria vita con un'ironia così intelligente che riesce a farti ridere delle proprie miserie come se mettesse in scena una commedia teatrale. Non si tratta di commedia, ma di autobiografia, e ogni tanto fa bene ricordarselo, e ricordarsi che alla faccia della zia Aggie "Aunt Aggie stands at her door and tells us be good boys, come back for tea anytime, and there’s a bad word for her in my head, Oul’ bitch. It’s in my head and I can’t help it and I’ll have to tell the priest in confession." (Zia Aggie ci saluta dalla porta dicendo fate i bravi, venite a cena quando volete, e dentro di me mi viene da risponderle: Brutta stronza. La parolaccia m’è venuta così e non posso farci niente ma mi sa che dovrò raccontarlo al prete in confessione.) e di tutti coloro che gli hanno reso la vita difficile, Frank ce l'ha fatta e anche magnificamente. Le ceneri di Angela è stato anche un meraviglioso viaggio linguistico, per me che l'ho letto in lingua originale, in una lingua contaminata, che prende strade fantasiose e forme strane. Inizialmente mi ha stranito, mi è sembrato che le parole mi sfuggissero, ma è durato soltanto il tempo di acclimatarmi a quelle voci, a quegli accenti, ai volti dei protagonisti. E questo mi ha permesso di essere completamente immersa nell'atmosfera di Limerick, le voci hanno dato vita ai volti della storia, i colori ai luoghi. Le canzoni, le leggende, i poemi, ogni parola ha reso un'immagine vividissima dei luoghi e dell'atmosfera. Ma al netto delle risate, delle arrabbiature, delle tristezze a cui questo libro ti porta, resta soltanto, incontrastata, la sensazione di un amore imprescindibile nei confronti della propria famiglia, nonostante la fame e il freddo e le delusioni, non c'è dubbio che il Frank adulto guardi ai genitori con sguardo amorevole e di assoluzione. "I know when Dad does the bad thing. I know when he drinks the dole money and Mam is desperate and has to beg at the St.Vincent de Paul Society and ask for credit at Kathleen O’Connell’s shop but I don’t want to back away from him and run to Mam. How can I do that when I’m up with him early every morning with the whole world sleep? He lights the fire and makes the tea and sings to himself or reads the paper to me in a whisper that won’t wake up the rest of the family. Mikey Molloy stole Cuchulain, the Angel on the Seventh Step is gone someplace else, but my father in the morning is still mine." (Lo capisco quando Papà l'ha combinata grossa. Lo capisco quando si è bevuto i soldi del sussidio e Mamma disperata deve andare a mendicare alla San Vincenzo e chiedere a Kathleen O'Connell se può farle credito, però non voglio abbandonarlo e correre da Mamma. Come posso fare una cosa del genere quando ogni mattina presto mi alzo con lui mentre tutti gli altri dormono? Papà accende il fuoco, prepara il tè e canticchia tra sé o mi legge il giornale in un sussurro per non svegliare il resto della famiglia. Mikey Molloy mi ha rubato Cuchulain, L'Angelo del settimo scalino se n'è andato da qualche parte, ma mio padre di mattina è ancora mio.) Oh, boy, what a book! Un libro meraviglioso che narra la povertà di un contesto storico e le speranze di una famiglia irlandese. Realistico, a tratti spiritoso e disperato. Il film che ne è stato tratto è eccezionalmente "fedele" non solo ai contenuti, ma anche alla forma e allo spirito dell'autore.
A spunky, bittersweet memoir. Frank McCourt waited more than four decades to tell the story of his childhood, and it's been well worth the wait. With ''Angela's Ashes,'' he has [written] a book that redeems the pain of his early years with wit and compassion and grace. He has written a book that stands with ''The Liars Club'' by Mary Karr and Andre Aciman's ''Out of Egypt'' as a classic modern memoir. For the most part, [McCourt's] style is that of an Irish-American raconteur, honorably voluble and engaging. He is aware of his charm but doesn't disgracefully linger upon it. Induced by potent circumstances, he has told his story, and memorable it is. This memoir is an instant classic of the genre -- all the more remarkable for being the 66-year-old McCourt's first book. Appartiene alle SerieAppartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inHa l'adattamentoÈ riassunto inHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiMenzioniWhitcoulls Top 100 Books (41 – 2008) Whitcoulls Top 100 Books (56 – 2010) Elenchi di rilievo
Siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia cos©Ơ misera che pu©ø guardare dal basso alla povert© , fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo e gli inglesi e i protestanti e una madre che sbrigativamente trascina la sua trib©£ verso la sopravvivenza. Materiale pregiato per ogni sorta di patetismo. E invece qui avviene uno stupendo rovesciamento. Tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. Questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore ́ come solo certi bambini sanno esserlo ́, crea con le sue parole, con il suo ritmo, un prodigio di comicit© e vitalit© contagiose, dove tutte le atrocit© , pur senza perdere nulla della loro spesso lugubre asprezza, diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso una terra promessa che sar© , nei sogni infantili di quegli anni come in quelli del Karl Rossmann di Kafka, l ́America. Le ceneri di Angela ©· apparso per la prima volta nel 1996. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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