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Sto caricando le informazioni... Sense and Sensibility (originale 1811; edizione 2003)di Jane Austen
Informazioni sull'operaRagione e sentimento di Jane Austen (1811)
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Il romanzo che preferisco di una delle mie autrici favorite, serve dire altro? L'ho letto talmente tante volte che ho perso il conto, ormai immergermi nelle sue pagine ha un sapore familiare e rassicurante. Oggettivamente non è al livello dei suoi capolavori (non ha la brillantezza di Orgoglio e Pregiudizio, l'intensità di Mansfield Park o l'arguzia di Emma), ma mi è difficile rimanere imparziale quando parlo di questo libro perchè è quello che ho amato di più. Le ragioni di questa preferenza sono fondamentalmente due: innanzitutto la protagonista Elinor, che io ritengo uno dei personaggi femminili più schiettamente positivi che mi sia capitato di incontrare in letteratura, di sicuro quello più vicino alla mia sensibilità; e poi apprezzo particolarmente il messaggio dell'opera, l'idea che agire secondo razionalità e buon senso non significhi essere freddi, ma semplicemente essere meno presi da se stessi Aldilà di questi tratti distintivi il romanzo possiede tutte quelle caratteristiche che rendono Jane Austen una delle più grandi scrittrici di sempre e su cui non mi dilungherò, perchè c'è chi ne ha parlato ben più e meglio di me: dico solo che i dialoghi brillantissimi, lo stile impeccabile e soprattutto l'ironia aggraziata ma pungente mi conquistano ogni volta. http://lettureedintorni.blogspot.it/2014/12/ragione-e-sentimento-jane-austen.htm... "Aveva cuore eccellente, indole affettuosa e sentimenti vivi e profondi, ma sapeva dominarli: scienza che sua madre non aveva ancora imparato e che una delle sue sorelle aveva deciso di non imparare mai." Eccoci qui presentate Elionor, Marianne e la signora Dashwood, loro madre. Il canovaccio è sempre il solito di Jane Austen: una famiglia con diverse figlie da maritare nella campagna inglese, due caratteri contrapposti, una sorella impulsiva e una super razionale, due uomini che sono uno il contrario dell'altro, il bello, brillante e rubacuori, e il posato, intellettuale e discreto, una madre premurosa, un paio di rivali acide e intriganti, una sconvenientissima anziana signora dal cuore d'oro, una coppia di parenti avidi, un colonnello innamorato e sfortunato. Ma se il canovaccio è sempre il solito le modulazioni sono molteplici e qui viene fuori la bellezza e la bravura della Austen che ci tiene incollati alle pagine raccontandoci piccoli pettegolezzi e grandi verità universali. I grandi classici dell'amore, dell'onestà, della probità... e potrei continuare su questa scia, sotto la sua penna assumono sempre nuove forme, sfumature delicate, guizzi d'ironia illuminano il quadro che ben lungi dall'essere statico è in continua, seppur lenta, trasformazione. Quando leggo Jane Austen ho sempre l'impressione di essere nata nell'epoca sbagliata tanto ci sto bene in questi tempi dilatati, sospesi tra un thé e un ballo, tra un libro da leggere e un dipinto o un ricamo da abbozzare. E sicuramente anche la mia figura sarebbe più valorizzata dagli abiti dell'epoca piuttosto che da quelli moderni. Va be', mi rimane sempre il carnevale e i sogni, ovviamente. Trovo sempre difficile parlare o scrivere di questi grandi classici, temo sempre di dire delle banalità, di ripetere cose già dette e per di più con la Austen faccio fatica a mettere a fuoco cosa esattamente mi piace, diciamo che semplicemente ne subisco il fascino. Sono appena tornata da un fine settimana a Londra, per il prossimo viaggio in Inghilterra prevedo una tappa nello Hampshire, a respirare la sua aria. Jane Austen, Ragione e Sentimento, Rizzoli, Milano 1996. http://lettureedintorni.blogspot.it/2015/06/ragione-e-sentimento-jane-austen.htm... A sei mesi di distanza ho riletto Ragione e Sentimento per seguire il gruppo di lettura online a cui mi sono unita nel progetto di leggere l'intera opera della Austen durante questo anno. Questa volta parto dalla fine per una breve considerazione: può una donna, una ragazza, essere considerata la ricompensa per la gentilezza e la bontà di un'altra persona? Certo, rispondere oggi, con i criteri della nostra epoca e dalla nostra cultura è fin troppo semplice. Ma anche cercando di calarmi nei panni della Austen, nel suo mondo e nella sua epoca faccio troppa fatica ad accettare una cosa del genere e ad accettare che una donna come lei, un'intellettuale, un'artista che ammiro possa averci pensato. Sempre che quella non sia in realtà una "denuncia" e non il lieto fine, come parrebbe di primo acchito e come sembra volerci fare credere. Non so se questa mia tesi abbia un qualche fondamento, ma mi piace credere che sia così. Farò delle ricerche. Come è possibile che una donna che ha potuto creare un personaggio come Elizabeth Bennet, vincitrice sotto tutti gli apetti, spudoratamente moderna, indipendente e tenace, e anche un personaggio come Fanny Price, una ragazza umile, dimessa, timorosa e sottomessa, ma che alla fine riesce a coronare il suo sogno, abbia poi fatto fare una fine così a Marianne Dashwood? Davvero ci voleva dire che vengono premiate la misura nei sentimenti e nelle loro manifestazioni, la correttezza e il rispetto delle regole sociali? Davvero ci voleva dire che il primo innamoramento di Marianne, il suo originario sentire e comportarsi era sbagliato e che attraverso il dolore la ragazza si è "redenta" e ha intrapreso il giusto cammino verso la felicità? A me viene da storcere il naso. Non può essere così! Deve esserci dell'altro. Devo indagare... È contenuto inŒuvres romanesques complètes I, II di Jane Austen (indirettamente) The Cambridge Edition of the Works of Jane Austen (9 Volume Hardback Set) di Jane Austen (indirettamente) È rinarrato inHa un sequel (non seriale)Ha l'adattamentoÈ riassunto inÈ parodiato inHa ispiratoHa uno studioHa come commento al testoHa come guida per lo studenteMenzioniElenchi di rilievo
Scritto nel 1795 con il titolo di Elinor and Marianne, Ragione e sentimento fu pubblicato nel 1811. Protagoniste sono due giovani sorelle che, alla morte del padre, si trovano costrette ad affrontare una situazione economica molto critica nella loro nuova e modesta casa nel Devonshire. Qui conosceranno le pene e le gioie dell'amore, si confronteranno con difficili scelte sentimentali e matrimoniali, e, imparando a conciliare la ragione con il sentimento, diventeranno donne. Attorno a questo processo di formazione, la Austen tesse una trama piena di grazia e ironia, in cui con la sua elegantissima prosa riesce a disegnare un ritratto acuto e penetrante di un mondo convenzionale e pettegolo contro cui sia Marianne sia Elinor dovranno combattere per raggiungere quell'auspicato lieto fine che potr© nascere soltanto dall'equilibro tra i due estremi di ragione e sentimento. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.7Literature English English fiction Early 19th century 1800-37Classificazione LCVotoMedia:
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Iniziato in sordina e continuato per puro spirito di sacrificio, devo ammettere che dopo i primi capitoli "bastevolmente noiosi", la storia mi ha in qualche modo spinta avanti nella lettura, anche se in effetti lo stile prolisso delle descrizioni non è il massimo per i miei gusti. Jane Austen è brava a tratteggiare il quadro della borghesia dell'epoca, piena di affettazione e di esibizionismo e io ho ringraziato il cielo di non essere vissuta ai suoi tempi, dove l'occupazione principale di una gentildonna sembra fosse quella di passare il tempo ad elaborare frasi incasinate per dire cose semplicissime, al solo scopo di adeguarsi alle convenzioni sociali dell'epoca. I personaggi sono poco incisivi e abbastanza monotoni, anche se la trama, nella parte centrale, è un pochino più movimentata. In sostanza un feuilleton sentimentale in piena regola, un pò troppo Harmony per quanto mi riguarda, con colpo di scena finale poco credibile e ancora meno soddisfacente. ( )