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Sto caricando le informazioni... Underworld (originale 1997; edizione 1999)di Don DeLillo
Informazioni sull'operaUnderworld di Don DeLillo (1997)
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Novecento pagine (o quasi), la maggior parte delle quali scritte fitte. Il romanzo postmoderno. Il Grande Romanzo americano. L’intrecciarsi di storie, e qua e là della Storia, senza che ci sia una vera storia. Uno stile narrativo a intarsio, che alterna argomenti non solo tra i capitoli, ma anche tra i paragrafi. Sarebbero molti i motivi per prendere con le pinze questo librone e io l’ho fatto, lasciandolo ad attendere il momento buono per oltre dieci anni: una volta apertolo, è bastato il tempo per mettersi in sintonia con il ritmo lento e avvolgente di una scrittura non facile ma che sa ammaliare, costellata com’è di metafore ed efficace nel racconto di sensazioni e di sentimenti ancor più che dei fatti, e tutto è filato via (abbastanza) liscio. Con il pretesto – peraltro sovente dimenticato – di una palla da baseball, DeLillo racconta all’indietro quarant’anni e più di Stati Uniti d’America nel Novecento, dalla metà dei novanta agli inizi degli anni cinquanta. O meglio sarebbe dire le vite, o alcuni spezzoni di vita, di un gruppo di statunitensi - le passioni, i sentimenti, le gioie, i dolori – e le loro interazioni con il mondo che li circonda. Qui sta il fascino di questo lunghissimo racconto, dove la narrazione dei momenti storici attraverso i piccoli personaggi fa venire in mente certi film di Altman, primo fra tutti ‘America oggi’: un fascino tale da far dimenticare i momenti di stanca che pure ci sono, come, ad esempio, un po’ tutte le pagine che riguardano Klara Sachs. Altre parti sono invece molto belle, a partire dal prologo, che racconta una partita di baseball e riesce ad appassionare pure chi nulla ha a che spartire con palle e mazze grazie anche alla capacità di descrivere la psicologia da stadio. E non è da meno la narrazione della vita nel Bronx dove, sulle strade in cui è cresciuto l’autore suo coetaneo, vive la sua giovinezza il protagonista (sui generis) Nick Shay che finirà, dopo alcune peripezie, a lavorare nell’industria dello smaltimento rifiuti. La spazzatura e i problemi che derivano dal suo aumento è infatti un altro dei motivi conduttori del libro, come se DeLillo volesse ricordare che ha ben presente il mondo di oggi e, se si sta guardando indietro, lo fa anche per cercare di capire il presente. ( ) Ci fossero state altre mille pagine le avrei lette con passione, e poi altre mile ancora, tranne le pagine finali che invece vedo che son piaciute a molti :) Questo libro, caso più unico che raro, ha ingenerato in me un rapporto di dipendenza: mi ha accompagnata per quasi quattro mesi, ad un certo punto non volevo finirlo perché non volevo che finisse. Dentro c'è tutto: la vita che ho vissuto, quella che ho creduto di vivere, quella che non ho voluto, quella che ho agognato, quella che ho raccontato, quella mi è stata raccontata e quella che vorrei raccontare. Ci sono decenni di vita e stagioni socio-politico-economiche americane, che poi transitano invevitabilmente nella nostra vita. Negli anni '40 o'50 il gap era forse di un quindicennio, man mano si è sempre più ridotto, come l'ultima grande crisi ci ha insegnato: ora si soffre in tempo reale, come profetizza l'eternità cibernetica delle ultime pagine. Leggerlo è stato come rivivere tutto, anche quello che non ho vissuto: la paura dell'atomica fa il paio con quella attuale del terrorismo islamico. DeLillo ci dice che se n'esce con la pace; io sono una di quelli che non crede che quello possa essere un fine. Klara Sax con la sua estate delle terrazze mi è entrata nel cuore, nel cervello, nell'anima: è il personaggio femminile che incarna la vita, o meglio, le vite, delle donne della mia generazione: nasci e cresci compressa tra i doveri che la famiglia, la scuola, la società e le convenzioni ti imponevano in maniera sempre più contraddittoria, fino a liberarti e a scegliere il tipo di vita che vuoi, avendone nel frattempo vissute infinite. Libro meraviglioso, nonostante la mole e i primi capitoli che possono spaventare è un libro che prende. C'è sempre qualcosa da capire anche quando si pensa di aver compreso un senso, il perchè degli avvenimenti eccoti la genialata che ti riporta qualche passo indietro e fino alla fine ti accorgi di aver capito ben poco di ciò che è successo!!L'intreccio tra i vari personaggi e le varie vicende sono costruiti in maniera strabiliante....mai letto un libro così...che si può leggere al contrario...cioè partire dall'ultimo capitolo fino ad arrivare al primo, ed è strano perchè capisci di aver compreso cose che nella prima lettura ti erano sfuggite!ma le parole sono le stesse solo l'ordine cambia!!! Veramente geniale!!! Il 3 ottobre 1951 al Polo Grounds di New York si gioca una leggendaria partita di baseball tra i Giants e i Dodgers. Della palla con cui viene battuto l'altrettanto leggendario fuoricampo che assicura la vittoria del campionato ai Giants si impadronisce un ragazzino nero di Harlem Cotter, Martin. Ritroveremo la palla cinquant'anni dopo in possesso di Nick Shay Costanza un dirigente dell'industria dello smaltimento dei rifiuti che nel 1951 era a sua volta ragazzino un passo più in là, nel Bronx. Nel romanzo di DeLillo i passaggi di mano della mitica palla servono da pretesto per la costruzione di un gigantesco quadro dell'America dalla guerra fredda fino alla crisi di Cuba e al crollo dell'Unione Sovietica.
1999 Don DeLillo Outremonde traduit de l'américain par M. Véron, Actes Sud «Ce qu'il interroge, avec entêtement, c'est la façon dont tout un peuple devenu paranoïaque réorganise sa vie dans un monde postatomique.» Catherine Argand (Lire, avril 1999) '"Underworld" is a victim of its own ambition: by trying to cover such a wide range of characters and situations, DeLillo loses track of some of them' ... 'Despite its faults DeLillo has created an ambitious and powerful novel...' This "is his best novel and perhaps that most elusive of creatures, a great American novel." ContieneHa come guida di riferimento/manualePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
A 1950s teenage hood from New York is transformed by the Jesuits into a respectable man, managing hazardous waste. A portrait of the decade from the viewpoint of the garbage industry. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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