Tracy Chevalier
Autore di La ragazza con l'orecchino di perla
Sull'Autore
Tracy Chevalier was born on October 19, 1962 in Washington, D.C. After receiving a B.A. in English from Oberlin College, she moved to England in 1984 where she worked several years as a reference book editor. Leaving her job in 1993, she began a year-long M.A in creative writing at the University mostra altro of East Anglia. She is the author of several novels including The Virgin Blue, Burning Bright, Remarkable Creatures, and The Last Runaway. Her novel Girl with a Pearl Earring was made into a film starring Colin Firth and Scarlett Johansson. (Bowker Author Biography) mostra meno
Fonte dell'immagine: Photo by Graham Barclay
Opere di Tracy Chevalier
Os Frutos do Vento 2 copie
UEA Creative Writing Anthology: Prose 2009: Fiction, Life-writing and Scriptwriting (2009) — Prefazione — 1 copia
Thiếu Nữ Đeo Hoa Tai Ngọc Trai 1 copia
Ártatlanok 1 copia
H I ð ł ð ł £ ơ ư ð æ 1 copia
New Boy: Othello Retold 1 copia
Opere correlate
The Great War: Stories Inspired by Items from the First World War (2015) — Collaboratore — 105 copie
Reader's Digest Select Editions: The Distant Echo | Trojan Odyssey | The Lady and the Unicorn | Blood Is the Sky (2004) — Collaboratore — 6 copie
Etichette
Informazioni generali
- Nome canonico
- Chevalier, Tracy
- Nome legale
- Chevalier, Tracy Rose
- Data di nascita
- 1962-10-19
- Sesso
- female
- Nazionalità
- EUA
- Luogo di nascita
- Washington, D.C., EUA
- Luogo di residenza
- London, England, UK
- Istruzione
- Oberlin College (B.A. ∙ 1984)
University of East Anglia (M.A. ∙ 1994)
Bethesda-Chevy Chase High School - Attività lavorative
- historical novelist
reference book editor - Premi e riconoscimenti
- Fellow, Royal Society of Literature (2008)
- Agente
- Jonny Geller (Curtis Brown)
- Breve biografia
- Tracy Chevalier (born October 1962 in Washington, DC) is a bestselling historical novelist. She lives in London with her husband and son.
Chevalier was raised in Washington, D.C and graduated from Bethesda-Chevy Chase High School in Bethesda, Maryland. After receiving her B.A. in English from Oberlin College, she moved to England in 1984 where she worked several years as a reference book editor. Leaving her job in 1993, she began a year-long M.A in creative writing at the University of East Anglia.
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"Ci ho provato e riprovato, gli ho dato fiducia fino alle ultime pagine, ma niente da fare. Questo libro non è proprio riuscito a farmi provare quelle emozioni attese di cui avevo letto in altre recensioni e che mi aspettavo da una trama a detta di tutti struggente e passionale.
No, non ho letto un romanzo d’amore platonico e no non ho avuto l’impressione che Griet fosse la musa di Vermeer ma soltanto che fosse sua serva e che lui se ne potesse servire come voleva.
La scena in cui lei, davanti a lui e in lacrime, con uno spillo si buca il lobo dell’orecchio mi ha messo i brividi. E’ una tortura vera e propria quella a cui Griet è stata sottoposta per il quadro: fisica e psicologica.
Dove si trova esattamente la relazione fatta di sospiri, sguardi, parole non dette, complicità e passione? Io non l’ho vista. Amore platonico? Ma no, lui è il suo padrone e lei solo una serva che posa per lui. Una serva che porta scompiglio ed è fonte di invidia e oggetto di dispetti per tutta la numerosissima famiglia.
Bellissima l’idea dell’autrice di creare un una storia partendo da un solo dipinto e ben fatta la caratterizzazione dei personaggi. Il libro riesce inoltre ad appassionare all’arte e alle tecniche di pittura ed è capace di evocare immagini e situazioni.
Ammetto di aver letto il libro con un sentimento di amarezza continuo: l’ immensa reverenza che Griet riserva a Vermeet da’ fastidio, è immotivata e solo la sua giovanissima età potrebbe esserne una spiegazione.
Nonostante ciò Griet suscita simpatia e si tifa per lei. Ci si rende conto fin da subito che lei è un’artista mancata: dispone gli ortaggi sul tagliere in ordine cromatico, stando attenta a non accostare colori che non stanno bene insieme perché non risaltano, fa le pulizie prendendo continuamente misura delle cose in modo da non spostare nulla, come un pittore che quando dipinge cerca le proporzioni e studia attentamente gli oggetti.
E’ bravissima a mescolare i colori, anche meglio del maestro e l’intuizione geniale dell’orecchino di perla che cattura la luce è sua (Vermeer ci arriverà solo giorni dopo).
Ecco quindi la riflessione più frustrante, per me il cuore del romanzo (altro che storia d’amore): chissà se Griet fosse stato un uomo che gran pittore sarebbe diventato! Ma è una donna e per lei non ci sono lezioni né aspettative. La sua aspirazione è solo un buon matrimonio che possa sistemare lei e la sua famiglia.
E’ un bel libro ma lascia l’amaro in bocca per quella che è stata la condizione femminile nell’ Olanda del 1600, che ci riporta in atmosfere ormai desuete ma che è importante conoscere. Importante per apprezzare meglio ciò che si ha oggi."… (altro)