Joe Abercrombie
Autore di Il richiamo delle spade
Sull'Autore
Joe Abercrombie is a freelance film editor, working mostly on documentaries and live music events. He lives and works in London. The First Law is his debut series. He won a Locus Award 2015 for science-fiction in the Young Adult Book Category with his title Half a King. (Bowker Author Biography)
Fonte dell'immagine: Joe Abercrombie
(Photograph by Lou Abercrombie)
Serie
Opere di Joe Abercrombie
The Beautiful Machine 4 copie
Half a King: free sampler 2 copie
Půl světa (Moře střepů, #2) 1 copia
Ostré konce 1 copia
Last Argument of Kings 1 copia
Terres de sang - L'Intégrale 1 copia
Joe Abercrombie The Age Of Madness 2 Books Collection Set (A Little Hatred, The Trouble With Peace) (2020) 1 copia
Skipping Town 1 copia
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Speculative Fiction 2012: The best online reviews, essays and commentary (Volume 1) (2013) — Collaboratore — 41 copie, 3 recensioni
Etichette
Informazioni generali
- Nome legale
- Abercrombie, Joseph Edward
- Data di nascita
- 1974-12-31
- Sesso
- male
- Nazionalità
- UK
- Luogo di nascita
- Lancaster, Lancashire, England, UK
- Luogo di residenza
- London, England, UK
Bath, Somerset, England, UK - Istruzione
- University of Manchester (Psychology)
- Attività lavorative
- editor
novelist
short-story writer - Breve biografia
- Joe Abercrombie is a British fantasy writer and film editor. He is the author of The First Law trilogy, as well as other fantasy books in the same setting and a trilogy of young adult novels. His novel Half a King won the 2015 Locus Award for best Young Adult book.
Joe Abercrombie was born in Lancaster, Lancashire, England. He was educated at Lancaster Royal Grammar School and Manchester University, where he studied psychology.
Abercrombie had a job making tea at a television production company before taking up a career as a freelance film editor. As a freelance film editor, Abercrombie found himself with more free time than he previously had. With this time, he decided to reconsider a story plot he conceived while attending University.
Abercrombie began writing The Blade Itself in 2002, completing it in 2004. It took a year of rejection by publishing agencies before Gillian Redfearn of Gollancz accepted the book for a five-figure deal in 2005 ("a seven-figure deal if you count the pence columns"). It was published by Gollancz in 2006 and was followed in the succeeding two years by two other books in the trilogy, by the titles of Before They Are Hanged and Last Argument of Kings, respectively. In 2008, Joe Abercrombie was a finalist for the John W. Campbell award for Best New Writer. That same year Abercrombie was one of the contributors to the BBC Worlds of Fantasy series, alongside other contributors such as Michael Moorcock, Terry Pratchett and China Miéville. In 2009, Abercrombie released the novel Best Served Cold. It is set in the same world as The First Law Trilogy but is a stand-alone novel. He followed with The Heroes (2011) and Red Country (2012), both again set in the world of the First Law Trilogy. The three standalone novels were later collected into an omnibus edition under the name The Great Leveller.
In 2011, Abercrombie signed a deal with Gollancz for four more books set in the First Law world. In 2013, HarperCollins' fantasy and children's imprints acquired the rights to three books by Abercrombie, aimed at younger readers. The three standalone but interconnected novels were released as the Shattered Sea trilogy.
Utenti
Recensioni
Non prima che siano impiccati di Joe Abercrombie
Prova
Si può immaginare la Compagnia dell'Anello guidata da Saruman al posto di Gandalf? Con un Azzurro come Re degli uomini, al posto del virtuoso e inflessibile Aragorn?
Abercrombie ci ha un po' provato, e in gran parte anche riuscito. I suoi protagonisti sono insopportabili quando va male, positivi ma avviati per una brutta brutta china quando va bene. Non mi hanno fatta sentire al codazzo di una compagnia di eroi, o di "simpatici fuorilegge dal cuore tenero", rilassata e convinta che avrebbero vinto alla fine. Nel senso che non ero proprio sicura di volere che vincessero...
Insomma, se volete un fantasy vecchio stile dovreste guardare altrove, perché questo per alcuni versi non lascia soddisfatti. Però ho cercato immediatamente se ci fossero dei seguiti ambientati nello stesso mondo, perché voglio sapere, perdinci, soprattutto per alcuni di loro, voglio sapere!
Il più grosso difetto che ascrivo al libro è la scrittura a volte ripetitiva, che, in un'edizione comprensiva dell'intera trilogia, con ben 1100 pagine da macinare, si è fatta sentire in diversi punti. Alcuni personaggi hanno dei siparietti fissi (Glotka e le sue "scale maledetteh!") che vengono riproposti pressoché uguali ogni volta, a volte ho distintamente percepito frasi che avrebbero potuto essere tagliate con grande tranquillità senza alterare minimamente l'andamento della storia, combattimenti troppo dettagliati senza essere davvero emozionanti (quante volte una spada può "mancarti di un soffio", o un alleato salvarti all'ultimo minuto dal nemico con la mannaia che già si abbassa su di te?).
Possibile che leggendo i libri separatamente i difetti si percepiscano di meno, ma in un'epoca un cui un fantasy non può non essere una trilogia-mattone, mi piacerebbe non avere l'impressione che l'autore venga pagato a parola come ai tempi di Dickens.
Il linguaggio scurrile è in alcuni punti un po' gratuito, con nobili che potrebbero far sfigurare gli scaricatori di porto, anche lì ho avuto l'impressione che fosse fatto apposta per "distinguersi da solito fantasy" e dimostrare che "siamo nel mondo di Mainaggioia, mica la Terra di Mezzo".
Ecco, lo consiglio, ma non mettetelo in mano ai più giovani, fatevelo dire da una che di traumi da letture precoci ne ha avuti tanti.
… (altro)
Abercrombie ci ha un po' provato, e in gran parte anche riuscito. I suoi protagonisti sono insopportabili quando va male, positivi ma avviati per una brutta brutta china quando va bene. Non mi hanno fatta sentire al codazzo di una compagnia di eroi, o di "simpatici fuorilegge dal cuore tenero", rilassata e convinta che avrebbero vinto alla fine. Nel senso che non ero proprio sicura di volere che vincessero...
Insomma, se volete un fantasy vecchio stile dovreste guardare altrove, perché questo per alcuni versi non lascia soddisfatti. Però ho cercato immediatamente se ci fossero dei seguiti ambientati nello stesso mondo, perché voglio sapere, perdinci, soprattutto per alcuni di loro, voglio sapere!
Il più grosso difetto che ascrivo al libro è la scrittura a volte ripetitiva, che, in un'edizione comprensiva dell'intera trilogia, con ben 1100 pagine da macinare, si è fatta sentire in diversi punti. Alcuni personaggi hanno dei siparietti fissi (Glotka e le sue "scale maledetteh!") che vengono riproposti pressoché uguali ogni volta, a volte ho distintamente percepito frasi che avrebbero potuto essere tagliate con grande tranquillità senza alterare minimamente l'andamento della storia, combattimenti troppo dettagliati senza essere davvero emozionanti (quante volte una spada può "mancarti di un soffio", o un alleato salvarti all'ultimo minuto dal nemico con la mannaia che già si abbassa su di te?).
Possibile che leggendo i libri separatamente i difetti si percepiscano di meno, ma in un'epoca un cui un fantasy non può non essere una trilogia-mattone, mi piacerebbe non avere l'impressione che l'autore venga pagato a parola come ai tempi di Dickens.
Il linguaggio scurrile è in alcuni punti un po' gratuito, con nobili che potrebbero far sfigurare gli scaricatori di porto, anche lì ho avuto l'impressione che fosse fatto apposta per "distinguersi da solito fantasy" e dimostrare che "siamo nel mondo di Mainaggioia, mica la Terra di Mezzo".
Ecco, lo consiglio, ma non mettetelo in mano ai più giovani, fatevelo dire da una che di traumi da letture precoci ne ha avuti tanti.
… (altro)
Le prime 300-350 sono pesanti, avevo quasi voglia di abbandonarlo ma poi migliora e diventa davvero bello. Un consiglio non abbandonatelo a metà ( anche se la tentazione viene).
Scritto bene,avvincente ma la storia non è delle più originali.
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