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Under the Dome: A Novel di Stephen King
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Under the Dome: A Novel (edizione 2010)

di Stephen King

Serie: Under the Dome (1-2)

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiCitazioni
11,652452559 (3.81)439
The small town of Chester's Mill, Maine, is faced with a big dilemma when it is mysteriously sealed off by an invisible and completely impenetrable force field. With cars and airplanes exploding on contact, the force field has completely isolated the townspeople from the outside world. Now, Iraq war vet Dale Barbara and a group of the town's more sensible citizens must overcome the tyrannical rule of Big Jim Rennie, a politician bent on controlling everything within the Dome.… (altro)
Utente:khelinski
Titolo:Under the Dome: A Novel
Autori:Stephen King
Info:Pocket (2010), Edition: Reprint, Paperback, 1088 pages
Collezioni:La tua biblioteca, Lista dei desideri
Voto:
Etichette:Nessuno

Informazioni sull'opera

The Dome di Stephen King

  1. 342
    L'ombra dello scorpione di Stephen King (tina1969)
  2. 131
    L'ultimo cavaliere di Stephen King (jlparent)
    jlparent: Actually, the whole Dark Tower series - both are epic in scale, each concerns itself with the interaction between the people caught in the crosshairs.
  3. 82
    Il signore delle mosche di William Golding (sturlington)
    sturlington: Undert the Dome is an adult version of Lord of the Flies.
  4. 30
    Scomparsi di Michael Grant (virginiahomeschooler)
  5. 30
    Ghost Road Blues di Jonathan Maberry (Scottneumann)
  6. 20
    La parete di Marlen Haushofer (Utente anonimo)
  7. 31
    Strangers di Dean Koontz (Scottneumann)
    Scottneumann: Another book where people unite to overcome an unseen foe
  8. 10
    Dead Man's Song di Jonathan Maberry (Scottneumann)
  9. 04
    El cuarto Jinete di Victor Blazquez (soyleyenda)
    soyleyenda: El estilo de Víctor Blázquez bebe mucho de Stephen King, y además, El cuarto jinete es una obra tan coral como La Cúpula y la acción transcurre en un pequeño pueblo americano muy similar al de la novela de King.
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Mostra 4 di 4
La cupola è solo un pretesto. Come si forma, perché c’è, in che modo toglierla di mezzo: tutti argomenti che a King paiono importare meno del solito, tanto che spesso sembra dimenticarsela e nel finale la liquida in quattro e quattr’otto – non il solito tallone d’Achille di una conclusione mediocre, ma pagine (poche) in cui si percepisce il disinteresse dello scrittore. La cui attenzione è puntata su ben altro, come la tematica ecologista e l’osservazione di un microcosmo sociale. La prima resta sottotraccia ma è evidente nella struttura stessa della storia che viene raccontata, l’altra descrive l’involuzione di una piccola comunità in pericolo, pronta a legarsi mani e piedi a chi si dimostra più deciso e più forte facendo rispuntare lo spirito del branco. Bene, se il tema è questo, com’è lo svolgimento? Irregolare: la scrittura di King porta comunque a voltare compulsivamente le oltre mille pagine, di momenti belli ce ne sono – più all’inizio che altrove -ma qua e là fanno capolino alcune lungaggini che allentano la tensione narrativa. Ad esse si aggiungono le forti somiglianze con ‘L’ombra dello scorpione’, che si possono ritrovare nella formazione delle squadre dei buoni e dei cattivi come nel fragoroso sottofinale (‘Cibolaaaa…’): l’autore dice di aver pensato alla cupola e di averne scritto il primo capitolo a metà degli anni settanta, proprio quando prendeva forma il primo romanzo voluminoso della sua produzione. L’autore del Maine ci sa fare con le narrazioni corali, come testimonia l’insuperato ‘It’, ma questa volta il buco nella ciambella non è riuscito proprio rotondo, segnando un passo indietro rispetto al precedente ‘Duma Key’. Ciò non toglie che l’intrattenimento sia assicurato e il puro piacere della lettura sempre presente. ( )
  catcarlo | Oct 8, 2014 |
Prima volta, del tutto fortuita (regalo) nel pianeta "Stephen King". Fantastico. E' stato come un giro sulle montagne russe. Non è mia abitudine cincischiare sulla trama, ma da un'idea quasi banale si sviluppa un intreccio formidabile e man mano che si legge si resta catturati ed affascinati dalla figura tridimensionale nella quale si intersecano le vite di un'intera città, centinaia di persone, ciascuna col proprio mondo, il proprio carattere, la propria storia, ma tutte sotto la stessa Cupola. Una descrizione a tutto tondo fra scenari apocalittici e rapidissime evoluzioni (quasi 1100 pagine per una singola settimana di eventi... non è Joice, ma ci si avvicina...) che tengono conto dei retroscena politici (sorprendentemente reali e completamente attuali), dell'effetto gregge, dell'isterismo collettivo di fronte ad un improvvisa emergenza che ha isolato gli abitanti della piccola cittadina del Maine ed ha trascinato con se conseguenze inimmaginabili, dando luogo ad un effetto domino pauroso ma molto vicino a quanto avverrebbe nella realtà. Certo, magari una o due centinaia di paginette in meno, soprattutto nella parte iniziale, non avrebbero guastato, ma superato il primo impatto si viene risucchiati su una giostra da cui è difficile scendere e che ti lascia incollato alla pagina fino alla fine. Non amate l'horror? Nemmeno io. Questo è un thriller, ed ha il pregio di non mostrare le immagini magistralmente descritte, come farebbe invece un film, lasciando così all'immaginazione libertà di scelta sul dare o meno vita agli orrori evocati o se scegliere di passare oltre. ( )
  QPhoenix | Apr 30, 2013 |
Ho ripreso in mano, dopo tanti anni, Stephen King con il suo ultimo romanzo. Non ci siamo. Prolisso, ripetitivo, senza vera suspance: una scrittura senz’anima. Non ce l’ho fatta a continuare. Abbandonato dopo un centinaio di pagine, dopo averlo spiluccato qua e là. ( )
  gianoulinetti | Feb 15, 2013 |
La mia recensione su zebuk:

http://zebuk.it/2010/04/the-dome-stephen-king/ ( )
  silbietta | May 13, 2010 |
Mostra 4 di 4
Though his scenarios aren’t always plausible in strictest terms, King’s imagination, as always, yields a most satisfying yarn.
aggiunto da Christa_Josh | modificaKirkus Reviews (Oct 15, 2011)
 
It’s a fun and clear-headed fury, though. This is King humming at the height of his powers, cackling at human folly, taking childish glee in the gross-out and all the while spinning a modern fable that asks some serious questions without sounding preachy. If the fury left a few excessive typos and a dog’s name that mistakenly changes on occasion, well, these are (mostly) forgivable sins. After all, few of us can resist such nightmares and dreamscapes.
 
King says he started "Under the Dome" in 1976 but then "crept away from it with my tail between my legs. . . . I was terrified of screwing it up." Fortunately, he found the confidence to return to this daunting story because the result is one of his most powerful novels ever.
 
The King book that is most readily brought to mind by “Under the Dome” isn’t an earlier large-scale apocalyptic fantasy like “It” or “The Stand”; it’s “On Writing,” the instructive autobiographical gem that cast light on how Mr. King’s creative mind works. In the spirit of “On Writing,” “Under the Dome” takes a lucid, commonsense approach that keeps it tight and energetic from start to finish. Hard as this thing is to hoist, it’s even harder to put down.
 
1,100 pages of localized apocalypse from an author whose continued and slightly frenzied commerce with his muse has been one of the more enthralling spectacles in American literature.
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
King, Stephenautore primariotutte le edizioniconfermato
Desmond, William OlivierTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Esparza, RaúlNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Kuipers, HugoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Rekiaro, IlkkaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
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Who you lookin for
What was his name
you can prob'ly find him
at the football game
it's a small town
you know what I mean
it's a small town, son
and we all support the team.
—James McMurtry
Dedica
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In memory of Surendra Dahyabhai Patel. We miss you, my friend.
Incipit
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From two thousand feet, where Claudette Sanders was taking a flying lesson, the town of Chester's Mill gleamed in the morning light like something freshly made and just set down.
Citazioni
Ultime parole
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(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
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Elogi
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Lingua originale
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DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

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The small town of Chester's Mill, Maine, is faced with a big dilemma when it is mysteriously sealed off by an invisible and completely impenetrable force field. With cars and airplanes exploding on contact, the force field has completely isolated the townspeople from the outside world. Now, Iraq war vet Dale Barbara and a group of the town's more sensible citizens must overcome the tyrannical rule of Big Jim Rennie, a politician bent on controlling everything within the Dome.

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