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Budding cartoonist Junior leaves his troubled school on the Spokane Indian Reservation to attend an all-white farm town school where the only other Indian is the school mascot.
Questo libro, per quanto con i toni leggeri e divertenti di un romanzo adatto ai più giovani, è un enorme e meritato calcio nel culo dei bianchi.
Vorrei finire qui la recensione perché a dire di più mi sembra di sminuire l’impatto emotivo che (su un bianco) può (o dovrebbe) avere questo romanzo, ispirato dalla vera storia della vita dell’autore, Sherman Alexie. C’è ancora troppa gente che è convinta che il privilegio dei bianchi non esista.
Lo so che sentirsi dare dei privilegiati o dei razzisti non è piacevole: per fortuna la nostra società si è evoluta abbastanza da connotare negativamente queste due parole (anche se sulla seconda, negli ultimi tempi, inizio a nutrire dei dubbi…). Però è così: non perché siamo tutti orribili persone, ma perché siamo cresciuti in un mondo dove tutta una serie di comportamenti e abitudini sono considerati normali, anche se non dovrebbero esserlo affatto.
Allora, invece di prendercela con le persone di colore che ce lo fanno notare, bisognerebbe iniziare a fare autocritica per demolire tutto il razzismo interiorizzato, che è quello più pericoloso, visto che non siamo consapevoli di esserne “portatori sani”.
Quindi no, non vi dirò nient’altro di questo romanzo se non: procuratevelo, leggetelo e regalatelo, soprattutto ai giovani lettori. ( )
Working in the voice of a 14-year-old forces Alexie to strip everything down to action and emotion, so that reading becomes more like listening to your smart, funny best friend recount his day while waiting after school for a ride home.
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
There is another world, but it is in this one. --W.B. Yeats
Dedica
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For Wellpinit and Reardon, my hometowns
Incipit
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I was born with water on the brain. Okay, so that's not exactly true. I was actually born with too much cerebral spinal fluid inside my skull. But cerebral spinal fluid is just the doctors' fancy way of saying brain grease.
Citazioni
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"No, I'm serious. I always knew you were going to leave. I always knew you were going to leave us behind and travel the world. I had this dream about you a few months ago. You were standing on the Great Wall of China. You looked happy. And I was happy for you."
During one week when I was little, Dad got stopped three times for DWI: Driving While Indian.
“Son,” Mr. P. said. “You’re going to find more and more hope the farther and farther you walk away from this sad, sad, sad reservation.”
I'd always been the lowest Indian on the reservation totem pole-- I wasn't expected to be good so I wasn't. But in Reardan, my coach and the other players wanted me to be good. They needed me to be good. They expected me to be good. And so I became good.
"I used to think the world was broken down by tribes," I said. "By black and white. By Indian and white. But I know that isn't true. The world is only broken into two tribes. The people who are assholes and the people who are not."
Budding cartoonist Junior leaves his troubled school on the Spokane Indian Reservation to attend an all-white farm town school where the only other Indian is the school mascot.
Vorrei finire qui la recensione perché a dire di più mi sembra di sminuire l’impatto emotivo che (su un bianco) può (o dovrebbe) avere questo romanzo, ispirato dalla vera storia della vita dell’autore, Sherman Alexie. C’è ancora troppa gente che è convinta che il privilegio dei bianchi non esista.
Lo so che sentirsi dare dei privilegiati o dei razzisti non è piacevole: per fortuna la nostra società si è evoluta abbastanza da connotare negativamente queste due parole (anche se sulla seconda, negli ultimi tempi, inizio a nutrire dei dubbi…). Però è così: non perché siamo tutti orribili persone, ma perché siamo cresciuti in un mondo dove tutta una serie di comportamenti e abitudini sono considerati normali, anche se non dovrebbero esserlo affatto.
Allora, invece di prendercela con le persone di colore che ce lo fanno notare, bisognerebbe iniziare a fare autocritica per demolire tutto il razzismo interiorizzato, che è quello più pericoloso, visto che non siamo consapevoli di esserne “portatori sani”.
Quindi no, non vi dirò nient’altro di questo romanzo se non: procuratevelo, leggetelo e regalatelo, soprattutto ai giovani lettori. ( )