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Sto caricando le informazioni... Stoner (originale 1965; edizione 2012)di John Williams, am, John McGahern
Informazioni sull'operaStoner di John Williams (1965)
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John Williams - Stoner Registo le mie letture (passate, presenti e future) su una piattaforma. Ogni tanto sbircio cosa ne pensano altri lettori. Tra le quasi 400 recensioni di questo romanzo ne ho trovata una di Laura Cappugi con la quale concordo. “In questo uomo c'è una forza inaudita: quella di chi rifiuta il compromesso e con esso la possibilità dell'affermazione sociale e professionale, quella di chi disprezza i conflitti dilanianti e accetta perciò la solitudine, la forza di chi crede veramente e fermamente nella dignità della conoscenza, del sapere, della cultura. Ci si affeziona a Stoner a tal punto da commuoversi per la sua vicenda, a tal punto da rimpiangere la mancanza di una seconda possibilità, di scucire la trama di quell'esistenza per ricominciare da capo.” Qualche tempo dopo mi è capitato di discutere di questo libro con una persona che considerava Stoner un perdente, uno che si fa schiacciare senza opporre resistenza, uno che adotta un comportamento equivalente a un tradimento dei valori in cui crede. Ma, mi domando, accettare il compromesso non è un’altra forma di tradimento? Accettare regole che non si condividono di un mondo che non piace, non è un tradimento? Lottare quando si ripudia la lotta, non è un tradimento? Come si fa allora - mi chiedeva questa persona - a cambiare il mondo? Con il proprio esempio, la propria integrità, manifestando il proprio pensiero quando se ne ha l’opportunità… forse.
Part of “Stoner” ’s greatness is that it sees life whole and as it is, without delusion yet without despair. Stoner realizes at the last that he found what he sought at the university not in books but in his love and study of them, not in some obscure scholarly Grail but in its pursuit. His life has not been squandered in mediocrity and obscurity; his undistinguished career has not been mulish labor but an act of devotion. He has been a priest of literature, and given himself as fully as he could to the thing he loved. The book’s conclusion, such as it is—I don’t know whether to call it a consolation or a warning—is that there is nothing better in this life. The line, “It hardly mattered to him that the book was forgotten and served no use; and the question of its worth at any time seemed almost trivial,” is like the novel’s own epitaph. Its last image is of the book falling from lifeless fingers into silence. È contenuto inPremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Nato in una famiglia di contadini poveri, Stoner scopre in s©♭ una passione struggente per la letteratura e diventa professore. Stoner ©· dunque la storia di un uomo che conduce una vita semplice al limite della frugalit© , una vita che lascia poche tracce. Ma Stoner ©· molto di pi©£: ©· un romanzo sull'amicizia, sul matrimonio, sull'ambiente universitario, un romanzo sociale e ́ non da ultimo ́ un romanzo sulla fatica e sulla resistenza. Sul duro, implacabile lavoro nelle fattorie, sull'impegno che richiede la vita matrimoniale, sulla difficolt© di allevare con paziente empatia una figlia all'interno di una famiglia avvelenata, e sul tentativo di avvicinare alle meraviglie della letteratura studenti universitari spesso insensibili. © soprattutto un romanzo sull'amore: amore per la poesia e per la letteratura, ma anche amore romantico. © un romanzo su cosa significa essere umani. Riscoperto una decina di anni dopo la morte del suo autore, Stoner ©· diventato un caso editoriale internazionale, assurgendo a vero e proprio libro di culto: ℗±una scoperta meravigliosa per tutti gli amanti della letteratura℗ secondo Ian McEwan Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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In altre parole, un romanzo straordinario incentrato su un uomo ordinario; apparentemente sembrerebbe un paradosso, come è possibile raggiungere vette altissime di intensità e partecipazione emotiva nel leggere il dipanarsi di un'esistenza mediocre? Eppure Williams ci riesce e nel farlo dimostra come non servano grandi imprese per rendere una vita degna di essere vissuta; non è però una celebrazione retorica dell'unicità di ognuno di noi, anzi l'autore insiste proprio sul contrario: Stoner è un uomo come tanti, con una vita costellata di piccoli fallimenti ed ancor più piccoli trionfi: il punto è proprio che qualunque esistenza se esaminata dal punto di vista di chi si trova a viverla diventa un turbinio di emozioni. Siamo tutti un po' Stoner, questo è il segreto del romanzo.
Naturalmente oltre alle riflessioni sul senso della vita il testo ci offre molto altro: è un ritratto arguto dell'ambiente universitario, una disamina lucidissima sulla crisi matrimoniale e più in generale un affresco dell'America borghese ed intellettuale durante la prima metà del novecento.
Peccato solo che soprattutto all'inizio il ritmo sia lento, ci si mette un po' ad entrare in sintonia col romanzo e in particolare col suo protagonista.
Opera indefinibile ed indimenticabile. ( )