Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Sto caricando le informazioni... The Casual Vacancy (originale 2012; edizione 2012)di J. K. Rowling (Autore)
Informazioni sull'operaIl seggio vacante di J. K. Rowling (2012)
Books Read in 2015 (29) Top Five Books of 2013 (155) Books Read in 2013 (16) » 15 altro Books Read in 2018 (92) Books Read in 2016 (727) Books Read in 2020 (2,635) Books Read in 2019 (2,937) Books Read in 2017 (3,502) Small Town Fiction (40) Secrets Books (78) KayStJ's to-read list (1,216) Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro.
Non avevo mai letto i libri della saga di Harry Potter, per cui non conoscevo lo stile della Rowling. Avevo visto in tv la miniserie del "Seggio vacante" (completamente diversa dal romanzo) e mi era piaciuta l'ambientazione nella provincia inglese. Trama molto complessa, con molti personaggi, ma che fluisce coerentemente verso il finale. Un "noir" che mi è piaciuto e che consiglio. La Rowling ha decisamente preso le distanze da Harry Potter in questo romanzo: niente buoni sentimenti e soprattutto niente eroi, i personaggi che si muovono nella fittizia Pagford sono tutti meschini, pieni di debolezze e di egoismo. In certi momenti mi è sembrata addirittura eccessiva una visione così negativa del mondo ed in altri mi sembrava di non capire dove volesse andare a parare, al di là di tutto il cinismo; invece proseguendo la lettura mi sono trovata sempre più coinvolta dai personaggi (caratterizzati con la maestria a cui ci ha abituato dai tempi di HP) fino ad arrivare al finale che io ho trovato una perfetta quadratura del cerchio. [SPOILER]-La tensione causata dalla morte di Barry all'inizio, simmetricamente viene dissolta dalla doppia morte di Robbie e Krystal, gli "sbagliati", che assume una funzione quasi catartica. Nessuna redenzione miracolosa ovviamente, ma tutti con un pizzico di consapevolezza in più.-[FINE SPOILER] Lo stile è il solito stile dell'autrice, scorrevolissimo e mai pesante: più di 500 pagine lette senza quasi accorgersene. La Rowling non tradisce mai: certo questo libro non è Harry Potter, ma è un bel romanzo e direi che ci possiamo accontentare. Spaccato della società attuale: alla perenne ricerca di accondiscendenza altrui e grandezza fittizia, solo perchè molto piccola dentro. Talmente piccola da trascinare in vortici distruttivi le persone a fianco, senza nemmeno rendersene conto finchè l'inevitabile è ormai accaduto. Sostanzialmente un libro crudo, che fa riflettere, ma che rimane veramente molto molto triste.
Set in the fictional village of Pagford, The Casual Vacancy at first seems to have all the trappings of the adorable-English-town novel—an updating of Jane Austen viewed through the loving lens of a Merchant Ivory production. But the book’s misanthropy is more indebted to Hardy or Somerset Maugham, both known for their deep distrust of humankind and their sense of the viciousness that can spring up among neighbors. Rowling has spoken of the sense of risk in embarking on this novel. The Harry Potter series must have been a tough act to follow. What she wanted to do here, I guess, was to seize on the world we can all see without going through Platform 9¾. She has done that to stunning effect. This is a novel of insight and skill, deftly drawn and, at the end, cleverly pulled together. It plays to her strengths as a storyteller. That will not stop the envious from carping. It is not the sort of book that hordes of people would choose to read if its author had not also written a far more comforting series of stratospheric bestsellers. But perhaps the world will be better for them reading it. Rowling may not be an easy woman, but she uses her powers for good. The Casual Vacancy is a sour novel, one that seems designed to leave Rowling’s biggest, most avid fans feeling as though she sort of hates them. For all its readability—I had no problem tearing through the whole thing today after buying it from a bewildered bookstore clerk at 7:30 in the morning—the book reveals that though she remains a careful observer of human foibles, Rowling the writer isn’t well-served by her enforced isolation. Appartiene alle Collane EditorialiLe livre de poche (33115) Ha l'adattamentoPremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
When Barry Fairbrother dies in his early forties, the town of Pagford is left in shock. Pagford is, seemingly, an English idyll, with a cobbled market square and an ancient abbey, but what lies behind the pretty facade is a town at war. Rich at war with poor, teenagers at war with their parents, wives at war with their husbands, teachers at war with their pupils, Pagford is not what it first seems. And the empty seat left by Barry on the town's council soon becomes the catalyst for the biggest war the town has yet seen. Who will triumph in an election fraught with passion, duplicity and unexpected revelations? Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.914Literature English English fiction Modern Period 1901-1999 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing. |
Infatti, il denominatore comune delle molte recensioni che ho letto per preparami alla lettura de Il seggio vacante sembrava rimarcare l'assoluta diversità delle due opere. Mi sono quindi accostata a Il seggio vacante mettendo da parte Harry Potter e facendo finta che l'autrice non fosse la Rowling.
Di conseguenza, potete immaginare la mia sorpresa quando mi sono resa conto che in realtà tutta questa differenza non sussisteva. Pur nella differenza di genere, a me è parso evidente che Il seggio vacante fosse figlio di Harry Potter.
Come avrete sentito dire o letto dalla trama, Il seggio vacante parla delle ipocrisie e degli odi celati da sorrisi smaglianti e pacche sulla spalla in una cittadina inglese, Pagford. Non si salva davvero nessuno: né genitori, né figli; né ricchi, né poveri; né carnefici, né vittime. Sono tutti pronti a tramare l'uno contro l'altro per il proprio tornaconto, che sia per una posizione di potere o per mera vendetta.
E in mezzo in tutto questo degrado, non ho potuto fare a meno di pensare ai Dursley, gli zii di Harry Potter, i peggiori babbani che si possano incontrare (a detta di Hagrid, citazione a memoria da Harry Potter e la pietra filosofale). Leggendo Il seggio vacante non riuscivo a fare a meno di pensare che i Dursley – sempre a spiare i vicini, pontificare sulla degradazione altrui e a voler primeggiare sugli altri – a Pagford sarebbero nel loro ambiente.
Nel loro arrivismo e nel loro egoismo, i pagfordiani hanno perso una visione a lungo raggio. Hanno perso immaginazione e speranza. Hanno perso tutto quello che li renderebbe persone migliori e più felici e nella loro cecità sono determinati a far sì che nessuno si affranchi da questa situazione. E la possibilità che qualcosa cambi li atterrisce perché li costringerebbe a riconoscere e a far conoscere agli altri la loro meschinità e la loro falsità. Esattamente quello che accade ai Dursley durante la serie di Harry Potter.
Quindi non posso che ringraziare la Rowling per avermi dato un altro assaggio di Harry Potter e allo stesso tempo di aver creato un romanzo stupendo nel quale è facile riconoscere bassezze fin troppo vicine a noi tutti. Così vicine da essere parte di noi, della nostra parte peggiore: è sempre bene tenerlo presente per evitare di diventare dei pagfordiani qualunque. ( )