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Simone Weil (1909–1943)

Autore di Attesa di Dio

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Sull'Autore

Born in Paris, Weil came from a highly intellectual family. After a brilliant academic career at school and university, she taught philosophy interspersed with periods of hard manual labor on farms and in factories. Throughout her life she combined sophisticated and scholarly interests with an mostra altro extreme moral intensity and identification with the poor and oppressed. A twentieth-century Pascal (see Vol. 4), this ardently spiritual woman was a social thinker, sensitive to the crises of modern humanity. Jewish by birth, Christian by vocation, and Greek by aesthetic choice, Weil has influenced religious thinking profoundly in the years since her death. "Humility is the root of love," she said as she questioned traditional theologians and held that the apostles had badly interpreted Christ's teaching. Christianity was, she thought, to blame for the heresy of progress. During World War II, Weil starved herself to death, refusing to eat while victims of the war still suffered. (Bowker Author Biography) mostra meno
Nota di disambiguazione:

(eng) Do not combine with Simone Veil (born 1927), French lawyer and politician.

Fonte dell'immagine: Ashford Borough Council

Opere di Simone Weil

Attesa di Dio (1951) 1,292 copie
L'ombra e la grazia (1948) 851 copie
Simone Weil: An Anthology (1986) 383 copie
War and the Iliad (2005) 357 copie
The Simone Weil Reader (1977) 218 copie
Lettera a un religioso (1951) 172 copie
Gateway to God (1834) 87 copie
La condizione operaia (1951) 61 copie
La personne et le sacré (1990) 60 copie
Quaderni (1956) 50 copie
Œuvres choisies (1999) 41 copie
First and Last Notebooks (1970) 39 copie
Venezia salva (1987) 31 copie
L' amore di Dio (1979) 29 copie
La rivelazione greca (1936) 29 copie
Quaderni Volume primo (1951) 28 copie
Quaderni, volume secondo (1956) 20 copie
Seventy letters (1965) 14 copie
L'arte della matematica (2018) 13 copie
Quaderni, volume terzo (1988) 10 copie
Poesie (1993) 9 copie
Sur la science (1966) 9 copie
Quaderni Volume quarto (1993) 7 copie
Aimer bien (2016) 6 copie
Waar strijden wij voor? (2021) 6 copie
Contre le colonialisme (2018) 6 copie
Viaggio in Italia (2015) 4 copie
Incontri libertari (2001) 4 copie
Il bello e il bene (2013) 4 copie
Escritos esenciales (2000) 4 copie
Morale e letteratura (1990) 4 copie
On the Lord's Prayer (1990) 4 copie
L'attesa della verità (2014) 3 copie
Wybór pism (1991) 3 copie
Liefde is licht (2020) 3 copie
Atene contro Gerusalemme (2017) 3 copie
El deseo 2 copie
Journal d'usine (2023) 2 copie
La balance du monde (2019) 2 copie
Né pour la liberté (2018) 2 copie
Myśli (1985) 2 copie
Pagine scelte (2009) 2 copie
Simon Weil: An Anthology — Autore — 1 copia
L'inspiration occitane (2014) 1 copia
Roma 1 copia
El amor (2023) 1 copia
Förtryck och frihet (2023) 1 copia
Simone Weil, Cuadernos (2001) 1 copia
Oceans of Air 1 copia
Wrestling with God (2008) — Collaboratore — 1 copia
EL GENI D¿OC (2017) 1 copia
Force et Malheur (2019) 1 copia
Les besoins de l'âme (2022) 1 copia
Tanriyi Beklerken (2021) 1 copia
15 meditazioni (2011) 1 copia

Opere correlate

Woman to Woman: An Anthology of Women's Spiritualities (1993) — Collaboratore — 34 copie
Pathetic Literature (2022) — Collaboratore — 25 copie
Readings on Homer (1997) — Collaboratore — 15 copie
Conservative Texts: An Anthology (1991) — Collaboratore — 8 copie
Simone Weil (2014) — Collaboratore — 6 copie
The Analog Sea Review: Number Four (2022) — Collaboratore — 3 copie
O'r pedwar gwynt, Gaeaf 2018 (2018) — Collaboratore — 1 copia

Etichette

Informazioni generali

Nome canonico
Weil, Simone
Nome legale
Weil, Simone Adolphine
Altri nomi
Emile Novis
Data di nascita
1909-02-03
Data di morte
1943-08-24
Luogo di sepoltura
Bybrook Cemetery, Ashford, Kent, England
Sesso
female
Nazionalità
France
Luogo di nascita
Paris, France
Luogo di morte
Ashford, Kent, England, UK
Causa della morte
cardiac failure
Luogo di residenza
New York, New York, USA
Istruzione
Lycée Henri IV, Paris, France
École Normale Supérieure (diplôme d'études supérieures|1931)
Attività lavorative
philosopher
writer
social activist
Relazioni
Weil, André (brother)
Breve biografia
Simone Weil was born into a wealthy Parisian Jewish family originally from the Alsace region. She suffered from ill-health but was a brilliant student, excelling in languages, philosophy, literature, and science. After graduation from the École Normale Supérieure in 1931, she taught at several rural academies, and wrote articles for socialist journals. She was a political idealist, and took a leave of absence to work in a Renault factory in order to become more closely connected with the French working class. She went to Spain in 1936 to fight for the Republic against fascism in the Civil War, but was injured in a cooking fire and also contracted tuberculosis. Weil became heavily involved in Catholicism, having a series of mystical experiences. She traveled to the United States with her family and eventually resettled in England. She died aged only 34, apparently having starved herself to death "whilst the balance of her mind was disturbed." Simone Weil’s books were all published posthumously.
Nota di disambiguazione
Do not combine with Simone Veil (born 1927), French lawyer and politician.

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Recensioni

Attesa di Dio di Simone Weil è un libro di carattere religioso, pubblicato postumo nel 1950. Il testo è composto da sei lettere, scritte tra il gennaio e il marzo del 1942, indirizzate a padre Joseph-Marie Perrin, un domenicano con cui la Weil aveva stretto amicizia a Marsiglia.

Le lettere sono una testimonianza del percorso spirituale della Weil, che si interroga sul senso della vita e sulla possibilità di incontrare Dio. La Weil è una donna di profonda fede, ma è anche una intellettuale rigorosa e non accetta le risposte facili. Per questo motivo, il suo percorso è tortuoso e pieno di contraddizioni.

Nelle lettere, la Weil riflette sulla natura di Dio, sulla sua relazione con l'uomo e sul modo in cui Dio può essere raggiunto. La Weil rifiuta l'idea di un Dio che è una persona o un essere personale. Per lei, Dio è una forza impersonale, che si manifesta nella bellezza, nella giustizia e nell'amore.

La Weil è anche convinta che l'uomo possa incontrare Dio attraverso la sofferenza. La sofferenza, infatti, è un modo per rompere il nostro egoismo e aprirci alla realtà.

Attesa di Dio è un libro complesso e affascinante, che offre una visione originale della fede. Il libro è un'opera importante per la comprensione del pensiero di Simone Weil, una delle figure più originali del XX secolo.

I punti di forza del libro sono:

La profondità delle riflessioni sulla natura di Dio e sulla relazione tra Dio e l'uomo.
L'originalità del pensiero della Weil, che rifiuta le risposte facili e si interroga sui temi più profondi dell'esistenza. La bellezza del linguaggio, che è sempre chiaro e conciso.

I punti deboli del libro sono:
La complessità del pensiero della Weil, che può essere difficile da comprendere per il lettore non abituato al suo pensiero. La brevità del libro, che non permette di approfondire tutte le tematiche affrontate.

Attesa di Dio è un libro che merita di essere letto da chiunque sia interessato alla filosofia, alla religione e alla ricerca di un significato nella vita.
… (altro)
 
Segnalato
AntonioGallo | 15 altre recensioni | Nov 3, 2023 |
Frequento un gruppo facebook in cui si condividono letture di saggi. A novembre mi ha incuriosito un post sul breve saggio che la Weil dedica all’Iliade. Riflettere sulla forza come valore essenziale di un’opera come l’Iliade mi è sembrato fosse un modo interessante per guardare a un mondo fondamentalmente dominato dal patriarcato e dall’uso maschile della violenza.

Una delle tesi della Weil è che l’uso della forza e della violenza trasformano sia chi le subisce, sia chi le agisce, in cose inanimate. Entrambi, reificandosi, perdono la loro umanità.

La tesi è indubbiamente interessante ma non mi convince. Non mi sembra che sia l’uso della forza a trasformare l’uomo in cosa ma è la trasformazione dell’uomo in cosa a eliminare eventuali remore verso l’uso indiscriminato e senza scrupoli della forza.

In un mondo sempre più dominato dalla reificazione e dalla trasformazione di tutto ciò che esiste in valore economico o risorsa utile non c’è più nulla che ostacola l’uso dell’uomo come mero strumento inanimato e insensibile di cui si possono tranquillamente ignorare i sentimenti e le emozioni. Non ci sono più nè anima nè spirito, non c’è più nulla di sacro o di magico nell’altro, sia esso un essere vivente o no.

La Weil ha bisogno, negli anni ’30, di capire da dove viene ciò che vede diffondersi intorno a lei: da un lato la sopraffazione del primo capitalismo industriale che schiaccia i lavoratori trattandoli solo come ingranaggi del meccanismo produttivo della fabbrica; dall’altro la morsa dei regimi totalitari che cerca di azzittire il pensiero critico; infine la reazione violenta dei rivoluzionari tesi ad eliminare le forze antagoniste. Lo cerca nelle profonde radici di un passato per trarne delle indicazioni da cui partire per giustificare un approccio in cui la comprensione dell’altro, l’amore e l’amicizia riescano a rappresentare valori sui quali poter costruire nuove e più umane relazioni.

Mi sembra però che da allora non si sia fatta molta strada. Sono certamente cambiate molte cose ma l’approccio più frequente verso l’altro è ancora caratterizzato da una scarsa empatia. Il capitalismo continua a considerare i lavoratori come ingranaggi con la sola importante differenza di aver esteso ai lavoratori la possibilità di acquistare azioni della loro stessa fabbrica. Così sono sempre molti quelli che pensano che non si diventa ricchi con la gentilezza ma che anzi molto dipende dalla forza.
… (altro)
 
Segnalato
claudio.marchisio | 6 altre recensioni | Dec 21, 2022 |
Anno 1940. André Weil era in prigione per renitenza alla leva. La linea di difesa che si vuole preparare è spiegare che era impegnato in importantissime ricerche matematiche. Come spiegarle a un giudice, visto che André ritiene che spiegare cosa lui fa è come spiegare una sinfonia ai sordi? Ci penserà sua sorella Simone, che nel carteggio riportato in questo libro gli risponde allegra "non ho capito un tubo di quello che dici, ma ciò non mi ha impedito di farne un bel riassunto". (Detto tra noi, non è che neppure io ci abbia capito tanto, se non a grandissime limee). Le lettere tra i due fratelli sono molto carine, anche se piene di citazioni non matematiche incomprensibili per chi non abbia una cultura più che enciclopedica. Il punto positivo è che c'è un enorme apparato di note che permettono al povero lettore di farsi un'idea di quello che i fratelli si stanno scrivendo: quello negativo è che è stato scelto di metterle tutte al fondo del testo anziché a piè di pagina, costringendomi a tenere due segnalibri e continuare a spostarmi da una parte all'altra. L'altra cosa che non mi è piaciuta è la scelta di inserire nel flusso dei testi due minute delle lettere di Simone, il che significa che certe frasi me le sono lette tre volte. Sarebbe stato meglio a mio parere lasciarle in appendice per non perdere il filo del discorso. Insomma, un testo interessante ma che è stato male strutturato.… (altro)
 
Segnalato
.mau. | Jun 17, 2018 |
Quando leggo il catechismo del Concilio di Trento, mi sembra di non aver nulla in comune con la religione che vi è esposta. Quando leggo il Nuovo Testamento, i mistici, la liturgia, quando vedo celebrare la messa, sento con una specie di certezza che questa fede è la mia, o più precisamente sarebbe la mia senza distanza tra essa e me determinata dalla mia imperfezione'. Giunta agli ultimi anni della sua vita, Simone Weil volle esporre in una lunga lettera al padre Marie-Alain Couturier i propri convincimenti, per verificarne la compatibilità 'con l'appartenenza alla Chiesa'. La risposta non arrivò mai, e la Weil rimase fino all'ultimo fedele alla sua 'vocazione di essere cristiana al di fuori della Chiesa'. Ciò non deve meravigliare: le tesi qui proposte, nella loro cristallina, categorica chiarezza, sono in realtà una sfida alla Chiesa - forse la più alta fra le molte che ha conosciuto in questo secolo. E innanzitutto una sfida alla pretesa ecclesiale di offrire la verità ultima, rispetto alla quale ogni altra è una rudimentale prefigurazione. Non così per la Weil, che trovava in Platone, nella "Bhagavad Gita" o nel "Tao te ching" le stesse verità, compiutamente espresse, che incontrava nei Vangeli. 'Ogniqualvolta un uomo ha invocato il cuore puro di Osiride, Dioniso, Krisna, Buddha, il Tao, ecc., il Figlio di Dio ha risposto inviandogli lo Spirito Santo. E lo Spirito ha agito sulla sua anima, non impegnandolo ad abbandonare la sua tradizione religiosa, ma dandogli la luce - e nel migliore dei casi la pienezza della luce - all'interno di tale tradizione'.… (altro)
 
Segnalato
hanscastorp | 3 altre recensioni | May 20, 2006 |

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