George Bernard Shaw (1856–1950)

L'opera più famosa di Shaw, passata dai fasti di Broadway al trionfo ad Hollywood.
I motivi del successo sono facilmente intuibili: si sa che la favola di Cenerentola riveste sempre un grande fascino per il pubblico e qui assistiamo ad una versione modernizzata e vivace, dove i toni fiabeschi lasciano il posto ad una sorta di "socialismo borghese" che un po' spiazza e un po' diverte.
I dialoghi poi sono scoppiettanti, un fuoco di fila di battute, aformismi e giochi di parole che nascondono una sferzante critica sociale; infatti la brillantezza del testo non deve trarci in inganno, si affrontano temi importanti come la condizione della donna e la lotta di classe ed è prova dell'immenso talento di Shaw il fatto che riesca ad inserirli senza intaccare la leggerezza e la scorrevolezza della scrittura.
Peccato solo per le pagine conclusive, una chiosa pedante e didascalica in cui l'autore ci illustra il futuro dei protagonisti, sconfessando il finale vero e proprio che era volutamente lasciato in sospeso.
Aldilà di questo passo falso resta una commedia irresistibile, colma di un umorismo graffiante ma mai cinico.… (altro)

Candida è una donna giovane e bella, corteggiata dal giovane poeta Eugene Marchbanks, che si è innamorato di lei. Il marito James Morell, un pastore anglicano, oratore apprezzato, socialista, uomo perbene, le chiede di scegliere con chi stare. Candida dice che sceglierà il più debole: dunque il marito perché Eugene, in quanto poeta, conosce e convive già con l'infelicità.
E' una commedia in tre atti, scritta nel 1895, rappresentata nel 1897 e pubblicata nel 1898 nelle Commedie gradevoli e sgradevoli. Candida è una donna giovane e bella che si trova a dover scegliere tra il marito e il pastore. Candida sceglierà il più debole: il marito che non si darebbe pace del suo abbandono, mentre il poeta si, perché conosce l'infelicità.… (altro)

Gli aforismi di Shaw sono celeberrimi; e in questa breve raccolta proposta da una piccolissima casa editrice trovano spazio tre diversi lavori minori del drammaturgo irlandese: “il taccuino del rivoluzionario”, “il manuale e compagno tascabile del rivoluzionario” e le “massime per rivoluzionari”. I primi due contengono una sintesi della visione del mondo di Shaw, irridente e fuori dagli schemi; e la conoscenza della storia e della routine culturale dell’uomo, sempre alla ricerca di carne e sangue da sacrificare in nome di un idolo da santificare è alla base di queste riflessioni di Shaw. Un testo del genere non è di facile lettura, anzi, le riflessioni di Shaw richiedono attenzione ed andrebbero centellinate alla stregua di un buon whiskey da bere, sorso dopo sorso, la sera prima di andare a dormire.… (altro)