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Amanda Hocking

Autore di Switched

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Sull'Autore

Amanda Hocking was born on July 12, 1984. She is an author who garnered a following by self-publishing many of her young adult novels. Her works include Virtue, the My Blood Approves series, the Trylle Trilogy, the Hollows series, and the Watersong series. Her title Frostfire made The New York mostra altro Times Best Seller List. (Bowker Author Biography) mostra meno

Comprende il nome: Amanda Hocking

Serie

Opere di Amanda Hocking

Switched (2010) 2,421 copie
Torn. ritorno al regno perduto (2010) 1,485 copie
Ascend. Il regno ritrovato (2011) 1,350 copie
Wake (2012) 797 copie
Hollowland (2010) 646 copie
Frostfire (1964) 637 copie
My Blood Approves (2010) 601 copie
Lullaby (2012) 481 copie
Tidal (2013) 378 copie
Ice Kissed (2015) 374 copie
Fate (2010) 371 copie
Flutter (2010) 337 copie
Elegy (2013) 331 copie
Switched / Torn / Ascend (2012) 324 copie
Wisdom (2010) 308 copie
Crystal Kingdom (2001) 305 copie
Freeks: A Novel (2017) 227 copie
Hollowmen (2011) 172 copie
Letters to Elise (2010) 117 copie
The Lost City (2020) 109 copie
Swear (2013) 73 copie
The Morning Flower (2020) 70 copie
Virtue (2011) 68 copie
Ever After (2021) 38 copie
Forgotten Lyrics (2012) 38 copie
The Ever After (2021) 24 copie
Honalee 21 copie
Tristitia (2022) 3 copie
Splittet (2013) 3 copie
Byttet (2012) 2 copie
Tronen (2013) 2 copie
De mon sang, T1 (2019) 1 copia
Olas: Canción de mar 3 (2013) 1 copia
Hado: Lazos de sangre 2 (2012) 1 copia

Opere correlate

Grim (2014) — Collaboratore — 238 copie
Inevitable (2011) — A cura di — 57 copie
Every Witch Way But Wicked (Anthology 11-in-1) (2011) — Prefazione, alcune edizioni25 copie
Dark Tomorrows (2nd Ed) (2011) — Collaboratore — 18 copie
Dark Tomorrows — Collaboratore — 2 copie

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Recensioni

TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE BENE"... almeno per me :-)

E così si conclude questa strana trilogia fantasy, che parla di Troll o “Trylle”, come amano definirsi loro, iniziata circa un anno fa con “Switched. Il segreto del regno perduto”, e che si concluderà proprio domani con l’uscita in libreria di “Ascend. Il regno ritrovato”.
Sappiamo ormai tutti come questa trilogia è approdata nelle librerie americane prima e in quelle del resto del mondo – comprese le nostre – dopo: attraverso un’autopubblicazione del primo libro, “Switched”, che poi attraverso il passaparola è diventato un caso mediatico vero e proprio, tanto da essere stato conteso dalle principali case editrici americane.
Bene, sapete benissimo che proprio “Switched. Il segreto del regno perduto” non mi aveva entusiasmato poi così tanto, tanto da chiedermi il perché di questo successo… ebbene la risposta l’ho avuta dopo aver letto “Torn. Ritorno al regno perduto”, secondo libro della trilogia, dove lo stile narrativo, la trama e, cosa più importante, la psicologia dei personaggi, li avevo trovati totalmente diversi e cambiati rispetto al primo libro, tanto da chiedermi se Torn fosse stato scritto dalla stessa autrice.
Come ho scritto recensendo Torn:
[…] in certi momenti Torn dava la GRADITA impressione di essere stato scritto da tutt’altra persona.
Cos’è? Una specie di maturità artistica della Hocking? Una strana forma di “blanda possessione” da parte di un’entità sovrannaturale che le ha inferto una sana dose di creatività? […]

Infatti, ho assistito ad un’evoluzione di stile, che mi ha stupito parecchio… stupito in positivo, e l’introduzione di nuovi personaggi e di nuove relazioni mi lasciavano ben sperare per un finale di serie alternativo e del tutto diverso a quello che si pensava dovesse essere, leggendo solo il primo libro.
Se mi seguite da un bel po’ sapete che io sono per i finali e le scelte impossibili… ebbene anche il finale di serie di questo libro ha confermato le mie aspettative.
È vero, sapevo già come sarebbe andata a finire prima ancora di iniziare a leggere Ascend, visto che mi sono spolierata fino alla nausea, ma sapere non mi ha precluso il piacere di leggerlo da me e anche il piacere della scoperta.
Ebbene, Ascend riconferma tutti i punti di forza che ho riscontrato in Torn - personaggi più maturi, più azione, scene più forti, “scene hot”, personaggi che hanno avuto il ben servito… *colpo di tosse* Finn, e un finale davvero, davvero inaspettato - e anche i suoi punti deboli – certi dialoghi che rasentavano la banalità e alcuni personaggi che, nonostante l’età e il proprio vissuto personale, spesso e volentieri risultavano al quanto puerili… *colpo di tosse* Finn.
Sì, lo so, lo so... è vero, Finn mi è stato sulle scatole sin dal primo libro, che ci posso fare l’ho preso in antipatia e quando si parla di lui non sono molto obiettiva… ma pazienza, mia la recensione, mia la sentenza di personaggio più antipatico della storia dei fantasy.

Riconfermo anche il giudizio che ho dato a Torn, quattro stelle più, perché sì, anche Ascend mi è piaciuto.
Che altro dire…
Questa serie non è perfetta, ha avuto i suoi alti e bassi, ma alla fine merita di essere letta, anzi di essere scoperta: è come le scatole cinesi, più spacchetti e più ti avvicini al tesoro che esse contengono… ebbene la serie Trylle è un “tesoro” che si fa scoprire piano piano, che rivela i suoi punti di forza col tempo, senza nessuna premura, dando il tempo a chi la legge di assimilarla, di conoscerla meglio e poi fare di lei il proprio tesoro.

CONSIGLIATA!!!

LA MIA RECENSIONE ANCHE SU "LASCIAMI LEGGERE":
http://lasciamileggere.blogspot.com/2013/02/recensione-in-anteprima-ascend-il-re...
… (altro)
 
Segnalato
blake16 | 51 altre recensioni | Feb 6, 2013 |
4 +

Contrariamente a tutte le mie aspettative – davvero, davvero pessime – dovute a un inizio serie al quanto gelido – per usare un eufemismo – devo ricredermi sul suo seguito, dove, con questo secondo libro, FINALMENTE si inizia ad avvertire sin dalle prime pagine una sorta di gradevole tepore e man mano che si procede con la lettura la temperatura va aumentando, fino al raggiungimento finale di un vero e proprio fuoco.
Dopo questa strana e al quanto… strana? - si lo so, l’ho già detto – escalation climatica, andiamo al nocciolo della questione: se con “Switched” avevo preso una grossa cantonata - colpa di un inutile ed esagerato oltre ogni limite, secondo me, successo mediatico e della grossa pubblicità che ne è stata fatta - risultando una grandissima cavolata, con “Torn” si assiste ad un vero e proprio salto di qualità.

Gli eventi riprendono esattamente là dove si erano interrotti con “Switched”: Wendy, protagonista e voce narrante, che è scappata da Forening, la città dove risiedono tutti i Trylle e la madre, nonché regina, di Wendy, dopo l’ennesimo attacco da parte dei “Vittra”, fazione rivale dei Trylle - Trylle: termine tecnico nonché snob per definite gli altrimenti detti Troll - con il suo mansking, ovvero il suo sostituto “di culla”, in mancanza di un termine migliore, Rhys per ritornare nella “sua famiglia ospite” e soprattutto dal fratello Matt.
Ma non ci sarà il momento per rilassarsi, perché appena messo piede in casa, primo rischierà di essere riportata indietro da Finn, suo cercatore, anzi “suo ex-cercatore”, e suo “spasimante impossibile”, anzi “suo ex-spasimante impossibile”, in mancanza di un termine migliore, e poi da un tale Duncan Janssen promosso neo-cercatore di Wendy; secondo verrà prima picchiata fino allo svenimento e poi rapita dai Vittra… tra loro un gran bel ragazzo che risponde al nome di Loki
Ohhh, Loki!!!
Scusate mi sono lasciata prendere un po’ - per usare un eufemismo.
E sarà proprio dalla comparsa di questo bellissimo Vittra, Loki per l’appunto, che l’aria inizia veramente a cambiare divenendo man mano sempre più calda… tanto per ritornare alle metafore meteorologiche.

Non vado oltre, voglio che questo libro sia per voi una totale sorpresa così come lo è stato per me.
E credetemi, mi ha stupito in positivo, e se pensate, o ricordate, a quanto mi abbia fatto indispettire, e sbuffare, e incavolare, e, sì anche questo, annoiare “Switched”, allora capirete che gran salto di classe che ci sia stato tra il primo e il secondo libro.
Non nego che ci siano state della “Wendiniate”*, in mancanza di un termine migliore, o meglio “Hockingniate”**, sempre in mancanza di un termine migliore, alla “Switched”: tanto per farci capire e, soprattutto, per non farci dimenticare che la Hocking è la stessa scrittrice di entrambi i libri – e su questo concetto tra poco ci ritornerò – c’erano certi momenti che le sparava davvero grosse includendo nei dialoghi, o rendendo i dialoghi stessi, assurdità colossali, spesso banali e puerili, portandomi a sbuffare e/o ad alzare gli occhi al cielo.
In certi momenti Wendy mi ha fatto veramente vergognare di appartenere al gentil sesso: spesso frignona e infantile, soprattutto, anzi se non solo con Finn…
Bà… sarà che ho passato i diciassette da un pezzo, ma io non mi ricordo affatto di essere stata così… così… insomma COSI’!!!
Ma insomma! Un po’ di dignità, ragazza! E che cavolo, ma non dargliela vinta sempre, qualche volta mandalo volentieri a quel paese.
Cosa talaltro che è avvenuta… lo so, piccolo spolier… shhh!!!

Quando poc’anzi ho usato l’espressione “tanto per farci capire e, soprattutto, per non farci dimenticare che la Hocking è la stessa scrittrice di entrambi i libri”, volevo sottolineare il fatto che in certi momenti “Torn” dava la GRADITA impressione di essere stato scritto da tutt’altra persona.
Cos’è? Una specie di maturità artistica della Hocking? Una strana forma di “blanda possessione” da parte di un’entità sovrannaturale che le ha inferto una sana dose di creatività?

Comunque, qualunque cosa essa sia, la ringrazio profondamente perché “Torn” MI E’ PIACIUTO!!!
Ci sono stati parecchi colpi di scena, parecchie rivelazioni scottanti, parecchie dichiarazioni scottanti, parecchi attacchi di bruciante gelosia dovute alle suddette dichiarazioni scottanti… insomma un totale stravolgimento di trama che mi ha lasciato piacevolmente colpita e in trepidante attesa del suo, nonché ultimo, seguito…
… non potete nemmeno immaginare quanto io lo attenda.

GLOSSARIO DEI TERMINI TECNICI USATI IN QUESTA RECENSIONE:
* “Wendiniate” : espressione da me or, ora coniata per intendere con una sola parola la più nota espressione, nonché più corretta… e qui non ci piove, “cavolate sparate alla Wendy”;
**“Hockingniate”: come sopra, ma sostituite “cavolate sparate alla Wendy” con “cavolate sparate alla Hocking”.

Spero che questa recensione piena di “Blakeniate” ;-D, vi sia stata utile…
Non mi resta che congedarmi da voi con un sonoro e deciso…
CONSIGLIATO!!!

LA RECENSIONE COMPLETA LA POTETE TROVARE SU "LASCIAMI LEGGERE":
http://lasciamileggere.blogspot.it/2012/06/recensione-in-anteprima-torn-ritorno-...
… (altro)
 
Segnalato
blake16 | 45 altre recensioni | Jun 20, 2012 |
Questo è uno di quei casi dove tanto “polverone”, tanta pubblicità e tanta, tanta attesa hanno creato un mito e dove la realtà dei fatti l’ha poi subito sfatato.
“La realtà dei fatti” in questione è in realtà il mio parere e il mio gusto… più che altro una “realtà dei fatti” soggettiva… per citare un grande poeta, è stato fatto “troppo rumore per nulla”.
È da dicembre che le mie colleghe blogger, i vari social network e tanti altri blog, fanno girare la notizia dell’imminente uscita di “Switched. Il segreto del regno perduto” la prima “fatica di Ercole” della Hocking, sottolineando più di ogni altra cosa l’odissea che ha dovuto affrontare l’autrice per poter pubblicare “Switched”, primo libro della trilogia Trylle: da prima non preso in considerazione dalle case editrici, l’autrice decise di auto pubblicarlo, poi, non so di preciso cosa accadde, qualcosa a che vedere con una grossa pubblicità avvenuta nel network e l’inevitabile successo, garantirono all’autrice la credibilità con le case editrici e di sbancare con il suo primo debutto letterario, per l’appunto Switched e poi con i restanti due libri…
Bé, ma che culo!!!, qualcuno direbbe… magari qualcuno ignaro del vero contenuto del romanzo e io ero fra quei qualcuno…
Adesso, con la cognizione del sapere – ma che cavolo scrivo??? – direi che è stato creato un successo mediatico obsoleto, inutile… di questi libri in giro ce n’è a bizzeffe, tutte storie fotocopia dove non c’è neanche il bello della sorpresa.
Spesso leggendo “Switched”, mi sono ritrovata a pensare , avendo l’impressione di leggere sempre il solito copione.
È vero sì, niente vampiri…
È vero sì, la Hocking tratta un nuovo argomento… i Troll o, per usare un espressione più fine… diciamo da snob… di Trylle - da qua il titolo della serie – che altro non sono che i troll…
Ma è anche vero che cambiando gli elementi, il succo poi non cambia:
1. un liceo…
2. una ragazzina…
3. la ragazzina si sente alquanto cozza…
4. in realtà è superbellissimissimissima…
5. un ragazzo… strafigo… è interessato alla pseudo cozza…
6. la cozza in realtà superbellissimissimissima non lo crede possibile…
7. però poi se ne innamora…
8. viene salvata…
9. le viene rivelata la sua vera natura…
10. scappa con lo strafigo per salvare la sua famiglia - dalle mie parti questa si chiama “fuitina”
E così via dicendo fino a…
11. incontra la sua vera famiglia…
12. in realtà lei è LA principessa – e qui ho esclamato il mio
13. lo strafigo decide che non le interessa - ma in realtà le interessa… ECCOME!!! - sempre più deciso di metterla sul piano professionale: , ma…
14. qualcun altro prova dell’interesse per lei…
15. lo strafigo è geloso…
E così via dicendo fino a quando…
16. lo strafigo dichiara il suo amore…
17. la pseudo cozza principessa è strafelice ma…
18. lo strafigo decide che non ci potrà mai essere niente di niente – questo dopo un bacio che le ha risucchiato tonsille e apparato digerente in un colpo solo – per il suo bene, cioè quello della pseudo cozza principessa…
19. lo strafigo si licenzia e se ne va…
20. il giorno del ballo… SSSI C’E’ ANCHE UN BALLO… la pseudo cozza principessa rischia di essere rapita…
21. torna lo strafigo… la salva… le rigiura amore eterno e poi…
22. SE NE VA… bé questa si che è stata una sorpresa!!!
23. la pseudo cozza principessa scappa dal regno dei Trylle, insieme al suo nuovo amico – per intenderci quell’altro che prova interesse per lei - e ritorna nella sua famiglia “adottiva”… anche questa è stata una novità, che al dire vero ha aumentato, se pur di mezzo punto, il mio gradimento per la storia.

Effettivamente il libro potrebbe essere diviso in due parti.
La prima, che prende gran parte del libro, diciamo i tre quarti, è quella super scontata e di una pallosità unica… qui gli collego anche la rabbia e l’antipatia che mi hanno suscitato certi personaggi: dalla regina Elora, nonché la madre della pseudo cozza principessa, a proposito il suo nome è Wendy, il suo comportamento da snob, l’ignorare la figlia che aveva deciso di sostituire alla nascita in modo che una volta adulta e prendendo atto delle sue capacità straordinarie ritornava all’ovile con la sua bella “pacca” di soldi, il fatto stesso di non provare nessuna emozione per la figlia “ritrovata” dopo diciassette anni, e poi la stessa Wendy, che accetta in un primo momento come se niente fosse il fatto che la madre ha deciso di cambiarla alla nascita solo perché vedeva in lei una fonte di ricchezza materiale… ma che razza di assurdità!!!
Ok… stiamo parlando in realtà di cose irreali, ma scusate tanto se la cosa mi ha indisposto
.
Mentre la seconda parte diventa più gradevole…
Dal comportamento di Wendy ai vari avvenimenti fino ad arrivare ai punti 22 e 23 sopracitati.

Tirando le somme, direi che è un libro senza lode e senza infamia.
Il potenziale c’è, quindi speriamo che con i successivi due libri il tenore della storia cambi.
Per il resto sono del parere che ho speso dodici euro inutilmente.

Anche per questo libro non so cosa sia meglio, se consigliarvelo oppure no…
Ok… NO!!!
… (altro)
 
Segnalato
blake16 | 283 altre recensioni | Feb 3, 2012 |

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