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Stefano Benni

Autore di Il bar sotto il mare

103+ opere 5,944 membri 106 recensioni 14 preferito

Sull'Autore

Fonte dell'immagine: Anneli Salo

Opere di Stefano Benni

Il bar sotto il mare (1987) 558 copie
La compagnia dei celestini (1992) 534 copie
Terra! (1983) 519 copie
Bar Sport (1976) 457 copie
Margherita dolcevita (2005) 415 copie
Elianto (1996) 319 copie
Saltatempo (2001) 300 copie
Comici spaventati guerrieri (1986) 267 copie
L'ultima lacrima (1994) 257 copie
Bar Sport Duemila (1997) 241 copie
Achille piè veloce (2003) 226 copie
Spiriti (2000) 218 copie
Pane e tempesta (2009) 125 copie
Stranalandia (1984) 101 copie
Ballate (1991) 96 copie
Di tutte le ricchezze (2012) 67 copie
Le Beatrici (2011) 61 copie
Teatro (1999) 51 copie
Pantera (2014) 35 copie
La traccia dell'angelo (2011) 35 copie
Prendiluna (2017) 34 copie
Cari mostri (2015) 31 copie
Teatro 2 (2003) 24 copie
La bottiglia magica (2016) 19 copie
Frate Zitto (2010) 9 copie
Asino chi non legge (1999) 7 copie
La riparazione del nonno (2006) 7 copie
Fen il fenomeno (2011) 6 copie
L'ora più bella (2010) 6 copie
Cari mostri (2018) 5 copie
Baldanders (2004) 4 copie
Giura (Italian Edition) (2020) 3 copie
Dancing Paradiso (2019) 3 copie
Ånder (2000) 3 copie
Spettacoloso 3 copie
The Book of Morfeo (2021) 1 copia
El bar del fondo del mar (1992) 1 copia
Cuniberti (2004) 1 copia
Teatro. 3 (2017) 1 copia
La tribu' di moro seduto (1977) 1 copia
Cyrano de Bergerac (2014) 1 copia
Benni Stefano 1 copia

Opere correlate

Short Stories in Italian (Parallel Text) (1999) — Collaboratore — 217 copie
Il rapimento di Ortensia (1987) — Traduttore, alcune edizioni83 copie
Paz : scritti, disegni, fumetti (1997) — Collaboratore — 50 copie

Etichette

Informazioni generali

Data di nascita
1947-08-12
Sesso
male
Nazionalità
Italia
Luogo di nascita
Bologna, Italia
Luogo di residenza
Bologna, Italia

Utenti

Recensioni

Ho per Stefano Benni una vera simpatia ed ho preso in mano questo suo classico con interesse. Ma già dalla quarta di copertina ho capito che per me la lettura sarebbe stata complicata, non è più il tempo per giochi di parole nella fantascienza, la lettura deve per forza di cose diventare selettiva, devo liberare tempo, non farmene perdere. E così dopo una cinquantina di pagine interrompo la lettura, inutile andare avanti, il gioco dei personaggi di Benni di un mondo futuribile non mi appassiona. Anzi, mi annoia.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | 8 altre recensioni | Nov 7, 2023 |
I romanzi di Stefano Benni sono come dei sonetti. Ironia, satira tagliente, fantasia sfrenata, paradossi e contraddizioni, giochi di parole. Più che la trama conta la scrittura e la creatività debordante dello scrittore.
Mai banale Stefano Benni usa la metafora come arma, la metafora di un mondo reale che sempre di più assomiglia al mondo surreale dei suoi racconti. E così anche il personaggio principale, il nostro mago Baol, viene messo in discussione nella sua stessa essenza. Gradevole alla lettura. Sublime.... per gli innamorati di Stefano Benni, forse non per tutti.… (altro)
 
Segnalato
GabrieleSc | 3 altre recensioni | Nov 7, 2022 |
Fresco, facile, a volte divertente, a volte si ripete. Se non hai voglia di pensarci troppo sopra Benni piace sempre... o quasi.
 
Segnalato
Fernando-Dellachaux | 6 altre recensioni | Jul 18, 2022 |
Stefano Benni sfida il racconto di genere e apre la porta dell’orrore. Lo fa con ironia, lo fa attingendo al grottesco, lo fa tuffandosi nel comico, lo fa tastando l’angoscia, lo fa, in omaggio ai suoi maestri, rammentandoci di cosa è fatta la paura. E finisce con il consegnarci una galleria di memorabili mostri.
E allora ecco gli adolescenti senza prospettiva o speranza, ecco il Wenge – una creatura misteriosa che semina panico e morte –, ecco il plutocrate russo che vuole sbarazzarsi di un albero secolare, ecco una Madonna che invece di piangere ride, dolcemente sfrontata, ecco il manager che vuole ridimensionare un museo egizio sfidando una mummia vendicativa.
Con meravigliosa destrezza Stefano Benni scende negli anfratti del Male per mettere disordine e promettere il brivido più cupo e la risata liberatoria. E in entrambi i casi per accendere l’immaginazione intorno ai mostri che sono i nostri falsi amici, i nostri veleni, le nostre menzogne.

La paura è una grande passione, se è vera deve essere smisurata e crescente. Di paura si deve morire. Il resto sono piccoli turbamenti, spaventi da salotto, schizzi di sangue da pulire con un fazzolettino. L’abisso non ha comodi gradini.
… (altro)
 
Segnalato
kikka62 | 1 altra recensione | May 7, 2020 |

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