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Margherita dolcevita (2005)

di Stefano Benni

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4151060,652 (3.5)21
A stirring picture of the powerful social forces of conformity and consumerism. The crushing weight of black glass and concrete development, TV, aircon and glossy magazine living meets the age-old Italian qualities of eccentricity, good food, tolerance and a love of the countryside and nature. All told through the endearing persona of an overweight high school girl with a defective heart and a love for writing charmingly bad poetry.… (altro)
  1. 10
    L'eleganza del riccio di Muriel Barbery (Nickelini)
  2. 00
    Tres genias en la magnolia di Antonio Dal Masetto (alalba)
    alalba: These two novels are narrated from the point of view of young girls. They are written as fables and they are gentle and critical.
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oddio...non so... Adoravo Benni, ma...che razza di finale! c'è qualcosa che non quadra più nella sua vena. il libro è spassoso, ha alti momenti di coinvolgimento...ma poi sembra quasi l'abbia scritto un'altra persona. bah
  ShanaPat | Aug 24, 2017 |
Dopo Saltatempo e Achille piè veloce, l’universo narrativo di Stefano Benni si arricchisce di un nuovo personaggio, vivace, simpatico e originale, come i suoi predecessori, e capace di smascherare, con innocenza e disincanto, le degenerazioni e la mancanza di valori del mondo d’oggi. È Margherita, prima protagonista femminile di un romanzo dell’autore bolognese, una “bambina in scadenza”, come ama definirsi lei stessa: quasi quindici anni, occhi blu, capelli biondi ricci “che sembrano una piantagione di fusilli”, qualche chilo di troppo e un problema al cuore, “una valvola spanata che fa ta-tunf invece di tunf-ta”. La sua vita scorre tranquilla in una villetta alla periferia della città, unica isola di verde miracolosamente risparmiata dal cemento, in compagnia del padre pensionato, Fausto, che si diletta a riparare vecchi oggetti, della madre Emma, casalinga e avida spettatrice di soap opera, di un fratello maggiore Giacinto, diciottenne, infestato dai brufoli, che “nella vita ha due grandi interessi: il calcio e il pallone” e un fratello minore, Erminio detto Eraclito, “genietto rompiballe”, “il dito da videogioco più veloce del West”. Non mancano un nonno un po’ “sbiellato” ma saggio, che si chiama Socrate e per paura di morire avvelenato si mitridatizza mangiando yogurt scaduti, formaggi marci e acqua con la varechina, e infine Pisolo un cane, o meglio un “cancatalogo”, perché “più che un incrocio è un catalogo di tutte le razze canine e animali e forse vegetali apparse sulla Terra”. La quiete di questa famiglia bizzarra ma in fondo normale viene sconvolta dall’arrivo dei nuovi vicini di casa ricchissimi, supertecnologici e alla moda, vittime del consumismo e del più sfrenato arrivismo. Sono i Del Bene: padre affarista, sempre sorridente e con una fluente chioma trapiantata, madre elegantissima e nullafacente, che colleziona oggetti di ogni sorta, tutti rigorosamente inutili, una figlia teenager con fisico da pin up e un figlio, Angelo, misteriosa pecora nera allontanata dalla famiglia. Dalla loro impenetrabile abitazione hi-tech, i Del Bene esercitano un influsso potente e deleterio sugli ingenui dirimpettai, che a poco a poco finiscono per cedere alle lusinghe di uno stile di vita fondato sul culto del benessere materiale, della bellezza esteriore e sul rifiuto di tutti coloro che sono ai margini della società: poveri, anziani e extracomunitari. Armata di intraprendenza e grande coraggio, profondamente fiduciosa nella forza dei sentimenti autentici, della natura e della fantasia, Margherita non si arrende, intuisce l’esistenza di un piano diabolico e reagisce alla grave minaccia con l’aiuto del piccolo Eraclito, di Angelo, adolescente inquieto da cui è inevitabilmente attratta e della “Bambina di polvere”, la sua amica invisibile, fantasma di un piccola vittima innocente della brutalità della guerra. Amara metafora delle trasformazioni della società moderna, Margherita Dolcevita è un’impietosa denuncia della mancanza di valori autentici, della volgarità del potere e dell’arroganza della ricchezza, che rischiano di soffocare la bellezza della vita, ma anche una fiaba ecologica a favore della difesa della natura, della fantasia e dell’immaginazione.
  Azkaban | Sep 16, 2005 |
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I climbed into bed, and the stars had vanished.
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Original title: Margherita Dolcevita
Redattore editoriale
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Lingua originale
DDC/MDS Canonico
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A stirring picture of the powerful social forces of conformity and consumerism. The crushing weight of black glass and concrete development, TV, aircon and glossy magazine living meets the age-old Italian qualities of eccentricity, good food, tolerance and a love of the countryside and nature. All told through the endearing persona of an overweight high school girl with a defective heart and a love for writing charmingly bad poetry.

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