Sicuramente uno strano triangolo, fumetto, filosofia e matematica, con Bertrand Russel come filo conduttore. Il risultato è un lavoro sicuramente molto particolare ma che sconta, a mio avviso, l’assenza di una vera e propria sceneggiatura e l’incapacità degli autori di dare una corretta contestualizzazione alla storia ed al protagonista. In altri termini, va bene che la filosofia e, quasi, nata ad Atene. E che gli autori sono ateniesi. Ma questo non c’entra nulla con la storia. E troppe note di redazione, fornite attraverso veri e propri paragrafi, appesantiscono la lettura. Ed il problema non è rappresentato dai temi trattati da Russel, né dalla sua storia, ma da un caos narrativo che alla lunga, ed il libro è lungo, si sente. Eppure il disegno è estremamente lineare e consentirebbe di favorire la lettura. Invece, in vari passaggi si rischia di perdere la bussola, arrivando addirittura ai margini della noia. In presenza di un’idea originale e, oggettivamente, interessante. Il risultato è un libro leggibile, ma con una certa difficoltà. Direbbe qualcuno, peccato. ( )