I racconti piace intervallarli ai romanzi, e spesso una raccolta dura mesi. Non questa, mai con King: cominci e sei nella rete di una voce narrante e di un’inventiva dal fascino inesauribile. Agli appassionati piaceranno tutti, perché è di quel modo di raccontare, di tirarti dentro, che sei goloso. Anche “Il gatto del diavolo” che è veramente molto horror. Anche “Alle strette” descrizione di una fuga impossibile, vietata nella realtà come nella lettura agli stomaci delicati. Da non perdere “Torno a prenderti” una delle più belle identificazioni in una donna in fuga che non si arrende che io-lettore ricordi. Eccellente la prova di “Le cose che hanno lasciato indietro”: grandissima interpretazione di un tema difficile come l’11 settembre. “Area di sosta” è un mito, il mito personale che ci accomuna tutti quando assistiamo a qualcosa di insopportabile e non siamo tagliati per intervenire: ecco la soluzione, semplice a pensarci. Basta essere uno scrittore. Un grande, grandissimo scrittore. E mi fermo. Buona, buonissima lettura.