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Sto caricando le informazioni... A Room of One's Own (edizione 1989)di Virginia Woolf (Autore)
Informazioni sull'operaUna stanza tutta per sé di Virginia Woolf
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Un breve saggio che si occupa della condizione della donna in tutte le sue sfaccettature, dall'ambito sociale a quello storico passando per quello artistico e culturale. Non mancano inoltre svariate riflessioni sul rapporto fra i due sessi, dato che la situazione femminile non sarebbe quella che è se non fosse per gli uomini. L' argomento dell'emancipazione della donna è importantissimo, ma è anche molto abusato; quello che rende questo trattato diverso dalle altre miriadi di studi sull'argomento è lo stile brillante, ironico e multiforme. La vivacità e l'inventiva della Woolf permeano l'opera conferendole un'impronta tutta personale, e quel che viene fuori è un originale mix di narrativa e saggistica. Per concludere: leggere questo libro non mi ha sconvolto la vita, perchè è molto breve ma soprattutto perchè è figlio del suo tempo quindi molte idee sono sorpassate; resta però un saggio ben scritto (d'altronde dalla Woolf non mi aspettavo niente di meno) e a suo modo anche coinvolgente. Un saggio geniale della grande scrittrice che offre la lucida analisi del ruolo di intellettuale al femminile. La ricerca del proprio equilibrio è affrontata con fermezza e con ironia. Un tema che a dispetto dei tempi rimane attuale nel nostro paese, ancora immaturo nel confrontarsi con le giuste rivendicazioni delle donne.
Pourquoi "Une chambre à soi" de Virginia Woolf reste d’actualité ? Une chambre à soi, essai de Virginie Woolf paru en 1929, fait partie des ouvrages incontournables de l’histoire du féminisme. Une oeuvre dont les conclusions restent en 2016 très actuelles. Appartiene alle Collane EditorialiAustral singular (1) Bezige Bij pocket (22) Fischer Taschenbuch (2116) — 9 altro Gallimard, Folio (6764) Insel-Bücherei (Nr. 1468) Penguin Great Ideas (18) Penguin Modern Classics (481) Persephone (134) Reclams Universal-Bibliothek (18887) È contenuto inÈ riassunto inHa come guida per lo studenteElenchi di rilievo
Nell'ottobre del 1928 Virginia Woolf viene invitata a tenere due conferenze sul tema "Le donne e il romanzo". © l'occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creativit© letteraria. Il risultato ©· questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione, attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura. Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi alla letteratura se non possedeva "denaro e una stanza tutta per s©♭"? Si snoda cos©Ơ un percorso attraverso la letteratura degli ultimi secoli che, seguendo la simbolica giornata di una scrittrice del nostro tempo, si fa lucida e asciutta riflessione sulla condizione femminile. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)305.42Social sciences Social Sciences; Sociology and anthropology Groups of people Women Role in society, statusClassificazione LCVotoMedia:
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La riflessione di Virginia Woolf prende avvio dalla presa di coscienza che il tema affidatole era davvero sterminato: Woolf decise quindi di esporre semplicemente il percorso mentale che, nei due giorni precedenti alle conferenze, la portò a sostenere la necessità, per una donna che ambisse a scrivere per professione, di avere una sua indipendenza economica e una stanza tutta per sé dove poter comporre indisturbata.
Woolf fece notare come dipendere economicamente da un uomo (che fosse il marito, un figlio o un parente) impediva alle donne la serenità e la libertà necessarie per poter scrivere le loro storie, per poter andare anche contro le voci paternaliste che da sempre stavano loro addosso, decidendo per loro cosa fosse appropriato dire e come fosse lecito comportarsi. E se per raggiungere l’indipendenza economica fosse stato necessario uscire di casa, incontrare persone e studiare in qualche università, Woolf esortava le donne a farlo, ad avere il coraggio di sfruttare tutte le nuove conquiste delle quali adesso potevano beneficiare per ottenerne ancora di più.
A questo punto, ho apprezzato molto che Woolf abbia riconosciuto nel patriarcato il nemico da sconfiggere. Un patriarcato che danneggia gli stessi uomini, in quanto, sebbene detentori del denaro e del potere, sono costretti a logorarsi in categorie non meno rigide di quelle che spettano alle donne. I due sessi, insomma, non sono squadre dove militare per stabilire qual è il migliore.
Non solo: Woolf ventila l’ipotesi secondo la quale, se si scoprissero altri generi, il fan del patriarcato correrebbe subito ai ripari per dimostrarsi ancora “superiore”: noi oggi, infatti, sappiamo che il rigido sistema binario dei generi, che ammette esclusivamente maschi o femmine, è solo un altro modo con il quale il patriarcato opprime le persone.
E allora ben vengano la Women’s March, le manifestazioni dell’otto marzo in quaranta Paesi diversi, e tutti quegli eventi dove chiunque è benvenut*, qualunque sia la vostra condizione economica, la vostra etnia, la vostra identità e la vostra espressione di genere, il vostro orientamento sessuale, la vostra condizione fisica e/o mentale, la vostra (non)religione. E ben vengano tutti quei luoghi inclusivi, a partire dalla propria casa o dal proprio ufficio, nei quali non esistono “diritti prioritari”, ma ci si supporta tutt* a vicenda, nel nome dell’uguaglianza, finché la libertà non sarà per e di chiunque, nel rispetto di quella altrui. ( )