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Questa famosa raccolta di racconti vuole offrire uno spaccato dell'esperienza dublinese di Joyce. I quindici racconti restano sospesi nella nebbia della città, cogliendo delle istantanee nella vita dei suoi personaggi, offerte così, senza un inizio o una fine nel senso stretto della parola. Dal racconto più lungo, I morti, è stato tratto un film.… (altro)
La Dublino di Joyce è una città priva di ogni attrattiva. Il colore dominante è il marrone, le faccate delle case sono seriosamente rispettabili, il verde sbiadito o marcescente, un fiume mediocre e grigiastro, i pub fumosi punti d’incontro per forti bevitori, solo di tanto in tanto il sole ha un guizzo di vitalità arrossando il tramonto. Malgrado l’aspetto cupo e provinciale che spingerebbe a fuggire a gambe levate, essa esercita un fascino quasi paralizzante sui cittadini che la abitano: schiacciati da una religiosità opprimente e dediti alle convenzioni sociali al solo scopo di apparire rispettabili, sono spiritualmente deboli (o moribondi) e finiscono per girare in tondo come il cavallo citato ne ‘I morti’. Nei quindici racconti - o, sarebbe meglio dire, quattordici più un romanzo breve, ‘I morti’ per l’appunto - i simboli si sprecano, a partire dalla paralisi fisica di Padre Flynn che, sin dall’iniziale ‘Due sorelle’, rappresenta quella morale di tutti i dublinesi: per cogliere tutte le sfaccettature, le storie andrebbero perciò rilette più volte, ma si può goderne anche senza perdersi nelle note grazie alla scrittura prosciugata ma affascinante e alle figure che si delineano col passare delle pagine e finiscono per rimanere nella memoria. Come, ad esempio, il giovane protagonista disilluso di ‘Arabia’, la giovane Eveline del racconto omonimo che rinuncia all’amore per paura della novità, i cinici sfruttatori de ‘I due galanti’ e le speculari cacciatrici di marito in ‘Pensione di famiglia’, il piccolo Chandler e il suo bambino urlante in ‘Una picola nube’, il deprecabile Farrington che scarica sul figlio innocente le frustrazioni della sua vita nel breve noir intitolato ‘Rivalsa’, la concezione della vita di Duffy così rigida da costare la vita alla signora Sinico (‘Un caso pietoso’), la triste vita della brutta lavandaia Maria: Joyce ordina i racconti raggruppandoli per età dei protagonisti - prima l’infanzia, poi la giovinezza, infine l’età matura – indicando che la paralisi resta uguale indipendentemente dall’età dei personaggi. Ci sono poi i tre racconti dedicati alla vita pubblica, con i politici de ‘Il giorno dell’edera’ che si perdono in chiacchiere, la signora Kearney de ‘Una madre’ che sacrifica la propria figlia alla propria ambizione e il disturbante ‘La grazia’ in cui la religione è una patina che serve a coprire i vizi e può giustificare ogni cosa, inclusa l’avidità lodata dal prete simoniaco nella predica finale. Già questo racconto riprende un po’ tutti i temi precedenti e infatti concludeva la raccolta originaria: ora è invece solo una sorta di preparazione a ‘I morti’ che, occupando oltre un quarto del volume, svetta brillante sulle comunque validissime pagine che lo hanno preceduto. Il rito borghese della cena attuale allestita dalle sorelle Morkan è vivace solo in superficie mentre in realtà è solo lo stanco ripetersi di una rappresentazione sociale: altrettanto falsa si rivela la vitalità che pervade il loro nipote Gabriel che, nel momento culminante in cui resta infine solo con la moglie, scopre di essere assai più vicino alla morte (spirituale) e ai morti di quanto potesse pensare. L’immagine spietata del suo vero io che lo specchio gli restituisce cancellando ogni vanitosa fantasia chiude pagine davvero magistrali in un crescendo di emozione che la lingua misurata non riesce a trattenere. ( )
Adoro Joyce , adoro il modo di disegnare gli ambienti con la penna, di introdurre il lettore nella vita del personaggio, di farlo immedesimare , imbrigliarlo in mille ambienti , mille personaggi. Eppure devo ancora leggere l'Ulisse. ( )
Two Gallants: The grey warm evening of August had descended upon the city, and a mild warm air, a memory of summer, circulated in the streets.
The boarding house: Mrs Mooney was a butcher's daughter.
A little cloud: Eight years before he had seen his friend off at the North Wall and wished him God-speed.
Counterparts: The bell rang furiously and, when Miss Parker went to the tube, a furious voice called out in a piercing North of Ireland accent: "Send Farrington here!"
Clay: The matron had given her leave to go out as soon as the women's tea was over, and Maria looked forward to her evening out.
A painful case: Mr James Duffy lived in Chapelizod because he wished to live as far as possible from the city of which he was a citizen and because he found all the other suburbs of Dublin mean, modern, and pretentious.
Ivy Day in the committee room: Old Jack raked the cinders together with a piece of cardboard and spread them judiciously over the whitening dome of coals.
A mother: Mr Holohan, assistant secretary of the Eire Abu Society, had been walking up and down Dublin for nearly a month, with his hands and pockets full of dirty pieces of paper, arranging about the series of concerts.
Grace: Two gentlemen who were in the lavatory at the time tried to lift him up: but he was quite helpless.
The dead: Lily, the caretaker's daughter, was literally run off her feet.
Citazioni
Traversando il Grattan Bridge abbassò gli occhi con compatimento sulla fila dei miseri aborti di case lungo le rive del fiume. Gli apparivano come un branco di vagabondi ammucchiati gli uni addosso agli altri sulla banchina, coi vecchi pastrani fuligginosi e infangati; vagabondi stupefatti dal panorama del tramonto, che attendessero il primo freddo notturno per alzarsi, riscuotersi e partire.
Ultime parole
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
The sisters: So then, of course, when they saw that, that made them think that there was something gone wrong with him...
Clay: He said that there was no time like the long ago and no music for him like poor old Balfe, whatever other people might say; and his eyes filled up so much with tears that he could not find what he was looking for and in the end he had to ask his wife to tell him where the corkscrew was.
The dead: His soul swooned slowly as heard the snow falling faintly through the universe and faintly falling, like the descent of their last end, upon all the living, and the dead.
Questa famosa raccolta di racconti vuole offrire uno spaccato dell'esperienza dublinese di Joyce. I quindici racconti restano sospesi nella nebbia della città, cogliendo delle istantanee nella vita dei suoi personaggi, offerte così, senza un inizio o una fine nel senso stretto della parola. Dal racconto più lungo, I morti, è stato tratto un film.
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Descrizione del libro
Racconti. Stanza cucù, scaffale 4
Riassunto haiku
Biblioteca di un personaggio famoso: James Joyce
James Joyce ha una Legacy Library. Legacy libraries sono le biblioteche personali di famosi lettori, aggiunte dai membri di LibraryThing che appartengono al gruppo Legacy Libraries.