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The World of Yesterday di Stefan Zweig
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The World of Yesterday (edizione 2013)

di Stefan Zweig (Autore), Anthea Bell (Traduttore)

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2,563765,749 (4.32)84
By the author who inspired Wes Anderson's film, The Grand Budapest Hotel Written as both a recollection of the past and a warning for future generations, The World of Yesterday recalls the golden age of literary Vienna--its seeming permanence, its promise, and its devastating fall. Surrounded by the leading literary lights of the epoch, Stefan Zweig draws a vivid and intimate account of his life and travels through Vienna, Paris, Berlin, and London, touching on the very heart of European culture. His passionate, evocative prose paints a stunning portrait of an era that danced brilliantly on the edge of extinction. This new translation by award-winning Anthea Bell captures the spirit of Zweig's writing in arguably his most revealing work.… (altro)
Utente:eluminati
Titolo:The World of Yesterday
Autori:Stefan Zweig (Autore)
Altri autori:Anthea Bell (Traduttore)
Info:University of Nebraska Press (2013), Edition: Reprint, 472 pages
Collezioni:La tua biblioteca
Voto:*****
Etichette:Non-Fiction

Informazioni sull'opera

Il mondo di ieri: Ricordi di un europeo di Stefan Zweig

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Un ritratto dell'Europa tra la fine dell'800 e il 1939, scritto da un convinto europeista che vede crollare nell'arco della sua vita l'Europa come casa comune, travolta dall'odio e dalle guerre. E' anche una storia, vissuta in prima persona, della vita culturale europea della prima metà del XX secolo ( )
  cipeciop | Dec 29, 2022 |
Molto più che semplice autobiografia, Il mondo di ieri è il ritratto di un’epoca scomparsa, la suprema epopea di quella “Felix Austria” che tanto segnò la storia e la cultura europea, quel mondo nel quale «ognuno sapeva quanto possedeva e quanto gli era dovuto, quel che era permesso e quel che era proibito: in cui tutto aveva una sua norma, un peso e una misura precisi». Al centro di tutto sta la Vienna imperiale, simbolo di un’epoca indimenticabile che Zweig – esponente di una generazione che «ha imparato a fondo l’arte preziosa di non rimpiangere il perduto» – descrive in tutto il suo splendore e in tutte le sue contraddizioni. Pubblicato postumo, Il mondo di ieri è segnato da un’atmosfera autunnale che imprime all’intera opera il severo suggello della modernità.
  kikka62 | Apr 2, 2020 |
Incipit
"Se tento di trovare una formula comoda per definire quel tempo che precedette la prima guerra mondiale, il tempo in cui son cresciuto, credo di essere il più conciso possibile dicendo: fu l'età d'oro della sicurezza. Nella nostra monarchia austriaca quasi millenaria tutto pareva duraturo e lo Stato medesimo appariva il garante supremo di tale continuità. I diritti da lui concessi ai cittadini erano garantiti dal parlamento, dalla rappresentanza del popolo liberamente eletta, e ogni dovere aveva i suoi precisi limiti. La nostra moneta, la corona austriaca, circolava in pezzi d'oro e garantiva così la sua stabilità. Ognuno sapeva quanto possedeva o quanto gli era dovuto, quel che era permesso e quel che era proibito: tutto aveva una sua norma, un peso e una misura precisi. Chi possedeva un capitale era in grado di calcolare con esattezza il reddito annuo corrispondente; il funzionario, l'ufficiale potevano con certezza cercare nel calendario l'anno dell'avanzamento o quello della pensione. Ogni famiglia aveva un bilancio preciso, sapeva quanto potesse spendere per l'affitto e il vitto, per le vacanze o per gli obblighi sociali, e vi era anche sempre una piccola riserva per gli imprevisti, per le malattie e il medico. Chi possedeva una casa la considerava asilo sicuro dei figli e dei nipoti; fattorie e aziende passavano per eredità di generazione in generazione; appena un neonato era in culla, si metteva nel salvadanaio o si deponeva alla cassa di risparmio il primo obolo per il suo avvenire, una piccola riserva per il suo cammino. Tutto nel vasto impero appariva saldo e inamovibile e al posto più alto stava il sovrano vegliardo; ma in caso di sua morte si sapeva (o si credeva di sapere) che un altro gli sarebbe succeduto senza che nulla si mutasse nell'ordine prestabilito. Nessuno credeva a guerre, a rivoluzioni e sconvolgimenti. Ogni atto radicale, ogni violenza apparivano ormai impossibili nell'età della ragione",

"Sicurezza", "stabilità": parole lontanissime dal nostro tempo, dalla nostra società insicura, "liquida", senza certezze e piena di sfiducia e di rancore,
Zweig, in questo meraviglioso libro, racconta la sua vita dal periodo della giovinezza nella Vienna della belle époque alle tragiche vicende dei due periodi bellici, quelli della prima e della seconda guerra mondiale, che vive con profonda e dolorosa partecipazione.
Colpisce come la società di allora non avesse percepito i segnali che preannunciarono lo scoppio delle due guerre e si illudessero, fino all'ultimo, che la pace fosse ancora possibile.
Soprattutto non si resero conto della peste del nazionalismo che pervase le classi dirigenti e i popoli europei portandoli alla catastrofe.
Purtroppo, l'attualità sembra riportarci questa peste, allorché interi Paesi riscoprono l'orgoglio nazionale e ricercano nemici esterni, mentre si affievolisce il ricordo delle tragedie del Novecento
Il libro di Zweig è un'ode accorata ad un'Europa solidale, che riscopra la civiltà e lo spirito dei suoi tempi e dei suoi uomini migliori, superando i nazionalismi e gli egoismi. ( )
  ren47 | Feb 7, 2017 |
Bellissima autobiografia in cui Stefan Zweig narra la vita, la scuola, la frequentazione di menti illustri e gli orrori delle guerre mondiali. ( )
  zinf | Mar 24, 2013 |
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Det är en kulturgärning av ansenligt format, att den här boken åter gjorts tillgänglig.

 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Zweig, Stefanautore primariotutte le edizioniconfermato
Bell, AntheaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gleichmann, GabiPostfazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hagerup, AndersTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hagerup, IngerTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Heerikhuizen, F.W. vanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Paladino, LorenaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Toorn, Willem vanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Toorn, Willem vanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Zohn, HarryIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Titolo canonico
Titolo originale
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Data della prima edizione
Personaggi
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Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Andiamo incontro al tempo
come lui viene incontro a noi.
William Shakespeare, Cimbelino
Dedica
Incipit
Se tento di trovare una formula comoda e incisiva per l'epoca che precedette la prima guerra mondiale, il periodo in cui io sono cresciuto, spero di essere quanto più pregnante possibile dicendo: era l'età dell'oro della sicurezza.
Citazioni
Ultime parole
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
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Lingua originale
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By the author who inspired Wes Anderson's film, The Grand Budapest Hotel Written as both a recollection of the past and a warning for future generations, The World of Yesterday recalls the golden age of literary Vienna--its seeming permanence, its promise, and its devastating fall. Surrounded by the leading literary lights of the epoch, Stefan Zweig draws a vivid and intimate account of his life and travels through Vienna, Paris, Berlin, and London, touching on the very heart of European culture. His passionate, evocative prose paints a stunning portrait of an era that danced brilliantly on the edge of extinction. This new translation by award-winning Anthea Bell captures the spirit of Zweig's writing in arguably his most revealing work.

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