Hugo Pratt (1927–1995)

In “L’uomo del grande Nord” Hugo Pratt ci conduce in Canada, nelle morse del grande freddo, delle nevi perenni. Il protagonista silenzioso è Joseph Montour Riel, un mezzo sangue, nipote di Louis Riel, un ribelle. Il protagonista ha un suo senso della giustizia, scalpa i nemici, accoltella un prete ipocrita, salva un bambino da morte certa, ma non dice al padre di averlo salvato. Un uomo particolare che ad un certo punto incontra un esponente della Royal Canadian Mounted Police e condivide un percorso di avventura. E tra i due uomini nasce un senso di rispetto, nonostante rispondano a logiche, culture e valori opposti. E alla fine della storia ognuno prenderà la sua strada, il poliziotto, testualmente, va dalla parte opposta. Il segno unico di Pratt assume grande spazio in questa storia che si muove tra il silenzio e il bianco della neve. Un altro grande episodio di questa splendida collana.… (altro)

Il terzo volume di Pratt su questa splendida collana è ambientato in Africa, in Somalia, durante il periodo delle guerre di indipendenza dagli imperi coloniali da parte delle popolazioni locali. La storia ha come protagonista il capitano Robinson che si trova nel deserto per guidare una spedizione britannica contro i rivoltosi. Il suo battaglione verrà letteralmente sterminato e quando si troverà solo in un avamposto dove le uniche presenze sono i compagni morti incontrerà uno spirito nero che lo farà calare in una dimensione onirica in cui i morti diventano ingombranti presenze. Nella contrapposizione tra culture, nelle infinite scale di grigi c’è il senso di questo volume di Pratt, autore perfetto per rappresentare dimensioni inesplorate.… (altro)

La dimensione narrativa di Pratt è sempre particolare, in una sorta di chiaroscuro tra realtà e fantasia. E così questa storia ambientata nel Nord-est del Brasile dell’inizio del secolo scorso, nel periodo delle rivolte dei cangaceiros contro i latifondisti può essere letta da diverse prospettive. La storia inizia con la lettura delle carte da parte di una veggente, ed ecco l’esoterismo, il voodoo, uno degli elementi cari all’artista veneziano. E le carte vengono lette ad una bellissima ragazza, ed ecco l’erotismo, la sensualità, di cui l’opera di Pratt è sempre stata pregna. E poi, finalmente, l’avventura in un incrocio di storie, di sesso e violenza che solo il creatore di Corto Maltese poteva ben concentrare in sessanta pagine. Onore ad Hugo Pratt.… (altro)