Leo Lionni (1910–1999)
Autore di Guizzino
Sull'Autore
Leo Lionni was born in Amsterdam on May 5, 1910. He attended the University of Zurich and also earned a doctorate in Economics from the University of Genoa in 1935. He taught himself to draw by visiting museums. After marrying Nora Maffi in 1931, Lionni moved to Milan, Italy, where he became known mostra altro as a painter. In 1939 he moved to Philadelphia and began working in advertising design. Lionni held several positions in the artistic field including artistic director and design director. He also served as president of the American Institute of Graphic Arts. Around 1960 Lionni moved back to Italy. His first of over forty children's books was Little Blue and Little Yellow. Other titles include Inch by Inch, Frederick, Swimmy, and Alexander and the Wind-up Mouse, all of which won a Caldecott Honor. In addition, he received the American Institute of Graphic Arts Gold Medal in 1984. Lionni died on October 11, 1999 at his home in Tuscany, Italy at the age of 89. (Bowker Author Biography) mostra meno
Serie
Opere di Leo Lionni
Raising a reader :PE #28 6 copie
Swimmy (Wrong ISBN) 4 copie
Der kleine Affe 3 copie
Chameleons Preschool Unit Bag 1 copia
Leo Lionni, pitture 1 copia
Leo Leonni 1 copia
L'année des souris 1 copia
L'anno del topo 1 copia
Pé Ante Pé 1 copia
Leo Lionni Set of 4 Books (Matthew's Dream ~ Cornelius ~ Alexander and the Wind-Up Mouse (Caldecott Honor Book) ~ Inch… (1993) 1 copia
The Foolish Turtle 1 copia
Caldecott Medal and Honor Picture Books: Set of 6 (The Thanksgiving Story ~ Alexander and the Wind-Up Mouse ~ Inch by… (1996) 1 copia
Opere correlate
The Myth of Sisyphus and Other Essays (1942) — Immagine di copertina, alcune edizioni — 7,030 copie, 43 recensioni
The 20th-Century Children's Book Treasury: Picture Books and Stories to Read Aloud (1998) — Autore — 1,612 copie, 14 recensioni
St. Mawr & The Man Who Died (1925) — Progetto della copertina, alcune edizioni — 373 copie, 3 recensioni
Design Culture: An Anthology of Writing from the AIGA Journal of Graphic Design (1997) — Collaboratore — 42 copie
Chicka, Chicka, Boom, Boom...and Lots More Learning Fun [1999 film] (2001) — Author & Illustrator — 29 copie, 2 recensioni
Etichette
Informazioni generali
- Nome canonico
- Lionni, Leo
- Data di nascita
- 1910-05-05
- Data di morte
- 1999-10-11
- Sesso
- male
- Nazionalità
- USA
Netherlands (birth) - Luogo di nascita
- Amsterdam, Paesi Bassi
- Luogo di morte
- Radda, Tuscany, Italy
- Luogo di residenza
- Toscana, Italia
Philadelphia, Pennsylvania, USA
Amsterdam, Paesi Bassi - Istruzione
- Università di Genova (laurea in Economia)
- Attività lavorative
- graphic designer
writer
children's book author
illustrator - Premi e riconoscimenti
- Society of Illustrators Lifetime Achievement Award (Posthumous, 2007)
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Recensioni
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al.vick-series (1)
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Premi e riconoscimenti
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Statistiche
- Opere
- 94
- Opere correlate
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- #324
- Voto
- 4.0
- Recensioni
- 1,529
- ISBN
- 826
- Lingue
- 22
- Preferito da
- 21
Racconta di come furono rinvenute le prime specie, tratta della loro caratterizzazione, delle loro origini e morfologia, discute della loro "botanicità" e "organicità", e descrive le specie e sottospecie principali. Le piante parallele si suddividono in due classi: quelle della prima, più numerosa, vivono fuori dal tempo come "fossili di se stesse", quelle della seconda vivono nel tempo mutevole e soggettivo della nostra coscienza. Tutte sono "amateriche", prive di organi interni, strutture cellulari e processi vitali, non sono soggette alla lotta per la sopravvivenza e all'evoluzione, né vittime dell'inevitabile decadenza e distruzione che è il destino di tutti i normali organismi viventi. Di conseguenza, la botanica parallela è priva di anatomia, fisiologia e genetica, e consiste quasi solo della morfologia. Arbitrarie, imprevedibili, inquietanti, le sue piante possiedono strane proprietà che sfidano la logica e la normale percezione. Per la loro estrema fragilità, raccoglierle, conservarle e studiarle è impresa ardua, ai limiti dell'impossibile. Ciononostante, molti studiosi vi si sono gettati, e questo libro ne dà conto estesamente.
È chiaro che le piante parallele sono quelle disegnate e quelle immaginate, e questo è il manuale di una scienza immaginaria. E oltre alla botanica parallela, contiene elementi di una geografia parallela, di un'antropologia parallela, di una mitologia parallela, e di una zoologia parallela. Senza che il lettore noti la differenza, amàlgama studiosi veri e studiosi inventati, cita libri veri e libri inventati, parla di viaggi e spedizioni in luoghi veri e luoghi inventati, racconta favole e miti: si può ben dire che abolisce il confine tra il reale e l'immaginario. Il tutto con un'impostazione e un tono da vero saggio scientifico.
Ecco quindi i resoconti fedeli e oggettivi delle ricerche e delle spedizioni dei botanici, delle pubblicazioni e dei congressi, delle dispute e dei contrasti sulla natura delle piante parallele, le dotte citazioni di scritti specialistici. Ma lo stile lievemente sussiegoso e sottilmente ironico rende chiaro che è tutta una deliziosa presa in giro dello stile accademico e delle pratiche dell'accademia.
Sembra che il libro non apprezzi l'atteggiamento della scienza moderna, che riduce tutto all'osservazione il più possibile oggettiva, all'esperimento, all'uso di strumenti sempre più sofisticati, considera solo ciò che si può vedere e toccare e rilevare e misurare. L'epilogo mette in guardia contro la pigrizia mentale e "il repertorio nozionistico della tradizionale formazione scientifica", e invita ad essere aperti alla meraviglia (il "dono di Thauma") e persino allo sgomento, all'esplorazione di "mondi ignoti, ricchi di entusiasmanti prospettive", anche "contro il buon senso e il tornaconto personale". Ma la scienza, correttamente praticata, fa proprio questo. Quindi forse il vero bersaglio è l'atteggiamento di "gravoso e farraginoso rifiuto, la diffidente ostilità di coloro i quali, con burocratica e miope rassegnazione" si rifiutano di uscire "dall'aria caliginosa del loro status quo mentale", e di fare almeno qualche passettino fuori dai loro soliti triti terreni battuti.
Un libro come questo avrebbe potuto essere valorizzato da una grafica originale e fantasiosa. Invece si può ben dire che l'impostazione grafica contraddice lo spirito del testo: è del tutto ordinaria e priva di qualunque guizzo di creatività, il carattere usato è il comunissimo e banalissimo Garamond Simoncini, e anche la qualità di stampa delle illustrazioni lascia un po' a desiderare.… (altro)