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Sto caricando le informazioni... Reading Lolita in Tehran (originale 2003; edizione 2003)di Azar Nafisi (Autore)
Informazioni sull'operaLeggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi (2003)
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Quattro scrittori americani per raccontare la rivoluzione islamica di Khomeini in Iran. Nafisi è una professoressa di letteratura statunitense e scandisce i tempi dell’oppressione islamica negli anni 80 nella coltissima Teheran, con la progressiva limitazione dei diritti civili e, in particolare, delle libertà delle donne. All’inizio la Nafisi condivide con i suoi studenti la lettura di Lolita di Nabokov ed il vivace scambio di opinioni tra una docente affermata e giovani studentesse obbligate a coprirsi il capo è testimonianza della vitalità culturale dell’Iran che, in qualche modo, cercava di contrastare l’assolutismo islamico; poi si passa all’analisi di Gatsby di Fitzgerald, gli incontri si diradano, alcune studentesse sono state arrestate, il clima è diventato nettamente più pesante; poi la Nafisi utilizza Henry James per raccontare la recrudescenza delle violenze del regime islamico, passando in rassegna le vicissitudini delle sue studentesse, piene di umanità, ma private della speranza, e conclude il libro con Jane Austen. Questo libro è un grande omaggio alla letteratura come strumento di contrapposizione all’assolutismo, nei grandi libri della letteratura statunitense la Nafisi trova le ragioni delle contraddizioni della guerra santa contro l’occidente mossa dagli Ayatollah. Eppure debbo confessare che nonostante gli interessantissimi spunti dell’autrice, in diversi passaggi l’autrice mi è sembrata un po' scontata. Le memorie di una professoressa Iraniana (emigrata negli Stati Uniti) sul periodo convulso della rivoluzione e della successiva formazione della Repubblica Islamica dell'Iran. Non è una vera e propria autobiografia, i ricordi si susseguono senza un ordine preciso e sono intrecciati alla critica letteraria di grandi classici occidentali (James, Nabokov, Austen, Fitzgerald) che l'autrice era solita analizzare durante le sue lezioni; la parte più interessante delll'opera è proprio l'analisi dei testi, perchè è condotta in una prospettiva nuova rispetto a quella a cui siamo abituati, attraverso gli occhi di giovani uomini e donne islamici, cresciuti con altri valori e in un mondo totalmente diverso da quello presentato nei libri in esame. In generale il saggio ha faticato a coinvolgermi, benchè non abbia difetti formali evidenti; infatti è ben scritto e tratta temi interessanti. Fino alle pagine finali non sono riuscita a rendermi conto di quale fosse il problema, poi finalmente la rivelazione: manca qualunque scintilla di vivacità; non c'è humour, non c'è pathos, non c'è energia; gli episodi si susseguono banalmente, senza che il lettore riesca mai a sentirsi parte della storia o a empatizzare con qualcuno dei personaggi presentati, che pure hanno vissuto esperienze terribili. In conclusione l'autrice poteva limitarsi alla critica letteraria, magari approfondendola di più, ed evitare la parte memorialistica che è noiosa senza scampo. Ritratto dell'IRAN durante la rivoluzione islamica. Situazione difficilissima in cui la protagonista, la stessa scrittrice, attraverso l'uso e la forza della letteratura riesce a venire a capo emotivamente delle vicende esterne altrimenti non comprensibili. Visione al femminile, bellissima, della società che si chiude sempre più ai diritti delle donne. Molto bello, da leggere Ritratto dell'IRAN durante la rivoluzione islamica. Situazione difficilissima in cui la protagonista, la stessa scrittrice, attraverso l'uso e la forza della letteratura riesce a venire a capo emotivamente delle vicende esterne altrimenti non comprensibili. Visione al femminile, bellissima, della società che si chiude sempre più ai diritti delle donne. Molto bello, da leggere
The charismatic passion in the book is not simply for literature itself but for the kind of inspirational teaching of it which helps students to teach themselves by applying their own intelligence and emotions to what they are reading. [A]n eloquent brief on the transformative powers of fiction--on the refuge from ideology that art can offer to those living under tyranny, and art's affirmative and subversive faith in the voice of the individual. A spirited tribute both to the classics of world literature and to resistance against oppression. Ha come guida per lo studenteHa come guida per l'insegnantePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
This is the story of Azar Nafisi's dream and of the nightmare that made it come true. For two years before she left Iran in 1997, Nafisi gathered seven young women at her house every Thursday morning to read and discuss forbidden works of Western literature. They were all former students whom she had taught at university. They were unaccustomed to being asked to speak their minds, but soon they began to open up and to speak more freely, not only about the novels they were reading but also about themselves, their dreams and disappointments. Nafisi's account flashes back to the early days of the revolution, when she first started teaching at the University of Tehran amid the swirl or protests and demonstrations. Azar Nafisi's tale offers a fascinating portrait of the Iran-Iraq war viewed from Tehran and gives us a rare glimpse, from the inside, of women's lives in revolutionary Iran. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)820.9Literature English English literature in more than one form History, description, critical appraisal of works in more than one formClassificazione LCVotoMedia:
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Avevo paura che Leggere Lolita a Teheran mi avrebbe annoiato perché non avevo letto gran parte dei libri citati; e invece, da brava insegnante, Nafisi mi ha fatto solo venire voglia di leggere ancora di più. Ammetto però che non vi troverete nessuna novità in tema di interpretazione delle opere, quindi se siete del mestiere è possibile che in alcuni punti vi annoierete.
I momenti che ho preferito sono quelli nei quali si vede il potere della letteratura, la sua capacità di abbattere le barriere, di farci andare laddove da solə avremmo troppa paura ad addentrarci. La letteratura, lasciata libera di esprimersi, non conosce pudori, diktat o manicheismo: quanto di piace – e quanto riesce a metterci a disagio – la sua capacità di farci vedere la complessità del mondo senza bisogno di spiegarla, semplicemente mostrandocela.
Altrimenti perché spaventerebbe così tanto i regimi di tutto il mondo e di tutte le epoche? Ci ricordiamo sempre del potere della letteratura quando ci viene portata via: fino ad allora pare che la lettura sia solo un passatempo da perdigiorno, da gente annoiata che nella vita non fatica abbastanza. E invece la lettura è una di quelle attività che rendono la vita bella, ricca e piacevole: se non ha la considerazione che merita, qualcosa non va. Ne sappiamo qualcosa anche noi... ( )