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Sto caricando le informazioni... The New York Trilogy (originale 1985; edizione 1990)di Paul Auster (Autore)
Informazioni sull'operaTrilogia di New York di Paul Auster (1985)
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Una llamada telefónica equivocada introduce a un escritor de novelas policiacas en una extraña historia de complejas relaciones paternofiliales y locura; un detective sigue a un hombre por un claustrofóbico universo urbano; la misteriosa desaparición de un amigo de la infancia confronta a un hombre con sus recuerdos. Tres novelas que proponen una relectura posmoderna del género policiaco y que supusieron la revelación de uno de los más interesantes novelistas de nuestro tiempo. È contenuto inContieneHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
City of glass: A writer of a detective stories becomes embroiled in a complex and puzzling series of events, beginning with a call from a stranger in the middle of the night asking for the author.
Ghosts: Introduces Blue, a private dectective hired to watch a man named Black, who, as he becomes intermeshed into a haunting and claustrophobic game of hide-and-seek is lured into the very trap he created.
The locked room: The nameless hero journeys into the unkown as he attemps to reconstruct the past which he has experienced almost as a dream. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Tuttavia, Trilogia di New York non ha incontrato i miei gusti e il mio favore: l’ho trovata troppo impegnata a costruire intreccio su intreccio, stanza dentro stanza, indizi su indizi, doppelgänger su doppelgänger, senza curarsi minimamente di andare oltre al mero esercizio di stile. La mia impressione durante la lettura è stata di avere tra le mani l’esempio pratico di una teoria: l’avrei trovato interessante se fosse stato all’interno di un saggio, visto che mi avrebbe aiutato a capire le tesi presentate, ma così l’ho trovato abbastanza fine a se stesso.
Anzi, per quanto in alcuni punti (soprattutto la parte iniziale di ogni romanzo) Auster abbia davvero avuto tutto il mio interesse e la mia ammirazione, con il proseguimento della lettura è subentrata proprio la noia e, complice la presenza del doppelgänger – forse in maniera piuttosto insensata, viste le differenze –, mi è venuta in mente Twin Peaks.
La serie tv di Lynch certo non manca di avvenimenti apparentemente incomprensibili, ma a differenza di Trilogia di New York ha mantenuto vivo il mio interesse, non solo per un generico “voglio vedere cosa succede”, ma anche per il coinvolgimento provato nei confronti dei vari personaggi. Ecco, questo manca completamente in questa trilogia e, nonostante la bravura di Auster, non sono proprio riuscita ad apprezzarla. ( )