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Recensioni

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Isaac Bashevis Singer è uno dei miei autori preferiti. E mi approccio a questo poderoso volume con l’entusiasmo e con l’attenzione che questo libro merita. Singer, con il fratello e la sorella, è riuscito a rappresentare in maniera inedita il variegato mondo chassidico con un livello di dettaglio impressionante. La storia è ambientata a Varsavia, sono gli anni che precedono l’invasione della Polonia da parte della Germania, la tragedia perfetta si sta per abbattere sul popolo d’Israele. Ma Singer riesce a rappresentare un clima di quotidianità perfetto, la vita della famiglia Moskat procede come in tutte le famiglie, in cui amori, passioni, rancori si sovrappongono per poi dipanarsi. Nel romanzo Singer mette in scena una pletora di personaggi che rappresentano la varia umanità e le mille sfaccettature della realtà ebraica. Il romanzo si apre con la storia di Reb Meschulam Moskat, un ricco uomo d’affari che è molto rispettato nella comunità ebraica di Varsavia. Ma i figli e le figlie non hanno il rigore del padre, così come i consorti. E un alto personaggio di rilievo è Koppel, l’autista di Reb che lo serve con devozione, sempre in attesa di poter derubare gli eredi. E così in un colorato quadro di relazioni Singer racconta la storia della decadenza morale di una famiglia che anticipa, di poco, lo sterminio. Romanzo decisamente complesso, non di semplice lettura ma molto bello.½
 
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grandeghi | 15 altre recensioni | Apr 8, 2024 |
Max e Flora fa parte della trilogia di libri del premio Nobel Isaac Bashevis Singer pubblicati postumi, insieme a Keyla la rossa e Il ciarlatano. Nel romanzo, breve ma intenso, emergono le grandi qualità narrative di Singer che da storie semplici riesce sempre ad estendere la visione al generale. Max e Flora sono una coppia polacca che è emigrata in Argentina e ha avuto successo. Max ha una fabbrica di borsette, Flora una casa di appuntamenti, siamo nei primi anni del Novecento, gli echi della Prima guerra mondiale e della tragedia del nazismo sono ancora lontani. Ma Singer trasuda cultura ebraica, le personificazioni dei personaggi sono magistrali, il degrado culturale della società dell’epoca appare evidente. La coppia tornata a Varsavia cerca di rinnovare gli stimoli sessuali, Max invita Flora a frequentare il suo precedente amante, Feivele Shechter, un attore di teatro. E, intanto, entra in contatto con una banda di anarchici che progetta una rapina in una banca prevista attraversando un tunnel sotterraneo che Max si impegna a finanziare. Ma quando Max scopre che Flora ha avuto un passato da prostituta il rapporto di coppia si spezza, lascia la donna e inizia a convivere con Rashka, una ragazzina ingenua. Una storia che va al di là della sorte dei personaggi per un libro di gradevolissima lettura.½
 
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grandeghi | Jan 8, 2024 |
I romanzi di Isaac Bashevis Singer riescono a trasportare il lettore sul palcoscenico, rendono gli odori, i rumori dei posti, si vedono negli occhi i protagonisti. Ombre sull’Hudson è un romanzo all’apparenza semplice, in cui la vita dei protagonisti viene narrata senza nessun eccesso. A prima vista potrebbe sembrare la trama tipica di un romanzo di appendice, tradimenti, rimpianti, eccessi. Hertz Grein si divide tra tre donne, la moglie Leah, l’amante Esther e la nuova fidanzata Anna. Sono tre donne diverse che rappresentano insieme l’universo della femminilità e l’autore riesce a rappresentare perfettamente tutte le sfumature. E le famiglie delle tre donne diventano il palco sul quale Singer mette in scena la sua rappresentazione. Grein non riesce a scegliere, mai, da un lato il rispetto per la tradizione e, quindi, per la moglie Leah, malata, insoddisfatta ed insoddisfacente; dall’altro l’attrazione carnale per Esther, archetipo dell’amante sempre perdutamente innamorata. E infine Anna, la donna autonoma, decisa, indipendente. Anna è figlia di un imprenditore Boris Makaver che non accetta il rapporto della ragazza con Grein e la ripudia; che nel frattempo si lancia in un improbabile attività marittima e verrà salvato dal dissesto proprio dalla figlia. La morte prematura dell’ex marito di Anna fa precipitare Grein in un vortice di sensi di colpa, si ritiene responsabile, si definisce assassino. E prima tornerà dalla moglie e poi deciderà, per la prima volta, di tentare la convivenza con Esther. Ma il romanzo non è questo, le storie passano in secondo piano rispetto all’intensità del racconto, in cui tutte le sensibilità della cultura ebraica vengono meravigliosamente declinate da Singer, in un affresco perfetto della comunità israelita a New York nel secondo dopoguerra. Un grandissimo romanzo.
 
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grandeghi | 5 altre recensioni | Apr 20, 2023 |
Nuovo tentativo, fallito. Al ventisettesimo diavolo gliel'ho data su. Probabilmente su una sola cosa concordo con Isaac B: quando diceva che dei due fratelli quello bravo era Israel.
 
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winckelmann | 2 altre recensioni | Jul 19, 2020 |
Yentl, una ragazza ebrea intelligente e assetata di sapere, si traveste da uomo per poter continuare a studiare, contro le tradizioni del suo villaggio in Polonia, ai primi del '900. Ma s'innamora di Avigdor, innamorato a sua volta di un'altra, e che la crede comunque un uomo. Ne nascono situazioni grottesche, finché Yentl decide di partire per gli Stati Uniti, dove essere donna non è penalizzante. (fonte: Mymovies)
 
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MemorialeSardoShoah | 3 altre recensioni | Jul 11, 2020 |
Ho iniziato questo libro con l’entusiasmo che l’esperienza della lettura dei libri dei fratelli Singer mi ha insegnato. Ma la storia di Hertz Minsker non mi ha entusiasmato, la prima parte del libro mi è sembrata addirittura noiosa. Poi man mano la storia di questo Don Giovanni a New York, nel pieno del delirio nazista in Europa, ha preso forma. I Singer sono straordinari nel rendere al meglio il mondo, le speranze ed i disagi degli ebrei tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo scorso. Ma Hertz, il ciarlatano, è un ebreo a cui non ero abituato, inusuale per unire il peggio della cultura occidentale ai peggiori vizi degli ebrei. Hertz Minsker incarna un modello di uomo diffuso, megalomane, sempre insoddisfatto, rancoroso e traditore. Non è il mondo tipico degli ebrei esuli per il mondo, un mondo fatto di rispetto delle tradizioni e di regole di vita che prevalgono sulle pulsioni individuali. Come detto la storia di Hertz prende forma man mano durante il racconto, all’inizio non decolla, stenta. Ma, comunque, è un romanzo che merita di essere letto.
 
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grandeghi | Jun 10, 2020 |
 
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MemorialeSardoShoah | May 27, 2020 |
Shosha è un romanzo di Isaac Bashevis Singer scritto in lingua yiddish, tradotto in inglese dall'autore insieme con il nipote Joseph e pubblicato per la prima volta da Farrar, Straus and Giroux nel 1978. L'autore riprenderà il nome del protagonista in Anime perdute. (fonte: Google Books)
 
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MemorialeSardoShoah | 10 altre recensioni | May 27, 2020 |
Il mago di Lublino è un romanzo di Isaac Bashevis Singer scritto in lingua yiddish nel 1960 e pubblicato in inglese nella traduzione, controllata dall'autore, di Elaine Gottlieb e Joseph Singer per la prima volta in volume da Noonday Press nel 1960 con il titolo The Magician of Lublin (fonte: Wikipedia)
 
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MemorialeSardoShoah | 15 altre recensioni | May 13, 2020 |
La luna e la follia è una raccolta di racconti di Isaac Bashevis Singer, pubblicata da Longanesi nel 1984, con la traduzione di Mario Biondi. Sono 16 racconti dalla raccolta in lingua inglese The Collected Stories, pubblicata da Farrar Straus & Giroux nel 1982, che ne contiene 47.(fonte: Wikipedia)
 
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MemorialeSardoShoah | May 13, 2020 |
E' con il suo diario da ragazzo, non ancora scrittore che Singer scopre la sua vocazione a narrare, a reinventarsi la favola della vita nella miseria e nell'angustia del ghetto di Varsavia. (fonte: Google Books)
 
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MemorialeSardoShoah | 2 altre recensioni | May 5, 2020 |
In questo libro di racconti, Singer sembra voler racchiudere tutto il suo mondo narrativo. Storie già celebri e personaggi meno noti animano queste pagine di demoni e drammi dell'affetto tradito, novelle fantastiche e cronache minute del quotidiano, trame sorprendenti e narrazioni solenni in cui è protagonista il destino. La varietà e la bizzarria di un folklore antico, le credenze, la leggenda hassidica, la cabbala, la vicenda corale della sua gente e il suo passato, l'intreccio spesso torbido dei sentimenti, la passione amorosa, la condanna della solitudine, tutto ciò Singer riesce a convertirlo sempre in un linguaggio dalle tinte forti, che mai perde il suo carattere narrativo. (fonte: Feltrinelli)
 
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MemorialeSardoShoah | 2 altre recensioni | May 5, 2020 |
La famiglia Moskat è un romanzo di Isaac Bashevis Singer. È stato scritto in lingua yiddish, tradotto in inglese da Abraham e Nancy Gross con la collaborazione dell'autore e pubblicato per la prima volta da Alfred A. Knopf nel 1950 con il titolo The Family Moskat. (fonte: Wikipedia)
 
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MemorialeSardoShoah | 15 altre recensioni | May 3, 2020 |
Alla corte di mio padre è un libro di memorie autobiografiche di Isaac Bashevis Singer, pubblicato nel 1956 in lingua yiddish e tradotto in inglese da Channah Kleinerman-Goldstein, Elaine Gottlieb e... (fonte: Google Books)
 
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MemorialeSardoShoah | 10 altre recensioni | Apr 21, 2020 |
Probabilmente avrei fatto meglio a leggerlo direttamente in inglese. Purtropp ho comprato il libro in Francia e temo che la traduzione in francese non fosse adeguata. Una decrizione , dolorosa e a volte cinica di un mondo di emigrati e di una comunità yiddish che stenta a conservare la propria identità. Una New York inquietante.
 
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emiliom | Mar 13, 2020 |
non mi è piaciuto e finirlo è stata una liberazione. ambientazione e personaggi decadenti.
 
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Claudy73 | 1 altra recensione | Feb 21, 2018 |
Tratto dal racconto breve "Yentl-the Yeshiva Boy" di Isaac Bashevis Singer, il film, diretto prodotto e interpretato (oltre che ovviamente cantato) da una Barbra Streisand in stato di grazia, è la storia di una coraggiosa donna ebrea di uno Shtetl Europeo di inizio XX secolo, che dimostra a se stessa e al mondo che la circonda che in fatto di cuore e intelletto nulla è impossibile. Alla morte del padre, per poter continuare gli studi sulla Torah e le sacre scritture della religione ebraica assolutamente vietate alle donne nel mondo ultraortodosso ebraico (e fino ad allora eseguite di nascosto da tutti e col placet del padre tollerante), la donna si taglia i capelli e con abbigliamento e viso mascolino, riesce addirittura a raggiungere una prestigiosa scuola Talmudica e a superare il complesso esame di ammissione. Qui diverrà "amico" di un suo collega di studi, Avigdor, innamorato della bellissima Hadass, cresciuta nella più rigida osservanza di tutti i precetti religiosi, e divenuta una casalinga e futura moglie ebrea perfetta. Ma un brutto giorno il padre della ragazza vieta il matrimonio per via di una superstizione,e Yentl si ritrova letteralmente al posto del suo amico come futuro sposo della donna!
 
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MemorialSardoShoahDL | 3 altre recensioni | Nov 20, 2017 |
"Dove sta scritto che deve esserci un senso? Forse il caos è il senso"

Noioso, senza neppure riuscire ad essere triste.
Vita quotidiana nel microcosmo ebreo di Varsavia prima della guerra.
Il protagonista, figlio di un rabbino ed educato su soli testi religiosi, curioso del mondo, si dà quasi clandestinamente, una formazione filosofica e letteraria, decide di essere uno scrittore, volta le spalle al quartiere dove è nato e cresciuto e si mette a frequentare l'immancabile Circolo degli Scrittori e a condurre una vita tra Scapigliatura e Bohème.
L'unica cosa cui non volta le spalle è l'amore per una compagna d'infanzia ritardata: quando la ritrova ciò condizionerà non poco le sue scelte e la sua vita.
Poi tutto viene spazzato via.
 
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ShanaPat | Jun 25, 2017 |
Un romanzo abbastanza lungo che narra le vicende di una, o meglio tre famiglie ebraiche nella Polonia d'inizio Novecento; un ritratto di un mondo che fu spazzato via dall'Olocausto. Vi si intrecciano diversi temi: i contrasti tra generazioni, fra tradizioni e modernità, tra ebrei osservanti (che tendono a essere anziani o provinciali) e secolarizzati (che tendono a essere giovani o cittadini), l'antisemitismo e il sionismo, con lo sfondo delle vicende storiche che hanno coinvolto la Polonia in quel periodo, fino all'invasione nazista, verso cui i personaggi alla fine sembrano scivolare in un'atmosfera tra incoscienza e fatalismo. Ma ciò che mi ha colpito di più è il fatto che quasi tutti i personaggi sono pieni di problemi: sono incapaci, buoni a nulla, falliti, scrocconi o in miseria, ladri, malati, mezzo matti, tormentati, fanno matrimoni imposti o sbagliati, divorziano per sposare la persona che amano e poi finiscono rapidamente con l'odiarla, e insomma non sono capaci di condurre una vita che abbia uno scopo o un senso. Com'è noto, tutto ciò fu annientato dalla follia nazista; ma il libro sembra suggerire che quella società ebraica si stesse già disgregando.
Forse può essere considerato un libro anti-antisemita: nel senso che mostra come gli ebrei e le loro vite e le loro vicende familiari (fatte salve le differenze di usi e costumi e pratiche religiose) non sono poi così diversi da quelle dei non ebrei.
Nel complesso la narrazione mi pare manchi di intensità; lo stile è abbastanza convenzionale, le frasi troppo brevi e spezzettate, raramente riesce ad emozionare nonostante i tormenti e le vicissitudini dei personaggi e la drammaticità degli eventi storici che fanno da sfondo. Un buon romanzo, ma non un grande romanzo.½
 
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Oct326 | 15 altre recensioni | Feb 6, 2016 |
(Come inizia:) "Sono il serpente primevo, il Maligno, Satana. La Cabbala si riferisce a me come a Samuele, e gli ebrei a volte si limitano a chiamarmi 'quello'. E' risaputo che mi piace combinare strani matrimoni, e deliziarmi di unioni sbagliate come quelle tra un vecchio e una fanciulla, tra una brutta vedova e un giovane nel fiore degli anni, tra uno storpio e una gran bellezza, tra un cantore e una sorda, tra una muta e un millantatore..."
 
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circa2000 | Jan 12, 2014 |
E' con il suo diario da ragazzo, non ancora scrittore che Singer scopre la sua vocazione a narrare, a reinventarsi la favola della vita nella miseria e nell'angustia del ghetto di Varsavia. Singer, emigrato negli Stati Uniti nel 1935, quando in Europa cominciava a soffiare la tempesta hitleriana, rivive con dolcezza, arguzia e forza una lontana stagione della sua vita.
 
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BiblioLorenzoLodi | 2 altre recensioni | Aug 7, 2012 |
 
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dzog | Dec 14, 2010 |
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