Alex Michaelides

I thriller psicologici sono i miei preferiti, quelli dove l'azione è assente e la tensione tutta mentale: questo romanzo ne è un esempio perfetto.
La storia entra subito nel vivo e non ci sono mai cali di ritmo, in un modo o nell'altro saremo sempre spinti a girare pagina per scoprire un tassello in più. La trama è il vero (e unico) focus della vicenda, ma devo dire che è costruita in modo magistrale, specialmente il finale che rimette tutto in gioco e ribalta il punto di vista, trasformando quello che sembrava un difetto di scrittura nel fulcro dell'opera. [SPOILER]-L'etica discutibile di Theo ed il suo egocentrismo smisurato lo rendono un personaggio sempre più sgradevole man mano che si va avanti, per non parlare dell'insofferenza che si prova nel vedere interminabili capitoli dedicati alla moglie infedele: tutto trova un senso quando si comprende che non stiamo leggendo la relazione di uno psicologo ma la confessione di un assassino.-[FINE SPOILER]. Non me lo aspettavo e devo dire che lo trovo un espediente se non originale (la Christie lo ha fatto già negli anni '30), sicuramente di grande effetto.
E' ovvio che parliamo pur sempre di un romanzo di intrattenimento, quindi non dovremo aspettarci sottigliezze interpretative o stilistiche: i personaggi sono al servizio della storia e la scrittura semplicemente il mezzo con cui si è scelto di comunicarla.
Eppure nonostante i limiti evidenti è un libro che convince e dove tutto funziona perfettamente, un must per gli appassionati.… (altro)