Stephen Chbosky
Autore di Ragazzo da parete
Sull'Autore
Stephen Chbosky wrote and directed the feature film adaptation of his award-winning novel, New York Times bestselling, The Perks of Being a Wallflower. He has worked in film and television, on projects including the film version of the smash-hit musical Rent; the TV show Jericho; and others. He mostra altro also edited Pieces, a collection of short stories for Pocket Books. Chbosky graduated from the University of Southern California's Filmic Writing Program. His first film, The Four Corners of Nowhere, premiered at Sundance Film Festival. (Bowker Author Biography) mostra meno
Fonte dell'immagine: newtosandiego
Serie
Opere di Stephen Chbosky
The Perks of Being a Wallflower [2012 film] (2013) — Director & Screenplay — 401 copie, 4 recensioni
Wonder 1 copia
Etichette
Informazioni generali
- Nome canonico
- Chbosky, Stephen
- Data di nascita
- 1970-01-25
- Sesso
- male
- Nazionalità
- USA
- Luogo di nascita
- Pittsburgh, Pennsylvania, USA
- Luogo di residenza
- Los Angeles, California, USA
- Istruzione
- University of Southern California (BFA|1992)
- Attività lavorative
- director
television writer
producer
novelist
screenwriter - Agente
- Jeff Gorin (William Morris Agency)
Utenti
Discussioni
Found: fantasy(horror?) main character: Christopher. gains godly powers by building a treehouse in Name that Book (Gennaio 2023)
Recensioni
Liste
Movies/Shows (1)
Florida (2)
2010s (1)
Pageturners (1)
1990s (1)
Best Young Adult (1)
Premi e riconoscimenti
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Statistiche
- Opere
- 14
- Utenti
- 24,518
- Popolarità
- #856
- Voto
- 4.0
- Recensioni
- 841
- ISBN
- 172
- Lingue
- 19
- Preferito da
- 29
Charlie, il protagonista, mi ha fatto dubitare più di una volta che avesse quindici anni (tanto che ad un certo punto ho dubitato di aver capito bene quale fosse la sua età e sono tornata indietro). Capisco l'ingenuità da primo anno di superiori, ma questo sembra uscito direttamente da un'isola deserta, senza aver avuto contatti con gli esseri umani per molti, molti anni.
Altro elemento di perplessità è stato il massiccio ricorso ai riferimenti a libri, canzoni e film. So che nell'adolescenza rivestono un ruolo preminente (e così è stato anche per me), ma ogni film, ogni canzone, ogni libro sembrava messo lì per fare scena, per dimostrare al lettore che Charlie è un ragazzo speciale, sensibile, eccetera. Nessuno di questi riferimenti è stato capace si amalgamarsi con la storia o anche solo suscitarmi una riflessione: Charlie ama quel/quella film/canzone/romanzo e la cosa finisce lì. Che dire: buon per lui!
Il romanzo si presenta come una serie di lettere inviate a un ragazzo che Charlie personalmente non conosce. L'idea sarebbe stata buona se i pensieri di Charlie avessero avuto più forza, più incisività. Non sono mai riuscita a vederlo come un ragazzo traumatizzato: mi è sembrato più un marmocchio lacrimoso.
Di tutte questa superficialità, ne risentono anche i vari temi trattati - ma sarebbe più corretto dire "accennati". Droga, omosessualità, prime esperienze... Charlie ci si imbatte e ci racconta: è successo questo e io ho fatto così (o non sapevo cosa fare, dipende dai momenti). Punto. Pare che poco o niente di quello che fa/gli accade susciti in lui più di una riflessione veloce.
Tutto questo rende alla fine il romanzo più simile a una cronaca asettica che a un romanzo epistolare ed è un peccato perché con il giusto spessore avrebbe potuto essere un gran bel libro.… (altro)