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Andrea Molesini

Autore di Non tutti i bastardi sono di Vienna

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Sull'Autore

Fonte dell'immagine: ANDREA MOLESINI

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Informazioni generali

Data di nascita
1954-12-28
Sesso
male
Nazionalità
Italy
Nazione (per mappa)
Italy
Luogo di nascita
Venice, Italy

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Recensioni

Questo libro si rivolge agli insegnanti di scuola media e del biennio, ai bibliotecari, e a quanti desiderano suggerire ai ragazzi libri che raccontano la Shoà, lo sterminio degli ebrei avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Concepito per essere un agile strumento di lavoro, illustra le più recenti elaborazioni teoriche sul tema e propone una serie di schede dettagliate su racconti, romanzi e testimonianze che affrontano, da diversi punti di vista, uno degli eventi più tragici di tutta la nostra Storia. (fonte: andreamolesini.it)… (altro)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | May 17, 2020 |
Se invece di essere un lettore qualunque fossi un po’ più scaltrito nell’uso degli strumenti della critica letteraria, saprei forse esprimere con qualche precisione il motivo per cui questo libro mi ha lasciato alla fine dei conti insoddisfatto. Eppure è un romanzo di piacevole lettura, fondato su un racconto che, seppure con qualche arrotolamento su se stesso, è originale e avvincente. Mentre lo leggevo, però, pensavo ai quaderni che Irene Némirovsky riempiva per mettere a fuoco i personaggi che poi avrebbero agito nei suoi romanzi. Pagine e pagine di scritti non finalizzati alla pubblicazione ma alla costruzione di personalità definite e credibili, che non nascono e muoiono nella singola pagina del racconto ma ci arrivano con un passato, un carattere pienamente formato, una precisa individualità. Nella villa Spada di Refrontolo (Treviso) occupata dall’esercito austriaco dopo la disfatta di Caporetto sembrano invece passare figurine ritagliate nella carta e tutte più o meno già viste altrove: il nonno originale e la nonna tutta d’un pezzo, la zia zitella e il generale triste, l’aviatore inglese, lo sconosciuto misterioso, la cuoca brontolona e la figlia scema, il parroco con l’alitosi e la cugina di città disinvolta e un po’ puttana. E tutto scorre su un registro medio e non troppo ardito, senza cadute e senza voli, anche quando la vicenda prende una piega tragica che all’inizio non ci si aspetterebbe.
L’imperatore Giuseppe II disse una celebre sciocchezza a proposito del Ratto dal serraglio di Mozart, e cioè che c’erano troppe note. Se l’ha detta un imperatore posso certamente ricucinarmela io: da leccarsi i baffi a saper fare un’opera prima così ma nell’opera seconda io ci metterei un po’ meno note e un po’ più piani e forti, perché alla fine dei conti sono le sfumature che danno il sale all’arrosto.
… (altro)
 
Segnalato
winckelmann | 8 altre recensioni | Sep 24, 2017 |
Come Giuda tradì Gesù Cristo per denaro, così la servetta tradì l'agente segreto per amore. Per entrambi il risultato fu il suicidio per impiccagione a causa del rimorso. Banale.
 
Segnalato
fortunae | 8 altre recensioni | Jul 30, 2011 |

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