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Erri De Luca

Autore di Montedidio

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Sull'Autore

Erri De Luca is an Italian author, translator, and poet, born in Naples in 1950. His first book, Non ora, non qui (Not now, not here), was published in 1989. He has published over fifty books including "Il più e il meno", and "La Faccia delle nuvole", in 2016. His awards includes the 2013 European mostra altro Prize for Literature for his body of work. He was the winner of the 2016 Bad S-x in Fiction award for the book, The Day Before Happiness. (Bowker Author Biography) mostra meno

Serie

Opere di Erri De Luca

Montedidio (2001) 404 copie
Tu, mio (1998) 249 copie
Tre cavalli (2000) 239 copie
Il peso della farfalla (2009) 234 copie
Non ora, non qui (1989) 194 copie
Il contrario di uno (2003) 179 copie
In nome della madre (2006) 125 copie
In alto a sinistra (1994) 93 copie
Il torto del soldato (2012) 85 copie
Una nuvola come tappeto (1991) 79 copie
Impossibile (2019) 77 copie
Aceto, Arcobaleno (1992) 73 copie
Sulla traccia di Nives (2005) 69 copie
E disse (2011) 63 copie
Alzaia (1997) 58 copie
Storia di Irene (2013) 57 copie
La nature exposée (1900) 54 copie
Il più e il meno (2015) 36 copie
La parola contraria (2015) 36 copie
Nocciolo d'oliva (2002) 34 copie
La doppia vita dei numeri (2012) 33 copie
Pianoterra (1995) 29 copie
Le sante dello scandalo (2011) 28 copie
Italiana: antologia dei nuovi narratori (1991) — Autore — 27 copie
La musica provata (2014) 22 copie
Ora prima (1997) 20 copie
A grandezza naturale (2021) 20 copie
Il giro dell'oca (2018) 19 copie
Napolide (2006) 19 copie
Kohelet/Ecclesiaste (2001) 18 copie
Giona/Ionà - Trad. Erri DE LUCA (1995) — Autore — 16 copie
L'ospite incallito (2008) 15 copie
La faccia delle nuvole (2016) 12 copie
Senza sapere invece (2008) 10 copie
Il ‰cielo in una stalla (2008) 10 copie
Altre prove di risposta (2000) 10 copie
Libro di Rut (2000) — Autore — 9 copie
Diavoli custodi (2017) 5 copie
Le rivolte inestirpabili (2010) 3 copie
Spizzichi e bocconi (2022) 3 copie
Sotto la pressa del sole (2013) 3 copie
Aiuto (2010) 3 copie
Di là dal vetro (2011) 2 copie
La volta de l'oca (2022) 2 copie
L'heure H (2021) 2 copie
L'ospite della vigilia (2020) 2 copie
L'urgenza della libertà (1999) 2 copie
Tre fuochi 2 copie
Decalogo (1997) 2 copie
Questa città. Con DVD (2011) 2 copie
Le regole dello Shangai (2023) 1 copia
Las santas del escandalo (2019) 1 copia
Spizzichi e bocconi (2023) 1 copia
Zaric (2019) 1 copia
Adelfa, arco iris (2001) 1 copia
Lettere fraterne (2007) 1 copia
Pedres de volcà (1993) 1 copia
Përqafime 1 copia

Opere correlate

Una vita violenta (1959) — Prefazione, alcune edizioni419 copie
La città ribelle. Il caso Napoli (2017) — Prefazione — 4 copie

Etichette

Informazioni generali

Nome canonico
De Luca, Erri
Nome legale
De Luca, Enrico
Data di nascita
1950
Sesso
male
Nazionalità
Italia
Luogo di nascita
Naples, Italy
Luogo di residenza
Lazio,italia
Attività lavorative
operaio,magazziniere,camionista,muratore,scrittore
Premi e riconoscimenti
"France culture (1994)",Laure Bataillon (2002),Femina Etranger (2002)

Utenti

Recensioni

I fulmini sono bambini che cercano l'anima dei giocattoli a colpi di martello.
(38)

Se l'intenzione di De Luca era quella di scrivere un libro di racconti con un filo conduttore il risultato è mancato. Se, invece, volevano essere una serie di riflessioni sul passato, dato che i pensieri ci arrivano in ordine sparso, allora l'obiettivo è centrato.

Al rifugio San Sebastiano... Infilo la camicia di lana a scacchi bianchi e blu... L'ho presa da un libro, è calda e letteraria.
(32)

Quanto siamo rimasti zitti, poi che parole mandate allo sbaraglio nel campo dei centimetri che le nostre mani non potevano attraversare: ho scordato.
(91)
… (altro)
 
Segnalato
NewLibrary78 | 4 altre recensioni | Aug 29, 2022 |
Tra Mauro Corona e Mario Rigoni Stern (in tono minore).

Da pagina 41:

Nelle nuvole c'era il fiato umido delle bestie che aveva abbattuto e di antenati di uomini.
 
Segnalato
NewLibrary78 | 12 altre recensioni | Aug 4, 2022 |
Con De Luca provo sempre un po’ di disagio. Ci sono elementi della sua prosa che mi attraggono e nei quali riesco a identificarmi ed altri che mi irritano profondamente. Forse dovrei ragionare su cosa mi irrita ma in fondo, mi chiedo, è così importante?

1) “Gli piaceva insegnare: questo verbo per lui si realizzava nell’accendere nei ragazzi la voglia di conoscere che sta in ognuno di loro e che aspetta a volte solo un invito sapiente.” Il professor Corino era sicuramente piemontese e insegnava filosofia. L’episodio che De Luca racconta ha come protagonista Giovanni La Magna, un professore di greco di origini siciliane. Eppure la figura di questo protagonista ha fatto violentemente riaffiorare il ricordo del professor Corino. Non so se gli piacesse insegnare ma immagino che fosse consapevole di riuscire ad accendere in alcuni di noi quella voglia di conoscere che aspetta solo “un invito sapiente”. De Luca fa spiegare al suo personaggio la differenza tra omertà e solidarietà e gli fa esporre le proprie convinzioni su ciò che è morale e che, perché tale, va difeso. Per tutta la durata di questo episodio nel quale il professor La Magna spiega ai suoi allievi come discriminare il giusto dall’ingiusto il suo viso è stato per me quello di Corino, seduto alla cattedra in quarta C.

2) “Forse nella vita di ognuno capita un giorno in cui si è felici di odorare la merda.” Qualche settimana fa, in un colloquio di lavoro, tra quelle che considero le mie qualità ho inserito il non aver paura di “sporcarmi le mani con la merda”: non so se le persone che mi ascoltavano hanno capito; spesso mi sembra che lavorare con la merda sia considerato degradante; ma è davvero degradante scavare in profondità - rischiando anche di compromettere se stessi - per trovare l’origine dei problemi? per farne emergere l’origine profonda? A volte mi sembra che, pur di nascondere ciò che non si vuole o non si sa affrontare, si preferisca coprire i problemi scomodi con strati e strati di immacolata carta igienica pieni di progetti con i quali poi edificare edifici coerenti, puri, puliti, dimenticando che alla base i problemi rimangono lì, irrisolti.

3) “La vita dei vent’anni è piena di parassiti ansiosi di far nido in ogni rinuncia.” Mi domando se sia giusto vedere ogni scelta (le rinunce non sono delle scelte, in fondo?) come una ferita, una cicatrice, in cui si possano incistare i parassiti di quelle che, dopo anni, consideriamo sconfitte. Sono davvero quelle scelte che hanno partorito il marcio, o è l’urgenza di assolverci che ci fa riconsiderare il passato, che ci porta a trasferire le nostre “responsabiltà” su un “io” lontano?

4) “Quello che è accaduto prima di noi è altrettanto segreto.” Le profezie ci parlano sempre del futuro, ci svelano ciò che ancora non è stato. Dov’è quel mago capace, invece, di profetizzare il passato? Di rivelare i misteri di ciò che non potrà mai più essere detto?

5) “Volevo allora che i libri stessero al mondo come angeli custodi degli addii.” L’”allora” di questa frase lascia spazio a una distanza, a una differenza rispetto a un tempo “altro”. E l’imperfetto (è un caso questa coincidenza del tempo verbale?) ritorna più tardi in un’altra frase il cui oggetto sono di nuovo i libri: “Voleva bene ai libri.” Anche qui una distanza che induce a presumere che ciò che valeva un tempo non sia più così, sia mutato, rovesciato forse. E allora al libro non si vuole più bene? E allora il libro non è più un angelo? Forse è diventato un demone? Un diavolo custode? Un mostro che ci chiude nel suo labirinto, un mostro che non si può sconfiggere con gli strumenti di Teseo, ma con cui non possiamo far altro che convivere?
… (altro)
 
Segnalato
claudio.marchisio | 1 altra recensione | Jul 27, 2022 |
I libri possono nascondere una lima per segare le sbarre del lettore.
 
Segnalato
claudio.marchisio | Jul 18, 2022 |

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