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Recensioni

Questo libro raccoglie venti brevi saggi ricavati da articoli pubblicati su giornali e riviste. Si tratta di testi per il lettore comune, che introducono ad argomenti filosofici, sempre con l'appiglio a temi e autori dell'antica Grecia, di cui l'autore è specialista. Gli argomenti spaziano da temi generali come la felicità, la libertà, la conoscenza, la verità, ad altri più specifici, come il rapporto tra giustizia e vendetta, la storia lineare o ciclica, l'appropriazione di certi aspetti della cultura greca da parte del nazismo, o la filosofia razionalista di Averroè. Sono piccoli facili assaggi che toccano problemi importanti con uno stile vivace e spigliato, e a volte con accostamenti inattesi (Aristofane anticipatore di Freud, Edipo come detective, Platone Pirandello e l'inferno). Alcuni temi ricorrenti sono l'importanza della ragione come strumento per capire l'universo e per costruire uno spazio comune di convivenza; la critica delle chiusure particolaristiche; l'accettazione della complessità della vita di oggi e l'illusorietà di rifugiarsi in un passato più semplice e rassicurante che non può tornare; la smentita della contrapposizione tra un occidente che si presume razionale, maturo e superiore e un oriente visto come mistico e sentimentale.

Probabilmente sono stato attratto dal titolo, visto che sento molto l'agitazione del nostro tempo (tra folle scervellate o disperate, demagoghi e dittatori, terrorismi e fanatismi, catastrofi e disastri...). Ci sono, in questi articoli, collegamenti con problemi della società di oggi, ma l'intento di chiarire, confortare, aiutare a "fare ordine nel presente" non mi pare così spiccato, o almeno così efficace, al di là di un ottimismo generico e "buonista" che fa capolino in vari punti del testo e che a me non pare per nulla convincente. Il richiamo alla ragione, alla riflessione, alla conoscenza, all'apertura è importante nell'occidente di oggi, che sembra aver preso una strada opposta. Ma a questo richiamo l'occidente di oggi sembra diventato sordo, e ciò non promette nulla di buono.
Invece ho apprezzato l'intento divulgativo (Bonazzi è uno studioso di livello notevole, che sa parlare anche al profano) e la vivacità del tono. Data la natura di questi testi non c'è nulla di sistematico o di approfondito, ma ci sono innumerevoli spunti per ulteriori letture e indagini (che, come al solito e purtroppo, non ho la forza e il tempo di seguire se non forse in minima parte).

La copertina vorrebbe avere uno stile classicheggiante, forse persino un po' solenne, ma a me sembra abbastanza brutta.½
 
Segnalato
Oct326 | Apr 7, 2019 |