Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Sto caricando le informazioni... Freedom: A Novel (edizione 2010)di Jonathan Franzen (Autore)
Informazioni sull'operaLibertà di Jonathan Franzen
» 9 altro Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Walter e Patty sono il ritratto dei buoni vicini: gentili, premurosi, ecologisti. Eppure qualcosa va storto se, dopo qualche anno, i giornali definiscono Walter «arrogante ed eticamente compromesso» mentre Patty sprofonda nella depressione. Dopo Le correzioni, Jonathan Franzen sceglie di nuovo un matrimonio, il vincolo che lega due persone, per raccontare ciò che lega tutti gli uomini. Perché di tutti è la domanda: «Se sono libero di scegliere, allora come devo vivere?» Sul fatto che sia scritto bene, non ci sono dubbi. Grazie a una lingua semplice e ritmata, la narrazione scivola senza difficoltà per il lettore offrendo passaggi di grande brillantezza – si pensi solo all’incidente di Lalitha – e riuscendo, con qualche colpo di reni, a scrollarsi di dosso anche i tempi morti. Che sono un po’ troppi a dir il vero – ad esempio quando ci si addentra nella situazione ornitologica del Nord America – ma in fondo non sono il vero problema. E non lo sono neppure le pagine di autobiografia che si immaginano scritte dalla protagonista senza che la sua voce si possa distinguere da quella del narratore (così il lettore a volte finisce per dimenticarsi chi è che sta raccontando). Il guaio vero sono i personaggi che – qual più, qual meno – sono di un’antipatia che nasce da una combinazione di ottusa autodistruttività e insistenza nel piangersi addosso. Tale insopportabilità raggiunge momenti di notevole acutezza nella più difficoltosa parte centrale del romanzo, dopo un inizio che, con l’insediarsi dei giovani Patty e Walter nel loro nuovo quartiere, è assai più promettente: con lo scorrere delle pagine, in parallelo all’invischiarsi dell’esistenza dei protagonisti, si ingarbuglia su se stesso anche il libro. Per fortuna, l’ultimo terzo del volume riesce a riprendere quota e si fa leggere con una compulsività che nei capitoli precedenti tende a latitare, tanto da far (quasi) perdonare un lieto fine dai tratti hollywoodiani che lascia perplessi su dove l’autore volesse andare a parare. La conclusione consolatoria stride con il ritratto della decadenza della famiglia media (medio-alta a dire il vero, qui quasi nessuno ha problemi economici) e progressista statunitense che pare essere lo scopo del libro – in materia, Woody Allen, tanto per dirne uno, è stato ben più graffiante – lasciando spazio nel lettore all’idea che la vera essenza sia il classico triangolo lui-lei-l’altro con ricomposizione finale e santificazione del tetto coniugale da cui non è estranea neppure la storia di coppia tra Joey e Connie. Insomma, a eoni di distanza dal Grande Romanzo Americano tirato in ballo a sproposito, quello di Franzen è un libro molto contemporaneo – i riferimenti all’attualità degli ultimi quindici anni si sprecano – e anche molto curato, ma che non centra il bersaglio: mi sa che sia necessario andare a ripescare ‘Le correzioni’ e, finalmente, leggerlo.
One keeps waiting for something that will make these flat characters develop in some way, and finally the Nice Man is struck by a great blow of fate. But rather than write his way through it, Franzen suspends things just before the moment of impact, then resumes Walter’s story six years later—updating us with the glib aside that the event in question “had effectively ended his life.” A writer’s got to know his limitations, but this stratagem is clumsy enough to make one want to laugh for the first time in the book. It certainly beats the part where a wedding ring is retrieved from a bowl of feces. Franzen is an amateur ethnographer impersonating a fiction writer. His novel is overstuffed with finger-puppet characters and the clutter of contemporary life: there's no reason to know that someone is wearing "Chinese-made sneakers" or that someone else watches Pirates of the Caribbean during a transatlantic flight. Freedom is crammed as well with rants passed off as dialogue and dialogue that either serves no narrative purpose or reeks of research done in the lifestyle pages of the New York Times. The freedom of Freedom isn't freedom of choice, it's freedom from it; not an expansion but a narrowing. The book's movement is from the abyss of the abstract to the surety of the concrete, from the potential to the actual. You get there not by reinventing yourself in the American vein, by hatching a plan or heading west or donning a disguise. You do it by going home again, by seeing, as if for the first time, what you've already done, and claiming it as your own. I didn't buy one of the characters, I didn't buy one of the plot twists, I found the stuff about a Halliburton-esque company rather convoluted and I was completely absorbed by the rest. Without question, Freedom is a book that grabs hold of you. When I was in the middle, I thought of its characters even while I wasn't reading about them, and when I was reading it, I read several lines aloud to my husband. Premi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
The idyllic lives of civic-minded environmentalists Patty and Walter Berglund come into question when their son moves in with aggressive Republican neighbors, green lawyer Walter takes a job in the coal industry, and go-getter Patty becomes increasingly unstable and enraged. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing. |